I.Conferenza dei giuristi del Mediterraneo:Carta di Napoli
Noi, giuriste e giuristi dei Paesi del Mediterraneo, riunite/i a Napoli nei giorni 7 e 8 ottobre 2017,
- consapevoli della funzione fondamentale svolta da avvocate ed avvocati, magistrati e altri giuristi, uomini e donne, per la salvaguardia dello Stato di diritto, la promozione e la tutela dei diritti umani e lo sviluppo della democrazia;
- consapevoli dell’urgente necessità di riaffermare il diritto internazionale, i diritti dei popoli e i principi fondamentali contenuti nella Carta delle Nazioni Unite, nonché le idee e le aspirazioni alla base della lotta antifascista;
- esprimiamo allarme per il proliferare di attacchi all’indipendenza delle giuriste e dei giuristi, nonché alla loro stessa libertà e incolumità in ragione dell’esercizio delle loro funzioni, come in ultimo accaduto in modo particolare in Egitto e Turchia;
- esprimiamo preoccupazione per i crescenti ostacoli posti dai singoli Paesi alle attività degli osservatori internazionali dei procedimenti penali, che vedono imputati anche avvocate/i e magistrate/i;
- esprimiamo allarme per l’estendersi di episodi di odio su base razziale, sessuale e religiosa e per il tentativo, condotto da più parti, di costruire muri piuttosto che ponti di dialogo tra le diverse culture dei popoli affacciati sul Mediterraneo;
- esprimiamo allarme per il misconoscimento da parte dei Governi dei Paesi affacciati sul Mediterraneo della supremazia degli obblighi internazionali assunti con la ratifica dei Trattati e Convenzioni internazionali per la tutela dei diritti umani, subordinati agli interessi economici e di consenso politico interno;
- esprimiamo allarme per le crescenti violazioni dei diritti fondamentali di migranti e richiedenti protezione internazionale, trafficati, sfruttati e vittime di tortura da parte della criminalità comune, di quella organizzata e delle forze di sicurezza, fino alla segregazione in centri di detenzione in cui vengono raccolti in condizioni disumane e dove donne e bambini/e sperimentano stupri e violenze inenarrabili;
- consapevoli che per la piena affermazione dei diritti umani occorre promuovere, sostenere ed auspicare azioni efficaci di contrasto alle gigantesche diseguaglianze economiche strutturali alimentate dalla crescita della finanza e del debito estero;
- desiderose/i di dare vita ad un sempre più stretto coordinamento tra le giuriste ed i giuristi di tutti i Paesi del Mediterraneo, nel segno dell’affermazione della pace, dell’autodeterminazione, della democrazia e dei diritti e della resistenza contro ogni forma di violazione dei diritti umani, posta in essere da gruppi privati o da istituzioni, per la denuncia di ogni forma di oppressione fascista, razzista, sessista e terrorista.
Dichiariamo pertanto di impegnarci nei prossimi anni sui seguenti temi, fino al conseguimento pieno dei relativi obiettivi, da ottenersi mediante l’applicazione di norme e principi progressivi del diritto internazionale e nazionale:
1.Autodeterminazione e democrazia
possibilità per tutti i popoli, compresi quelli attualmente ancora assoggettati a dominazione coloniale ed occupazione territoriale, di esprimere liberamente e senza ingerenze esterne la propria volontà e di decidere il proprio destino, realizzando forme di partecipazione democratica dal basso.
2.Pace
con l’eliminazione degli armamenti nucleari e di distruzione di massa in genere da tutta l’area mediterranea, eliminazione completa delle basi militari straniere e soluzione pacifica dei conflitti secondo i principi e le procedure indicate dalla Carta delle Nazioni Unite. Blocco del commercio e traffico delle armi verso i Paesi in guerra o responsabili di gravi violazioni dei diritti umani.
3.Stato di diritto;
garanzie efficaci ed effettive nei confronti di avvocate/i e magistrate/i che permettano loro di esercitare le relative funzioni in autonomia e indipendenza senza dover subire forme di persecuzione da parte di organi statali o bande terroriste e senza alcuna forma di impedimento alla loro attività fondata sul censo, sul genere o sull’orientamento sessuale. Promozione di meccanismi internazionali efficaci per la tutela dei diritti fondamentali e la repressione dei crimini internazionali.
4.Eliminazione della discriminazione
e della violenza nei confronti di donne e bambine e fine della criminalizzazione delle persone in base all’orientamento sessuale, per sostenere l’attività di avvocate/i, magistrate/i e giuristi per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione di genere, per una lotta comune per il superamento dei pregiudizi storici e per mettere al centro il protagonismo delle donne nella promozione e nella difesa dei diritti di tutti.
5.Migrazioni
per la piena tutela dei diritti di migranti e richiedenti protezione internazionale e la lotta intransigente contro ogni forma di razzismo, l’apertura di nuovi percorsi di accesso e integrazione verso l’Europa e l’eliminazione dei campi di detenzione amministrativa in cui vengono detenuti in condizioni disumane migranti e richiedenti protezione internazionale, in Paesi come la Libia e non solo, nonché per combattere le cause ultime del fenomeno che risiedono nei conflitti, nelle violazioni dei diritti umani, nel degrado ambientale e climatico e nella crescente povertà.
6.Tutela ambientale
con la promozione della cooperazione intergovernativa e fra i popoli per difendere i beni dell’umanità e adottare politiche efficaci in campo agricolo, industriale ed energetico per la difesa della biodiversità e la prevenzione ed il contrasto al degrado ambientale ed al cambiamento climatico.
7.Lotta alla criminalità organizzata
che si presenta come fortemente integrata nel dominio della finanza, e tutela in tutte le sedi giudiziarie dei diritti delle vittime dei reati.
8.Difesa dei beni comuni naturali
necessari per il soddisfacimento dei diritti fondamentali; riconoscimento e sviluppo dei beni comuni emergenti (urbani e digitali), quali espressione di autogoverno democratico e di un nuovo diritto.
Magistrate e magistrati, avvocate ed avvocati sono, se esercitano con consapevolezza, responsabilità e dignità le loro importantissime funzioni, difensori dei diritti umani: e ogni attacco condotto nei loro confronti va considerato una minaccia nei confronti dei diritti delle persone che difendono e una compressione delle libertà della popolazione tutta, che mina le basi dello Stato di diritto.
Forti di questo convincimento lanciamo, dalla città di Napoli, l’idea di una segreteria/osservatorio permanente che permetta di coordinare tutte le iniziative a tutela di donne, uomini e LGBTQI che siano impegnati nella difesa dei diritti umani, siano essi magistrati e/o avvocati,, attivisti difensori dei diritti umani e promotori della democrazia e del rispetto dello Stato di diritto nei Paesi dell’area mediterranea.
Ribadiamo in conclusione il nostro impegno incrollabile per fare del Mediterraneo il mare della pace, della democrazia, dell’uguaglianza tra uomini e donne, del dialogo interculturale, della tutela ambientale e della salvaguardia dei diritti umani di ogni genere.
Napoli, 8 ottobre 2017