Centro di Difesa del Popolo: HPG pronto a posizionarsi in caso di guerra

 Il membro del Centro di Difesa del Popolo (HSM) Delal Amed e i membri del Consiglio Militare delle Forze di Difesa del Popolo (HPG) Bawer Dersim e Gülistan Gülhat hanno tenuto una conferenza stampa nella zona di difesa dei medi (Medya) a Behdinan lunedì. Alla conferenza stampa hanno preso parte anche 80 guerriglieri che di recente hanno completato il ritiro da Dersim verso la zona di difesa dei medi.

Leggendo la dichiarazione stampa sul ritiro dei guerriglieri curdi dal Kurdistan settentrionale e sul processo di soluzione democratico, Delal Amed ha risposto con forza alle insinuazioni del governo turco e del Primo Ministro Erdoğan rispetto alla ritirata.

Amed ha commentato che il Movimento di Liberazione Curdo ha svolto un ruolo attivo ed ha messo in pratica importanti decisioni nel nuovo storico processo iniziato dal leader del popolo curdo Abdullah Ocalan il 21 marzo 2013 con l’obiettivo di raggiungere una soluzione pacifica e democratica della questione curda e la democratizzazione della Turchia.

Amed ha evidenziato che l’HPG si è assunto tutte le proprie responsabilità ed ha mostrato di essere determinato al raggiungimento degli obiettivi del processo di soluzione democratico , ricordando che il movimento curdo ha rilasciato gli ufficiali turchi detenuti il 13 marzo, ha annunciato il cessate il fuoco il 23 marzo ed ha iniziato il ritiro l’8 maggio. Amed ha dichiarato che il primo gruppo  dei guerriglieri sono arrivati alla area difesa dei medi (Medya) il 14 maggio.

Amed ha sottolineato che “In risposta alla determinazione del nostro leader e del nostro movimento per garantire l’avanzamento del processo, il governo dell’AKP non ha fatto passi concreti fino ad ora, tranne che porre fine alle proprie operazioni militari espansionistiche. Poco dopo l’inizio del processo di ritiro, il governo ha rafforzato tutte le basi militari e le postazioni di sorveglianza nel Kurdistan settentrionale, sostituito con nuove armi e costruzioni quelle logorate, iniziato la costruzione di nuove postazioni, migliorato non solo il rafforzamento delle vecchie postazioni, ma anche costruito nuove dighe e strade per il militari, assunto nuovi guardiani dei villaggi e portato avanti attività di ricognizione con veicoli senza pilota in tutte le zone controllate dalla guerriglia nel Kurdistan meridionale e settentrionale”.

Amed ha osservato che il governo dell’AKP ha insistito nel non avviare la seconda fase del processo di soluzione che sarebbe dovuta iniziare a giugno, aggiungendo che la seconda fase richiede passi da parte del governo e dei soggetti politici nel paese. Amed ha aggiunto che il governo non ha neanche messo fine all’isolamento di Abdullah Ocalan e messo all’ordine del giorno i problemi legati alla sua salute e sicurezza e la sua liberazione. Amed ha notato che le leggi ostili ai curdi sono rimaste immutate nell’ambito di questo processo.

Amed ha criticato il governo dell’AKP per aver ignorato le responsabilità per la seconda fase e per aver cercato di addossare al movimento curdo le colpe derivanti dalla propria politica e dal proprio atteggiamento. Ha anche criticato il governo per aver affermato che solo il 20 percento dei guerriglieri si sono ritirati fino ad ora dai confine turchi, descrivendoli come “bambini, donne, persone anziane o non addestrate “.

Amed osservato che il movimento curdo dall’inizio del processo di soluzione non ha mai evitato di mostrarsi trasparente. Ha commentato la distorsione dei fatti come un atteggiamento che spreca un’occasione storica per trovare una soluzione per il problema di fondo della Turchia e nega lo sforzo e la determinazione del movimento curdo. Amed ha detto che il governo ha anche usato la Commissione dei Saggi come un gruppo propagandistico per spiegare il processo all’opinione pubblica, invece di attribuirle un ruolo nel monitorare, seguire e risolvere il processo nel paese.

Amed ha sottolineato che il movimento curdo si è sacrificato ed ha tralasciato l’opportunità di intensificare lo scontro per il raggiungimento della pace e di una soluzione democratica. “Ma il fatto che il Primo Ministro turco Erdoğan abbia ignorato tutti i nostri sforzi dimostra la sua mancanza di buona volontà. Il leader curdo e il movimento non hanno ancora messo fine a questo processo ora, sta ancora andando avanti. Tuttavia se il governo dell’AKP continua a non fare passi e porta il processo a uno stallo, l’HPG sarà pronta a posizionarsi per la guerra e ad intervenire in modo efficace “, ha sottolineato.

Amed ha continuato dicendo che “Noi diciamo chiaramente che siamo sinceri e che aspiriamo ad una vera soluzione. Ma quelli che non sono altrettanto sinceri rispetto alla soluzione della storica questione curda e intendono deludere il nostro leader saranno condannati dalla storia ed avranno la risposta che meritano. Il nostro popolo e l’opinione pubblica debbono sapere che nell’ambito di questo storico processo l’HPG si farà carico di tutte le proprie responsabilità e riuscirà a svolgere il proprio ruolo “.
ANF