Il Comandante del HPG di Maxmur-Kirkuk: siamo pronti a qualsiasi attacco

Il Comandante capo delle HPG di Maxmur-Kirkuk (Forze di Difesa del Popolo), Sertav Aso, ha dichiarato che sono pronti a qualsiasi attacco e minaccia, e che hanno il potere di respingere ogni tentativo di strage. Aso ha dichiarato che la Turchia ha sostenuto gli attacchi di ISIS a Kobanê e continua i suoi sforzi di smobilitazione colpendo il Movimento di Liberazione curdo. Aso ha sottolineato che l’aperto sostegno dello Stato turco a ISIS è la prova di tali politiche di smobilitazione.

Parlando con ANF, il Comandante HPG ha dichiarato che le bande ISIS rappresentano una minaccia non solo per i curdi nel Rojava ma anche per tutti gli altri curdi, e ha affermato che le bande hanno ricevuto pesanti colpi di recente e vogliono riprendere la loro forza attraverso la collaborazione con lo Stato turco. Aso ha riferito che i guerriglieri HPG sono pronti a respingere ogni attacco al Kurdistan meridionale e i preparativi dell’anno scorso gli hanno fornito le risorse necessarie per la difesa di questa regione.

“Le forze della guerriglia non hanno alcuna intenzione di lasciare il Kurdistan meridionale”

Sertav Aso ha osservato che il suggerimento degli ufficiali del PDK alle forze della guerriglia di lasciare il Kurdistan meridionale, mira a creare programmi vuoti e danneggia l’unione del popolo curdo. Aso ha dichiarato che le forze HPG e YJA-Star non hanno intenzione di lasciare il Kurdistan meridionale dopo Shengal, e che il Kurdistan meridionale si trova ancora sotto la minaccia di ISIS. Aso ha sottolineato che mettere in discussione la presenza delle forze di guerriglia prima di rimuovere la summenzionata minaccia non aiuta l’unione curda, e ha ricordato che il popolo kurdo a Shengal e nel Kurdistan meridionale è soddisfatto della presenza di HPG qui.

Il Comandante HPG Aso ha dichiarato che la difesa di questa regione è possibile solo attraverso l’unificazione e le operazioni congiunte delle forze HPG e peshmerga, e ha suggerito che dovremmo concentrarci tutti sull’aumento della forza comune davanti ai nostri nemici piuttosto che mettere in discussione la presenza della guerriglia nel Kurdistan meridionale.