Centocinquantanove associazioni sostengono la pace
Centocinquantanove associazioni in Turchia hanno firmato la seguente dichiarazione.
La Turchia sta attraversando negli ultimi mesi un nuovo processo di pace poichè il dialogo tra le autorità statali ed il leader del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan), il sig. Abdullah Öcalan, è progredito verso una fase avanzata, in cui Öcalan ha effettuato incontri con alcune delegazioni. L’avvio di questo processo ha suscitato speranze in tutta la Turchia, nella regione kurda in particolare. Nonostante le esperienze passate rimaste inconcludenti, l’opinione pubblica ha dimostrato ancora una volta sostegno in favore del più recente processo di colloqui.
In qualità di organizzazioni non-governative operanti nella regione kurda, abbiamo sempre cercato di porre l’accento sulla necessità del proseguimento dei colloqui sulla strada per un processo di pace. Abbiamo anche dichiarato senza esitazione di voler svolgere un ruolo e compiere il nostro dovere e le nostre responsabilità nel processo in corso.
I colloqui che il Governo ha intrapreso finora con Öcalan hanno avuto un andamento progressivo, nonostante alcuni sviluppi negativi che potrebbero interrompere il processo, come la fuga di notizie in merito all’ultimo incontro di Imralı, le operaioni militari in corso e gli attacchi aerei che colpiscono Kandil. Il proseguimento delle morti sta danneggiando la fiducia nello storico processo attuale.
D’altra parte, stanno giungendo notizie sulla formazione di un potenziamento militare presso il confine. Il proseguimento delle operazioni e delle morti è inaccettabile nel processo di colloqui per la pace ed il dialogo.
Fin dall’inizio dei recenti colloqui di Imralı, tutte le fomazioni hanno ammonito in merito a possibili tentativi che potrebbero mirare ad interrompere questo fragile processo. Entrambe le parti devono prima di tutto astenersi da tali tentativi ed attacchi, in particolare per quanto riguarda le operazioni militari in corso e le dichiarazioni dei funzionari di alcuni partiti politici in Parlamento, le quali stanno indebolendo le speranze di pace del popolo kurdo. La maggioranza della popolazione, non solo nella regione kurda ma anche in tutto il paese, sostiene questo processo e chiede la pace.
In qualità di organizzazioni non-governative che hanno firmato questa dichiarazione, vogliamo ancora una volta annunciare il nostro sostegno in favore dei colloqui di pace ed invitare tutti ad evitare di distruggere le speranze di pace della popolazione. Costruiamo tutti insieme un brillante futuro per il nostro paese.
ANF, Diyarbakır/Amed