I curdi protestano contro gli attacchi chimici turchi davanti alla Commissione europea

I curdi e i loro amici che vivono in Belgio hanno protestato contro gli attacchi chimici turchi contro guerriglieri e civili davanti alla sede della Commissione europea a Bruxelles. I manifestanti hanno presentato un fascicolo alla commissione.

Martedì è stata organizzata una manifestazione a Bruxelles, capitale del Belgio, per protestare contro gli attacchi chimici contro le forze della guerriglia nelle zone di difesa della Medya nel Kurdistan meridionale (Iraq settentrionale) dove lo stato invasore turco sta portando avanti un’operazione di invasione da metà aprile.

Gli slogan di condanna dello Stato turco e del presidente Recep Tayyip Erdoğan sono stati scanditi durante l’iniziativa organizzata nel quartiere europeo dove si trovano la sede del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione.

Gli attivisti si sono radunati in piazza Schuman accanto alla Commissione Europea scandendo slogan come “Erdogan assassino”, “Fascista Erdogan”, “Dittatore Erdogan”, “soluzione politica al Kurdistan”, “fermare il massacro curdo”. I manifestanti hanno esposto striscioni che criticavano l’uso di armi chimiche e alcuni di loro indossavano camici bianchi che simboleggiavano gli attacchi chimici.

Il Consiglio delle comunità del Kurdistan democratico belga (NAV-BEL) che ha organizzato la manifestazione, ha presentato alla Commissione europea un fascicolo contenente informazioni sugli attacchi chimici dello Stato turco e le richieste dei manifestanti.

Il fascicolo presentato alla Commissione include quanto segue:

“Chiediamo a tutti gli Stati membri dell’ONU e dell’UE di prendere una posizione chiara contro l’invasione del Kurdistan meridionale e la guerra lanciata dallo Stato turco. Se questa guerra non viene fermata, destabilizzerà ulteriormente l’intera regione.

Chiediamo in particolare alla comunità internazionale, alle organizzazioni per i diritti umani, alla società civile e ai media internazionali di alzare la voce contro questa sporca guerra. Ciò significherebbe una presa di posizione contro questa guerra di distruzione e genocidio condotta dal governo turco contro il popolo curdo, i guerriglieri per la libertà e la natura del Kurdistan.

Esortiamo tutti i governi e le organizzazioni internazionali, comprese le Nazioni Unite, la NATO, l’UE, il Consiglio d’Europa e la Lega Araba, ad adottare provvedimenti urgenti contro questa violazione del diritto internazionale, a esortare l’esercito turco a ritirare le sue truppe dal Kurdistan meridionale e a fermare tutte le esportazioni di armi in Turchia.

 

Chiediamo ai partiti politici, alle organizzazioni per i diritti umani e alla pace, ai sindacalisti e agli attivisti di opporsi a questa aggressione e occupazione da parte della Turchia.

Dobbiamo rompere il silenzio ed entrare in azione contro l’invasione turca del Kurdistan meridionale!”

Richieste simili sono state espresse in una dichiarazione resa durante l’azione. “Il silenzio e l’indifferenza della comunità internazionale riguardo ai crimini turchi in Kurdistan causano ogni giorno pesanti perdite”, hanno affermato i manifestanti.

La dichiarazione esprime preoccupazione per l’uso continuo di armi chimiche e gas tossici nella regione del Kurdistan iracheno da parte dell’esercito turco.