Congresso nazionale del Kurdistan: Giù le mani da Sinjar!

Il popolo yazida (Êzîdî) di Sinjar (Şengal) è stato perseguitato da secoli. Il più recente genocidio degli yazidi è iniziato ad agosto 2014, quando il cosiddetto gruppo terrorista Sato Islamico (ISIS) ha invaso Sinjar e le zone circostanti, uccidendo, sequestrando e riducendo in schiavitù migliaia di yazidi e sfollandone centinaia di migliaia. Il genocidio degli yazidi, uno dei più ignobili crimini contro l’umanità perpetrato da ISIS, è stato invocato come una delle principali motivazioni dell’intervento militare internazionale contro il gruppo terrorista, uno sforzo che in definitiva ha portato alla sconfitta di ISIS come entità che detiene territorio nella regione. Tuttavia,anni dopo, migliaia di yazidi rapiti sono ancora dispersi e Sinjar lotta per ricostruire.

Il recente genocidio degli yazidi è avvenuto dopo che le forze di sicurezza del governo (centrale) federale iracheno ed i peshmerga del Partito democratico del Kurdistan (KDP) non sono riusciti a difendere Sinjar, scegliendo di abbandonare l’area all’approssimarsi dell’ISIS. In risposta al massacro che è seguito all’invasione dell’ISIS, le popolazioni di Sinjar, compresi gli yazidi, hanno costituito la propria amministrazione autonoma e le forze di sicurezza per proteggersi da future aggressioni.

Ora il governo dell’Iraq e il KDP chiedono che le forze di sicurezza locali, l’Ezidxan Asayish, lascino Sinjar, sebbene l’Ezidxan Asayish fosse precedentemente riconosciuto dalle autorità federali irachene. Questo sviluppo segue l ‘“Accordo di Sinjar” del 9 ottobre 2020 da parte del governo iracheno e del KDP sotto il coordinamento dei rappresentanti delle Nazioni Unite e con il sostegno di Turchia e Stati Uniti. L’”Accordo di Sinjar” è stato firmato dal governo iracheno e dal KDP senza alcuna consultazione con gli yazidi.

Dall’annuncio di questo accordo, Sinjar ha visto proteste popolari rifiutare i suoi termini e mostrare solidarietà con l’Ezidxan Asayish. L’instabilità in Siria e l’ascesa dell’Isis hanno focalizzato l’attenzione globale non solo sulle atrocità commesse dall’Isis contro gli yazidi, ma anche sulla posizione strategica di Sinjar, a ovest della città di Mosul e non lontano dal confine iracheno con la Siria. Lo stato turco, che persegue apertamente una campagna di espansionismo militare e di occupazione in Iraq, Siria e altrove, vede Sinjar come essenziale per la strategia di espansione delle sue zone di occupazione nella regione e per riprendere il controllo dell’intera ex provincia ottomana ( vilayet) di Mosul, che comprendeva molte province dell’attuale Iraq.

Sia Baghdad che il KDP hanno ripulito la loro immagine sulla scena mondiale dopo aver ospitato Papa Francesco e ora stanno usando questo status globale rafforzato per espandere il loro potere, ed i recenti sviluppi a Sinjar sono una componente importante di questa campagna. Lo stato turco ha subito una grave sconfitta all’inizio di quest’anno,dopo un’offensiva militare di quattro giorni contro i guerriglieri del PKK, a Garê, nel Kurdistan meridionale (Iraq settentrionale), e ora intende sfruttare questa opportunità per espandersi.

Il Consiglio autonomo democratico di Sinjar / Shengal (Meclîsa Xweseriya Demokratîk a Şengalê, MXDŞ) in conformità con la volontà dei popoli di Sinjar ha chiesto soluzioni ai problemi della regione, e ha affermato: “Sottolineiamo ancora una volta che non vogliamo la guerra, ma pace ” ed ha anche richiamato l’attenzione sulla continua emarginazione della propria gente. Il Congresso nazionale del Kurdistan (KNK) sostiene le richieste e le proposte dell’MXDŞ e fa eco al loro appello per una pace a Sinjar; chiede al governo iracheno e al KDP di rispettare e riconoscere la volontà degli yazidi e di tutti i popoli di Sinjar e aiutarli a ricostruire la loro società, e a garantire la propria sicurezza piuttosto che perseguitarli mentre lottano per risollevarsi dal più recente genocidio.

Chiediamo inoltre alle Nazioni Unite, all’Unione europea, agli Stati Uniti e alle organizzazioni internazionali per i diritti umani di lavorare per proteggere gli yazidi da futuri massacri, di assistere alla ricostruzione di Sinjar e respingere le misure politiche e militari adottate a Sinjar che sono contrarie alla volontà dei popoli della regione.

Consiglio esecutivo del Congresso nazionale del Kurdistan, 11.03.2021