Elezioni comunali in Turchia

Sinistra divisa a Dersim: Sindaco comunista contro l’alleanza di sinistra- La provincia di impronta curdo-alevita di Dersim (turco: Tunceli) nel nordest della Turchia, è considerata roccaforte di forze laiche e di sinistra. Fuori dalle caserme dell’esercito fortemente presente in questa regione ribelle, partiti di destra e religiosi trovano a stento approvazione. L’identità curda degli abitanti di Dersim è stata repressa per decenni. Di questo fino ad oggi ha approfittato proprio il Partito Popolare Repubblicano (CHP) kemalista, sotto la cui guida monopartito, negli anni 1937/38 decine di migliaia di abitanti di Dersim sono stati uccisi o deportati dall’esercito. Perché molti appartenenti della comunità religiosa alevita vedono nel laico CHP una barriera contro l’Islam politico. Ma negli ultimi decenni il CHP a Dersim ha perso in modo crescente terreno nei confronti dei partiti curdi, nelle ultime elezioni alla fine è stato superato dal Partito Democratico dei Popoli (HDP). La provincia, caratterizzata da disoccupazione e povertà, dove oltre alla guerriglia curda, anche partigiani maoisti sulle montagne hanno la loro zona di ritiro, fatta eccezione per alcuni quartieri operai di Istanbul, è l’unica regione del Paese dove la sinistra socialista dispone di un certo radicamento nella popolazione.

Così non è stato un caso che cinque anni fa nel capoluogo di provincia Ovacik, con Fatih Mehmet Macoglu, sia stato eletto l’unico sindaco apertamente comunista della Turchia. Sotto Macoglu, modesto e vicino al popolo, l’economia locale è stata stimolata attraverso cooperative agrarie, il trasporto pubblico locale offerto a tariffa zero, e per tutte le case l’acqua potabile a prezzi convenienti. Incoraggiato dai suoi successi nel capoluogo di provincia, ora Macoglu vuole diventare borgomastro del capoluogo di provincia Tunceli/Dersim. Anche se viene da una tradizione maoista, il candidato si presenta di nuovo per il Partito Comunista della Turchia (TKP) che è stato ammesso dall’ente elettorale come unico partito socialista a livello nazionale. A differenza dell’omonimo partito comunista illegale, vicino al quotidiano Politika che sostiene criticamente l’HDP, questo TKP legale si confronta in modo molto distante dal movimento di liberazione curdo. L’accusa di alleanze con parti borghesi e religiose della società, del tentativo di un dialogo di pace con il governo dell’AKP, nonché di sostegno a macchinazioni imperialiste per esempio in Siria.

Questo atteggiamento, percepito come sciovinista da molto curdi nell’HDP, è stato la ragione principale per il fatto che non si sia creata un’alleanza del TKP con altri partiti di sinistra. L’HDP a Dersim, dove i suoi iscritti eletti cinque anni fa a co-sindaci, Nurhayat Altun e Mehmet Ali Bul, si trovano in carcerazione preventiva per accuse di terrorismo, insieme al Partito del Lavoro (EMEP), al Partito Socialista degli Oppressi (ESP), al Partito dei Lavoratori della Turchia (TIP), alla corrente maoista Partizan e all’Associazione Democratica dei Lavoratori e all’Associazione Democratica degli Aleviti, ha formato una »Unione delle Forze Rivoluzionarie«. Per la carica di sindaco nel capoluogo di provincia si candidano insieme l’attivista dell’HDP Mursat Yesil e il Presidente della Provincia dell’EMEP Hidir Demir. Obiettivo dichiarato dell’alleanza elettorale è di riconquistare l’amministrazione cittadina sotto amministrazione forzata statale dal 2016. Questo ora potrebbe fallire proprio a causa della candidatura di Macoglu. Perché appare dubbio che il comunista, per il quale interessi sociali della popolazione locale vengono prima della questione strategica di una soluzione del conflitto turco-curdo, possa decidere le elezioni in suo favore. Così della divisione della sinistra, potrebbe approfittare come terzo che gode il CHP che la volta scorsa si era piazzato al secondo posto.

di Nick Brauns