Giocare a scacchi con Öcalan

La lotta più dura: Un viaggio in Kurdistan per i redattori del Lower Class Magazine diventa una lezione sulle contraddizioni della rivoluzione

Lower Class Magazine (Hg.): Utopia Concreta. Le montagne del Kurdistan e la Rivoluzione in Rojava. Un diario di viaggio. Unrast-Verlag, Münster 2017, [NdT: l’edizione italiana è in uscita a breve per la casa editrice Red Star Press]

Un asciugamano sarebbe »la cosa assai più utile«, da portare con sé nei viaggio nella galassia, si dice nel famoso romanzo di Douglas Adams »Guida galattica per autostoppisti«. Quello che per Ford Prefect era l’asciugamano, per i viaggiatori in Kurdistan è la Kufija – da queste parti meglio nota come sciarpa palestinese. Accanto a tabacco, carta e penna, un E-Book-Reader per le opere di Karl Marx, Abdullah Öcalan e le avventure di capitano Orso Blu, così come un paio di pantaloni a sbuffo con tasche profonde preparati sul posto da un sarto, la Kufija è una delle cinque cose nella »Hitchhiker’s Guide to Kurdistan«, che precede il diario di viaggio »Utopia Concreta – Le Montagne del Kurdistan e la Rivoluzione in Rojava«.

Per diversi mesi i redattori del blog politico della sinistra radicale Lower Class Magazine (LCM) durante la primavera dello scorso anno hanno viaggiato per il Kurdistan. Il percorso li ha portati dagli accampamenti della guerriglia del Partito dei Lavoratori del Kurdistan PKK nelle regioni montuose al confine turco-iracheno, attraverso la zona di insediamento degli ezidi nella montagne di Sijar, passando per la regione autogovernata del Rojava nella Siria del nord fino sul fronte a Raqqa. I redatto di LCM non hanno la pretesa di essere cronisti neutri, sono arrivati come osservatori partecipanti, hanno vissuto e imparato con la guerriglia e hanno partecipato con le proprie mani alla costruzione in Rojava. Nel diario di viaggio introdotto dall’etnologa Anja Flach, racconti delle loro esperienze e reportage del redattore di junge Welt Peter Schaber, di Karl Plumba e di Lisa Schelm, si alternano con interviste di attivisti curdi e internazionalisti. I capitoli, in buona parte già pubblicati online su LCM, sono illustrati dalle immagini del fotogiornalista di jW Willi Effenberger.

Mentre tra alcuni »anti-imperialisti« in Europa regna l’idea che il movimento di liberazione curdo non sia consapevole dei pericoli della sua alleanza militare con gli USA contro Stato Islamico (IS), gli interlocutori sul posto hanno mostrato una grande consapevolezza rispetto a questa problematica. »Gli USA sono i peggiori nemici di tutti i rivoluzionari e oppressi nel mondo«, dichiara Sahin Cudi dell’Associazione della Gioventù del Rojava. Ma senza una tale alleanza tattica con il nemico strategico, la rivoluzione del Rojava non sarebbe potuta sopravvivere, di questo sono convinti i redattori del LCM. Invece di legarsi in questo strategicamente a una grande potenza, il movimento di liberazione con alleanze variabili cerca di giocare le potenze una contro l’altra per creare uno spazio per il proprio progetto politico. »La guerra in Siria è come una partita a scacchi«, scrivono i redattori di LCM. »Non come una battaglia campale nella quale ci si dipinge in modo variopinto e come in Braveheart di Mel Gibson, prima si mostra all’avversario il culo nudo per poi giustiziarlo con la spada in un corpo a corpo. E negli scacchi, diversamente dalla battaglia-campale-mostra-culo con le facce dipinte, si deve pensare a molti milioni di possibili interazioni tra le 32 figure sul campo.«

Come un filo rosso, la domanda »Come vivere?«, che è anche il titolo di un libro di Abdullah Öcalan, attraversa il diario di viaggio. Il riferimento è allo sviluppo di una personalità rivoluzionaria, cioè libera, in un processo consapevole di rottura con l’individualismo capitalista per creare già qui una vita collettiva. Il viaggio attraverso il Kurdistan per gli autori dell’LCM in questo modo diventa anche un viaggio nel proprio Io, per mettere in discussione il proprio modo di vivere come sinistra radicale nelle metropoli capitaliste. Il titolo del libro »Utopia Concreta« naturalmente si riallaccia a Ernst Bloch, ma anche a una citazione di Sakine Cansiz. »Non ci siamo mai accostati in modo utopistico al socialismo. Per noi non è mai stato qualcosa di molto lontano. Abbiamo invece iniziato a mettere in pratica le nostre speranze nel qui e nell’ora«, ha scritto l’ideologa del movimento di liberazione curdo assassinata cinque anni fa a Parigi.

Contraddizioni nella realtà non vengono taciute dagli autori dell’LCM, per esempio quando benemeriti sostenitori della rivoluzione a casa bevono in tè mentre lasciano svolgere i lavori di casa alle loro tre mogli. Invece di condannarlo o di tenere astrattamente lezioni sulla parità di diritti tra i generi, qui si tratta di mostrare a livello pratico l’alternativa attraverso il fatto che gli ospiti maschi si mettono loro stessi a lavare i piatti. Gli autori fanno piazza pulita anche della legenda coltivata dalla sinistra libertaria in occidente del Rojava come »il bengodi della democrazia di base«, indicando il ruolo decisivo dei quadri nella costruzione delle strutture consiliari. »La rivoluzione in Rojava è la dimostrazione pratica che la teoria leninista sulle avanguardie è giusta, non la sua confutazione.«

Mentre gli altri redattori sono tornati in Germania, Schaber si è unito alle Unità di Difesa del Popolo YPG per partecipare alla campagna per la liberazione di Raqqa da IS. Sul fronte subentra il disincanto. Mentre centinaia di esperti attivisti del movimento curdo sono caduti nelle battaglie, arrivano al fronte soldati molto giovani, in maggioranza arabi senza formazione politica, »la cui coscienza è impregnata della socializzazione nelle società sfasciate del Medio Oriente.« Questo minaccia di »rompere quel legame che caratterizza la guerriglia in montagna e che in realtà le YPG cercano di fare proprio: l’unità di costruzione civile, dell’impostazione della propria vita in comune e della lotta armata. La lotta più difficile che oggi dobbiamo fare in Siria è contro la decadenza dei propri ideali.«

di Nick Brauns
https://www.jungewelt.de/artikel/331672.schachspielen-mit-%C3%B6calan.html