Il co-presidente del PYD Abdullah: le forze nazionali dovrebbero istituire un corridoio di sicurezza nel Rojava

Il co-presidente del PYD Asya Abdullah, durante la conferenza tenutasi a Parigi ha comunicato che 408 guerriglieri/e YPG/YPJ sono caduti in battaglia per liberare Kobanê; mentre, 4900 membri delle bande armate di ISIS sono stati uccisi. Abdullah ha aggiunto che le forze nazionali dovrebbero essere impegnate nell’attuazione di un corridoio di sicurezza nel Rojava. Anne-Marie Lizin, membro del Senato belga, ha chiesto che il PKK sia rimosso dalla “lista del terrore”.

I co-presidenti del PYD Asya Abdullah e Salih Muslim, il comandante YPJ Nesrin Abdullah e Xalit Isa, rappresentante del PYD a Parigi, hanno partecipato alla conferenza organizzata nella Decima municipalità di Parigi.

Incontro con Hollande
Asya Abdullah, Co-presidente del PYD, ha affermato che con la vittoria a Kobanê è divenuto evidente che i curdi stavano conducendo una lotta giusta e legittima e che da ora in avanti, le forze internazionali si accosteranno al Movimento di Liberazione Curdo da una prospettiva diversa.
In risposta alla domanda posta da un giornalista francese, Abdullah ha fornito delle informazioni riguardo all’incontro tenutosi con il Presidente francese François Hollande. Abdullah ha riferito che Hollande si è congratulato per la lotta condotta contro l’ISIS e che i contatti con i membri del PYD continueranno e l’assistenza per la ricostruzione di Kobanê sarà garantita.

Almeno 4900 membri delle bande armate di ISIS uccisi nei combattimenti
Rispondendo ad un’altra domanda, Abdullah ha confermato che nei quattro mesi di lotta per liberare Kobanê sono morti 408 guerriglieri/e YPG/YPJ, mentre 21 civili sono deceduti nella città di Kobanê e 1500 civili sono stati feriti. Ha inoltre aggiunto che almeno 4900 membri delle bande fasciste di ISIS sono stati uccisi.

“Un corridoio di sicurezza deve essere istituito nel Rojava”
Abdullah ha anche dichiarato che il modello di autonomia sviluppato nel Rojava dovrebbe ricevere sostegno dal regime siriano e dal resto del mondo, aggiungendo: “Questo modello sarà il simbolo per un sistema democratico in Medio Oriente.” Abdullah ha proseguito dicendo: “E’ necessario che le forze nazionali portino avanti questo lavoro affinché un corridoio di sicurezza sia istituito nel Rojava. Al momento, oltre al Rojava, le Forze di Difesa Curde stanno continuando a resistere agli attacchi di ISIS nel Sud del Kurdistan, a Kirkuk e a Sinjar. Tuttavia, tutti i cantoni del Rojava sono ancora sotto minaccia. Svilupperemo delle strategie per assicurarci che il Rojava non sia esposto a questi attacchi.”

“Il mondo ha visto l’effetto del coinvolgimento delle donne”
Il comandante YPJ Nesrin Abdullah ha affermato che il ruolo svolto dalle donne nella vittoria a Kobanê ha acquistato rilievo, ribadendo che l’influenza delle donne nel Movimento di Liberazione Curdo è stato ora compreso meglio.

“Il modello sviluppato nel Rojava è un modello pacifico”
Anne-Marie Lizin, membro del Senato belga, si è rivolta ai curdi dicendo: “Sono consapevole del fatto che un’ardua lotta è stata condotta fin dall’inizio e vi ringrazio a nome dell’umanità per la vittoria che avete riportato”. Lizin ha aggiunto che il modello del Rojava potrebbe costituire un modello per la pace in Medio Oriente. Lizin ha condannato il fatto che il PKK sia ancora presente nella lista delle “organizzazioni terroristiche”, affermando, inoltre, che si stanno facendo degli sforzi affinchè il PKK sia rimosso dalla lista.

“Le autorità francesi devono compiere il propio dovere”
Alain Billion, membro della sinistra francese ha affermato: “Mi congratulo con le donne curde che a Kobanê hanno resistito eroicamente alla barbarie e ai fascisti reazionari. E’ anche necessario che le autorità francesi compiano il loro dovere e scoprano al più presto gli assassini delle tre donne rivoluzionarie curde assassinate a Parigi.”

Pierre Laurent, segretario generale del Partito comunista francese, Sergio Coronnado, membro del partito dei Verdi, Gerard Bapt, membro del Partito socialista e Remi Ferad, presidente della Decima Municipalità di Parigi hanno infine rilasciato un messaggio congiunto congratulandosi per la vittoria a Kobanè e chiedendo che il PKK sia rimosso dalla lista delle organizzazioni terroristiche.”