I curdi siriani formeranno il loro governo
I curdi siriani hanno deciso un’autorità autonoma che rappresenti i popoli della regione. Un governo e una costituzione provvisoria saranno posti in essere nei prossimi sei mesi, prima delle elezioni per eleggere i membri dell’Assemblea dei popoli del Kurdistan occidentale.
Malgrado i ripetuti attacchi dei gruppi islamisti tra cui al Nusra e dei gruppi legati all’Esercito Siriano Libero, in particolare nella regione di Efrin, nonché gli attacchi del regime di Bachar El Assad, i curdi proseguono i loro sforzi per conquistare la loro rivoluzione democratica.
Decisione storica
I movimenti sociali e i partiti politici curdi hanno lanciati i lavori preparatori per costituire un’autonomia locale che ha come obiettivo di rappresentare tutti i popoli che vivono nella regione curda. La decisione di costituire un’amministrazione autonoma fa parte della rivoluzione curda in Siria.
Il processo d’autonomia democratica, lanciato nel luglio 2012 dopo la presa da parte del popolo della prima città curda, avrà termine con la creazione di un’amministrazione autonoma uscita dalle urne. Questa decisione è anche una risposta al moltiplicarsi degli attacchi e alle provocazioni rivolte alla regione curda, secondo le fonti curde.
Il movimento della società democratica del Kurdistan occidentale (TEV-DEM), un’organizzazione che raccoglie le principali formazioni curde siriane di cui la più importante è il PYD, è l’autore della proposta di creare un’amministrazione autonoma. Le altre organizzazioni della società civile e gli altri partiti politici avrebbero ugualmente dato il loro consenso a questa proposta.
Contratto sociale
Per garantire una larga rappresentatività, il movimento curdo ha incontrato i partiti politici, le ONG, i gruppi religiosi e i rappresentanti popolari. Se le discussioni avranno successo nell’arco dei prossimi tre mesi, sarà creato un comitato che darà vita a un’amministrazione transitoria.
L’amministrazione transitoria prenderà il posto del Consiglio supremo del popolo curdo, creato nel luglio 2012. Una volta che le tappe qui delineate si dimostreranno positive, un “contrato sociale” (costituzione) transitorio sarà sottoposto a referendum e nel contempo saranno organizzate delle elezioni per eleggere i membri dell’Assemblea dei popoli del Kurdistan occidentale, nel corso dei tre mesi seguenti.
Dal 19 luglio 2012 i curdi hanno preso il controllo di nove città nella loro regione: Kobani, Efrin, Dirbêsiyé, Amude, Dérik e Girkê Lêgué, oltre che di tre città (Tel Tamer, Tirbespiyé e Rimêlan) dove convivono le comunità curda, araba e cristiana. Per quanto riguarda la città curda di Serêkaniyê (Rass al-Ain), sulla frontiera con la Turchia, il 17 febbraio 2013 è stato siglato un accordo per la cessazione delle ostilità tra i curdi e l’Esercito Siriano Libero. L’unica città curda in cui le forze del regime siano tuttora presenti è Qamishli ma questa città è diretta da un consiglio del popolo installato dai curdi. Ci sono anche villaggi curdi nella regione di Hassaka dove i curdi vogliono creare un consiglio che rappresenti tutte le comunità che vivono nella regione per costringere il regime a ritirarsi.
di Maxime Azadi, actukurde
Traduzione di Olivia Pastorelli