Cinque giovani kurdi giustiziati in Iran

Nel tardo pomeriggio di mercoledì il regime iraniano ha giustiziato cinque giovani kurdi incarcerati in una prigione di Urmiye, una provincia del Kurdistan orientale.

Due dei cinque giovani giustiziati sarebbero stati fratelli. I corpi dei cinque sono stati consegnati alle loro famiglie ieri sera.

I giovani che sono stati giustiziati con l’accusa di essere coinvolti in attività di contrabbando sono stati identificati come Candar Mîrzayî e Mehrab Mîrzayî del villaggio di Aqçeqelê, Mehmet Salih Qere Etîwend del villaggio di Baleka e altri due giovani del villaggio di Mastekawa e la città di Mako.

30 persone sono state condannate a morte nel paese negli ultimi tre giorni, di cui 21 giustiziate per impiccagione nel carcere di Kizil Hisar e martedì altri quattro nella prigione di Recayî Şehr a Kercê.

Secondo il quinto rapporto annuale dei Diritti Umani in Iran (IHR) del 2012 sulla Pena di Morte, pubblicato nel mese di aprile 2013, lo scorso anno almeno 580 persone sono state giustiziate nel Paese. Almeno il 76% delle esecuzioni incluse nel rapporto sono avvenute per accuse relative alla droga la quale ancora rappresenta la motivazione principale per la maggioranza delle esecuzioni in Iran, come sottolineato dal rapporto dell’IHR, e la maggior parte dei prigionieri giustiziati per imputazioni di droga non sono stati identificati.

Il numero delle esecuzioni nel 2012 in Iran è tra i più alti in oltre 15 anni. Le pubbliche esecuzioni avvenute nel 2012 sono di oltre sei volte superiori rispetto ai numeri del 2009. Oltre ai numeri confermati, si ritiene ci sia un gran numero di esecuzioni segrete o non annunciate ed è stato stimato che l’anno scorso abbiano raggiunto la cifra di 325.

Secondo il rapporto, soltanto in gennaio e febbraio 2013, 20 persone sono state impiccate in pubblico.