Donne dalle quattro parti del Kurdistan: vinceremo se ci uniremo!

Seguono le dichiarazioni dei comitati provenienti dalle quattro parti del Kurdistan che si sono riuniti a Sulaymaniyah, insieme alle donne curde d’Europa, nella riunione di preparazione per la terza Conferenza Nazionale delle Donne, dove queste hanno detto: “Vinceremo se ci uniremo”.

Durante la riunione sono stati presentati dei discorsi e sono stati letti i rapporti delle varie attività.

L’incontro, organizzato dalle Comunità delle Donne del Kurdistan (KJK) ha visto la partecipazione di 80 delegate di partiti politici e organizzazioni femminili di tutte e quattro le parti del Kurdistan e dell’Europa.

La riunione comprendeva tre sessioni principali. La prima sessione prevedeva le presentazioni su “La situazione delle donne nelle quattro parti del Kurdistan”, la seconda sessione riguardava le “necessità di un’organizzazione comune delle donne curde e dell’unità nazionale” e la terza ha trattato delle “caratteristiche e introduzione di un comitato per l’attuazione della terza Conferenza Nazionale delle Donne “.

La prima Conferenza Nazionale delle Donne è stata condotta nel 2012 nella città di Amed nel Kurdistan del Nord e la seconda nel 2013 nella città di Hewler nel Sud del Kurdistan.

BASHÛR: IL PROBLEMA DI GENERE VA PIÙ IN PROFONDITÀ RISPETTO ALLE QUESTIONI NAZIONALI
Seywan Resûl ha parlato a nome del comitato del Kurdistan meridionale e ha dichiarato che è molto importante per le donne curde riunirsi al di là delle barriere politiche, geografiche e fisiche e ha dichiarato: “le donne curde non conoscono confini nel perseguire la lotta, oggi come in passato. In passato, abbiamo attivamente svolto il nostro ruolo nella lotta delle donne curde contro lo Stato iracheno. Non ci siamo fermate, nemmeno dopo Enfal e altri massacri, e abbiamo continuato con la nostra lotta. I leader del raperîn del 1991 erano ancora una volta donne. Questa lotta continua oggi contro le atrocità di ISIS.”

“Le questioni di genere vanno più in profondità rispetto alle questioni nazionali”, ha detto Seywan Resûl e ha aggiunto: “Questi temi sono politici. Le questioni sociali, di genere, economiche e culturali hanno ragioni politiche alla radice. Oggi purtroppo vediamo le donne escluse dalla politica e dall’economia, nonostante la lotta che hanno svolto e il prezzo che hanno pagato. Ancora una volta nel Kurdistan meridionale vediamo che le leggi si fanno con una mentalità che disprezza i diritti delle donne invece di difenderle. Possiamo dire che questioni simili persistono anche nell’istruzione”.

BAKÛR: VINCEREMO SOLO SE CI UNIAMO
Mizgîn Irgat, deputata dell’HDP, ha parlato a nome del comitato del Kurdistan del Nord dopo Resûl e ha detto che avrebbe voluto partecipare all’incontro con un gruppo più grande, ma “centinaia di nostri amici sono nelle prigioni nel Kurdistan del Nord adesso. I nostri parlamentari e rappresentanti sono in prigione. Ciò mostra la paura che hanno della nostra lotta. Più il nemico ci attacca, più noi come donne curde aumentiamo la nostra resistenza. Oggi c’è una lotta in ogni angolo del Kurdistan e di tutte le città metropolitane della Turchia”.

Mizgîn Irgat ha detto che la lotta delle donne curde in Medio Oriente è stata un’ispirazione per le donne e per tutte le popolazioni oppresse del mondo e ha aggiunto: “Dal momento in cui ci sono grandi cambiamenti in Medio Oriente, noi come donne curde e popolo curdo dobbiamo assumere il nostro ruolo e garantire per la nostra gente. Ciò accadrà se siamo unite. Vinceremo solo se ci uniamo. Le conferenze tenute in precedenza in Amed e Hewlêr sono state una grande fonte d’esperienza e di traguardi. La lotta contro l’ISIS guidata dalle donne curde è stata una manifestazione della nostra forza e unità “.

ROJHILAT: DOBBIAMO UNIRCI
Tre presentazioni separate sono state fornite nel nome del Kurdistan di Rojhilat (orientale). Soyle Qadirî ha parlato in nome di 5 partiti politici e organizzazioni femminili del Rojhilat e ha detto: “le donne curde hanno partecipato alla rivoluzione del 1979 nel Kurdistan orientale con grandi speranze di cambiamento. Hanno avuto un ruolo di primo piano in Mahabad e sono state le prime ad essere attaccate dopo la rivoluzione”. Qadirî ha dichiarato che le donne in Rojhilat e in Iran stanno vivendo grandi difficoltà e ha aggiunto: “le donne curde continuano la loro lotta sia nelle aree politiche che in quelle militari. Naturalmente ci sono particolarità per ogni parte. La lotta assume caratteri unici in base a questi. Spero che unificare le lotte porterà alla vittoria del nostro popolo e delle nostre donne “.

Gulan Fehîm, parte del Consiglio Esecutivo della Società delle Donne Libere del Kurdistan Orientale (KJAR), ha dato una breve presentazione e ha parlato della lotta femminile nelle quattro parti del Kurdistan, poi ha sottolineato che le donne di Rojhilat dovrebbero prima di tutto assicurare la loro stessa unità. Gulan ha dichiarato: “Le donne possono superare l’attuale frammentazione. Ma innanzitutto dobbiamo sbarazzarci della frammentazione nelle nostre menti”. Una breve presentazione è stata fatta, dopo Gulan Fehîm, dal Partito Comunista di Rojhilat.

ROJAVA: STIAMO TESSENDO UNA RIVOLUZIONE
Hediye Yusif ha parlato a nome del comitato del Rojava e, menzionando il cambiamento e il conflitto in Medio Oriente, ha dichiarato: “In questo periodo in cui la modernità capitalista e la modernità democratica sono in guerra in Medio Oriente, le donne curde che agiscono sotto la guida filosofica del leader Apo rappresentano la modernità democratica, mentre la violenza dell’ISIS rappresenta la guerra capitalista. Questo conflitto continua oggi in tutto il territorio del Rojava sul piano militare così come in quello economico, culturale, sociale, politico e in tutti gli altri. La rivoluzione del Rojava è il miglior esempio di tutto ciò, in quanto rivoluzione delle donne”.

Hediye Yusif ha sottolineato che le donne curde non solo hanno fatto la rivoluzione, ma combattono duramente per proteggerla e svilupparla e hanno detto: “Le donne curde non mostrano solo la loro volontà attraverso la rivoluzione o combattendo ISIS. Anche la protezione della rivoluzione è un’importante area di lotta per le donne curde. Dalla giustizia all’economia, alla politica, all’arte, alla cultura, all’istruzione, le donne curde continuano a tessere il loro sistema, anello dopo anello, in tutte le aree e insieme alle donne degli altri popoli con cui convivono”.

SHENGAL: “DOVE ERAVATE MENTRE SI ARRIVAVA AL GENOCIDIO?”

Kurdê Elî parlò in nome della commissione di Shengal e cominciò con un rimprovero alle donne curde e disse: “Noi, in quanto donne yezidi, abbiamo aspettato da anni che le donne curde ci dessero supporto. Purtroppo nessuno ci ha viste fino al genocidio dell’ISIS. Quando ci hanno attaccato, abbiamo cominciato a vedere per prima la guerriglia e le donne del Rojava. Noi come donne yezidi viviamo una grande sofferenza. Perché non avete mai pensato di avere delle sorelle laggiù? È nostro diritto chiedervelo. Ma oggi abbiamo organizzato il nostro sistema. Non siamo più i vecchi Yezidi. Noi, in quanto donne curde yezidi, ci aspettiamo il sostegno che non è stato mostrato fino al genocidio del 3 agosto”.

Kurdê Elî ha ricevuto un applauso da parte di tutte le presenti in sala.