Demirtaş: i parlamentari tedeschi sostengono il processo di pace

Parlando con ANF degli incontri e dei colloqui avuti a partire dai primi giorni di questa settimana nella capitale tedesca Berlino, il co-Presidente del Partito della Pace e della Democrazia (BDP) Selahattin Demirtaş ha detto di aver osservato un intenso interesse in Germania verso il processo di colloqui che il leader kurdo Öcalan ha lanciato nella ricerca di una soluzione democratica e pacifica della questione kurda.

Dopo aver partecipato alla Conferenza Internazionale sul Kurdistan Occidentale mercoledì a Berlino, Demirtaş ha incontrato le autorità del Governo Tedesco ed i deputati dei Verdi e della Sinistra, del CDU, dell’FDP ed il Sottosegretario del Ministero degli Affari Esteri. Riferendosi alle sue osservazioni sulla modalità con cui i parlamentari tedeschi hanno affrontato il processo di colloqui, Demirtaş ha detto: “Stanno seguendo attentamente il processo e vedono che esso ha avuto anche un’influenza sugli equilibri del Medio Oriente. Credo che i nostri colloqui abbiano fornito loro anche ulteriori dettagli sul processo”.

Demirtaş ha detto che i rappresentanti di tutti i partiti sostengono il processo, ed ha aggiunto: “Alcuni partiti hanno detto di avere in programma l’invio di alcune delegazioni in Kurdistan per osservare la situazione sul posto e per effettuare sessioni speciali al Parlamento sulla questione”. Ha inoltre commentato l’approccio dei partiti tedeschi come un’indicazione del fatto che il Governo tedesco potrebbe apportare modifiche alla sua politica. Riferendosi all’incontro con il Sottosegretario del Ministero degli Affari Esteri, ha dichiarato che i rappresentanti tedeschi hanno affermato che il Governo sostiene questo processo ed è dalla parte della pace come soluzione alla questione kurda. Ha sottolineato che durante gli incontri i rappresentanti del BDP hanno anche posto l’accento sul fatto che i paesi europei dovrebbero a loro volta modificare il loro approccio ufficiale verso il PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan), verso la repressione e l’intimidazione delle istituzioni kurde e verso l’arresto dei rappresentanti politici kurdi in Europa.

“Abbiamo anche proposto l’esclusione del PKK dalla lista delle ‘organizzazioni terroristiche’, considerando la determinata posizione di Öcalan e del PKK in favore della fine delle violenze. Abbiamo detto che si dovrebbe aprire la strada in favore del coinvolgimento del PKK nella politica. Hanno affermato che metteranno in programma la questione. E’ interessante che i rappresentanti di tutte le istituzioni che abbiamo incontrato ci abbiano chiesto se Erdoğan sia sincero o meno riguardo al processo di pace”, ha aggiunto, spiegando le ragioni di questo dubbio attraverso le pratiche contradditorie del Governo AKP.

ANF Berlino