il ministro francese non ha mantenuto la sua promessa

Le famiglie di Sakine Cansiz, Fidan Doğan e Leyla Şaylemez, che sono state assassinate a Parigi il 9 gennaio 2013, hanno denunciato che il ministro francese Manuel Valls non ha mantenuto la sua promessa di far luce su queste uccisioni.

Gli avvocati che seguono il caso gli hanno inviato una lettera , chiedendogli di mantenere la sua promessa e di dire la verità sul brutale assassinio delle tre donne rivoluzionarie curde.
Secondo l’agenzia di stampa francese AFP che ha una copia della lettera, gli avvocati hanno dichiarato che il Ministro, ben lungi dal soddisfare la sua promessa, non ha svelato le informazioni confidenziali sulle uccisioni.

Nella lettera, gli avvocati hanno ricordato che Valls aveva promesso una soluzione del caso alle famiglie delle vittime,quando era ministro degli Interni.

Un recente rapporto del quotidiano Le Monde ha rivelato che il governo francese ha in parte revocato le restrizioni sulla pubblicazione dei rapporti di intelligence. Le Monde ha inoltre dichiarato che ci sono sia 39 documenti sull’organizzazione della sicurezza interna, DGSI, che 7 documenti sull’organizzazione della sicurezza esterna, DGSE.

Il procuratore, per continuare le indagini sul sospettato Ömer Güney, ha chiesto ai ministri dell’Interno e della Difesa di divulgare i documenti in possesso delle agenzie francesi.
Secondo l’AFP, la Commissione Consultiva per i Segreti Difesa Nazionale (CCSDN) ha emesso un parere positivo per la revoca parziale della riservatezza sui documenti riguardanti le uccisioni di gennaio.
Gli avvocati hanno dichiarato che questi documenti sono stati censurati, mentre recentemente hanno divulgato informazioni pubbliche già conosciute dagli investigatori , che non sono di nessuna utilità per il proseguimento delle indagini.

Gli avvocati hanno inoltre dichiarato che sono stati resi noti solo tre punti di un documento di 5 pagine ,su una delle vittime, riferendosi ad una nota del 7 gennaio 2013 ( due giorni prima degli omicidi).

Gli avvocati hanno inoltre sottolineato che la nota a pag.7 sul sospetto Ömer Güney, datata 23 Feb.2013, è rimasta riservata.

Rivolgendosi al Presidente del Consiglio, gli avvocati hanno detto; “Siamo lontani dalla promessa che hai fatto,per fare in modo che sia fatta verità su queste uccisioni”.

Gli avvocati hanno chiesto il pieno coinvolgimento del governo francese su questo caso.