Dichiarazione finale della 1° Conferenza delle donne del Medio Orient

1)    Conferenza delle donne del Medio Oriente

La prima conferenza delle donne del Medio Oriente ha raggiunto la sua decisione finale. La conferenza gestita dalle donne curde ha iniziato la sua riunione il 1 giugno con lo slogan “le donne, la vita, la libertà”, nel  nome di tre politiche curde (Sakine Cansiz, Fidan Doğan e Leyla Şaylemez), assassinate a Parigi all’inizio di quest anno.

La conferenza ha avuto luogo nella città di Amed (Diyarbakır)con la partecipazione di 250 donne provenienti da 23 paesi. I politici, gli accademici e attiviste hanno partecipato giungendo da tutte le parti del Kurdistan, dell’Europa e del Medio Oriente.

Il 3 giugno, ultimo giorno della conferenza, la dichiarazione finale  che includeva 13 sezioni è stata letta da un’attivista curda, Gülten Kişanak. Essa predispone:

* Creare una forte rete di collegamento tra le donne che hanno partecipato alla conferenza,

*Formare un comitato che assicuri la collaborazione,

* Sottolineare i diritti dei madrelingua e confermare le richieste delle donne,

* Rifiuto del modello stato-nazione suggerendo il sistema multinazionale democratico contro ogni fascismo e dittatura,

* Creare un gruppo al fine di controllare la situazione delle donne nei campi siriani,

* Estendere il livello di attività contro la lapidazione, la mutilazione delle donne, l’oppressione e i comportamenti aggressivi, sia da parte degli uomini che delle elite al governo,

* Dimostrate ostilità per eventuali problemi legati all’etnia, alla religione e al genere,

* Tentare di liberare i prigionieri di sesso femminile che si trovano in carcere a causa della loro lotta per i diritti, le libertà e la democrazia,

* Riconoscere il 9 gennaio come il “No per l’omicidio politico femminile”, in ricordo degli omicidi delle tre attiviste curde a Parigi nel 2013,

* Sostenere il processo della pace che si sta svolgendo in questo momento tra il leader curdo Abdullah Ocalan e il governo turco relativo alla questione curda in Turchia e accompagnato dalle richieste di scarcerazione di Ocalan,

* Insistere sulla soluzione del problema delle nazioni curde e palestinesi al fine di stabilizzare la pace nella regione,

* Prepararsi per una campagna contro l’oppressione delle donne,

* Lottare contro il danneggiamento dell’ambiente, della cultura e dei luoghi storici che vengono minacciati da guerra e colonialismo.