Da Rosa a Sakine: il Movimento Internazionale delle Donne e la lotta delle donne kurde

L’associazione Roj Women ha organizzato nella serata di domenica 3 Marzo un panel per la Giornata Internazionale di Solidarietà alle Donne presso il Centro Comunitario Kurdo a nord di Londra. Lo slogan “Dalle sorelle Mirabal a Rosa, da Rosa a Sakine: le vostre parole sono le nostre parole, la vostra via è la nostra via” riflette il modo in cui le donne kurde considerano la loro lotta legata a quella delle donne di tutto il mondo.

All’iniziativa hanno partecipato la nota scrittrice e giornalista Deniz Bilgim, la Presidente provinciale di Amed del Partito pro-kurdo della Pace e della Democrazia (BDP) Zubeyde Zumrut e la moderatrice Turkan Budak, di Roj Women. La co-Presidente del Partito dell’Unione Democratica del Kurdistan Occidentale, Sinem Muhammed, avrebbe dovuto a sua volta partecipare all’iniziativa ma il visto d’ingresso non le è stato concesso in tempo.

Un invito a rimanere unite alle donne in lotta di tutto il mondo

Deniz Bilgin è intervenuta in merito alle relazioni tra i movimenti internazionali femminili e la lotta delle donne kurde. “Dopo gli omicidi di Parigi, in cui sono state uccise le tre nostre compagne Sakine, Fidan e Leyla, siamo state contattate da numerose organizzazioni femminili diverse da tutto il mondo. Tutti hanno mandato i loro messaggi di condoglianze ed hanno dimostrato solidarietà alle donne kurde. Abbiamo ricevuto lettere dall’America Latina al Sud-Africa, dai Paesi Baschi in Spagna ai Tamil dello Sri-Lanka, e molti altri hanno partecipato anche alle manifestazioni di protesta ed ai funerali delle nostre compagne rivoluzionarie”. La Deniz ha continuato spiegando che tutto ciò è avvenuto grazie all’onorevole lotta, della durata di quarant’anni, per l’ottenimento dei diritti delle donne e del popolo kurdo portata avanti da  Sakine e delle sue amiche. ”Il PKK è un partito e un movimento del popolo, un’alternativa al sistema capitalista ed al suo sistema militaristico-patriarcale. Il Movimento Femminile kurdo è diventato, in particolare nell’ultimo periodo, un esempio per le sorelle che vivono sotto l’oppressione di altri stati nazione, in culture dominate dagli uomini e sotto il dominio borghese in generale. Il Movimento Femminile Kurdo ha un sogno: vogliamo un altro mondo, dove una classe non predomini sull’altra, e dove un genere non opprima l’altro. In questo mondo tutti possiamo vivere in modo uguale e libero in un sistema ecologico, multiculturale ed ugualitario. Sappiamo che Sakine, Fidan e Leyla perseguivano questo sogno e proprio per questo sono state scelte come vittime di un brutale omicidio, avvenuto a Parigi il 9 Gennaio di quest’anno”.

La Bilgin si è anche chiesta perchè il mondo non ha detto niente in merito alla donna tamil anche lei assassinata solo qualche mese fa nella stessa città. Si è lamentata che il mondo è rimasto sordo, muto e cieco in merito a questo caso poichè lo stato nazione dello Sri Lanka aveva indebolito pochi anni fa il movimento Tamil, massacrando anche migliaia di civili.

“Proviamo lo stesso dolore e la stessa tristezza per la nostra sorella Tamil”, ha dichiarato la Deniz. “Il nostro compito è quello di seguire il percorso di Sakine, Fidan e Leyla per liberarci come donne e per liberare la nostra nazione, ed anche le altre nazioni oppresse. Abbiamo la reponsabilità di dimostrare solidarietà alle altre donne che soffrono sotto l’oppressione, i cui corpi, lavoro e cultura sono consumati dai capitalisti, dagli uomini e dallo stato.
Quest’anno ricorre il ventesimo compleanno del Partito delle Donne Kurde Libere. E’ tempo di festeggiare i risultati delle donne dopo una lunga lotta, da Rosa a Sakine Cansiz. Il futuro è nostro; l’unità è importante affinchè le nostre lotte non siano dimenticate o negate. Se le donne non saranno libere, non lo sarà nessuno”.

La Zumrut, attiva nei colloqui di pace in corso con Öcalan, ha affermato durante il suo intervento che i negoziati stanno procedendo e che c’è speranza: “Oggi le donne di Amed [Diyarbakir] hanno festeggiato a loro modo la Giornata Internazionale di Solidarietà Femminile. Siamo milioni, siamo dappertutto. Abbiamo il nostro proprio movimento femminile, le nostre organizzazioni ed la nostra potenza. Le Madri per la Pace sono le nostre attiviste più anziane.
Nel Rojava Kurdistan [Kurdistan Occidentale], le donne kurde stanno creando uno stato libero per il popolo; hanno assunto il controllo della maggior parte delle città kurde. In modo simile, le donne kurde della diaspora, come voi, hanno il compito di fare sensibilizzazione e di rendere più visibile il movimento femminile kurdo agli occhi del mondo intero”.
Zubeyde Zumrut ha concluso il suo intervento ricordando: “Non siamo impotenti, abbiamo fiducia nel nostro leader e nelle nostre idee”. Dopo la proiezione di un video ed uno spazio per le domande, il panel è stato concluso dalla moderatrice Turkan Budak.