Il genocidio armeno è iniziato 102 anni fa

Nella notte del 24 aprile 1915, il governo turco arrestò oltre 200 leader della comunità armena a Costantinopoli. Altre centinaia furono arrestati poco dopo. Si dice che Adolf Hitler otto giorni prima di invadere la Polonia nel 1939 abbia detto, “Oggi dopo tutto chi parla dell’annientamento degli armeni?” Si riferiva al fatto che si ispirava al genocidio del 1915 di 1.5 milioni di armeni da parte dell’Impero Ottomano quando iniziò la sua sistematica campagna di distruzione. Oggi il genocidio degli armeni resta attuale e rilevante nella mente degli armeni in tutto il mondo.

Nella notte del 24 aprile 1915 il governo turco mise agli arresti 200 leader della comunità armena a Costantinopoli. Altre centinaia furono arrestati poco dopo. Furono tutti mandati in carcere nell’interno dell’Anatolia, dove la maggior parte fu sommariamente giustiziata. Il regime dei Giovani Turchi aveva da tempo pianificato il genocidio degli armeni e rapporti sul fatto che atrocità fossero commesse nei confronti degli armeni nelle zone di guerra orientali erano trapelati nei primi mesi del 1915. Il Ministero del Guerra aveva già agito in base al piano del governo disarmando le reclute armene dell’esercito ottomano, riducendoli a battaglioni di lavoro e facendoli lavorare in condizioni equivalenti alla schiavitù. L’inabilitazione e la metodica riduzione della popolazione armena maschile, così come gli arresti e le esecuzioni sommarie della leadership armena segnarono le fasi iniziali del genocidio armeno. Questi atti furono commessi sotto la copertura di un blackout di notizie sulla guerra e il governo andò avanti nell’attuare i suoi piani di liquidare la popolazione armena in segreto. Per questo le vere intenzioni del regime dei Giovani Turchi rimasero nascoste fino agli arresti del 24 aprile. Dato che le persone arrestate quella notte comprendevano le figure più importanti della comunità armena nella capitale dell’Impero Ottomano, tutti si misero in allarme rispetto alle dimensioni delle politiche messe in atto dal governo turco. La morte era un presagio dell’assassinio di un’antica civiltà. Il 24 aprile per questo viene ricordato come la data del genocidio armeno.

Il genocidio armeno è stato pianificato centralmente e gestito dal governo turco contro l’intera popolazione armena dell’Impero Ottomano. È stato eseguito durante la Prima Guerra Mondiale negli anni tra il 1915 e il 1918. Il popolo armeno è stato oggetto di deportazioni, espropri, sequestri, torture, massacri e morte per inedia. La gran parte della popolazione armena venne rimossa forzatamente dall’Armenia e dall’Anatolia verso la Siria, dove la maggior parte venne mandata nel deserto a morire di fame e di sete. Grandi numeri di armeni vennero metodicamente massacrati in tutto l’Impero Ottomano. Donne e bambini vennero rapiti e subirono orrendi abusi. Tutti i beni della popolazione armena vennero espropriati. Dopo solo poco più di un anno di calma, alla fine della Prima Guerra Mondiale, le atrocità si rinnovarono tra il 1920 e il 1923 e gli armeni rimasti divennero oggetto di altri massacri ed espulsioni. Nel 1915, trentatré anni prima che venisse adottata la Convenzione dell’ONU sul Genocidio, il Genocidio degli armeni venne condannato dalla comunità internazionale come crimine contro ‘l’umanità.

Si stima che un milione e mezzo di armeni siano morti tra il 1915 e il 1923. Alla vigilia della Prima Guerra Mondiale nell’Impero Ottomano vivevano circa due milioni di armeni. Ben oltre un milione venne deportato nel 1915. Centinaia di migliaia vennero trucidati direttamente. Molti altri sono morti di fame, stenti ed epidemie che infuriavano nei campi di concentramento. Tra gli armeni che vivevano alla periferia dell’Impero Ottomano, molti inizialmente sfuggirono al destino dei loro compaesani nelle province centrali della Turchia. Decine di migliaia nell’est fuggirono verso il confine russo per condurre un’esistenza precaria come rifugiati. Alla maggioranza degli armeni a Costantinopoli, la capitale, fu risparmiata la deportazione. Ma nel 1918, il regime dei Giovani Turchi portò la guerra nel Caucaso, dove circa 1,800,000 vivevano sotto il dominio russo. Le forze ottomane che avanzavano attraverso l’Armenia orientale e l’Azerbaijan diedero luogo anche qui a massacri sistematici. Le espulsioni e i massacri commessi dai turchi nazionalisti tra il 1929 e il 1922 aggiunsero altre migliaia di vittime. Nel 1923 nell’intera area dell’Asia Minore l’Armenia occidentale storica era stata cancellata la sua popolazione armena. La distruzione delle comunità armene in questa parte del mondo è stata totale.

(Redatto secondo informazioni fornite dall’Istituto Nazionale Armeno)