Cemil Bayik: necessità di negoziati
Nella prima parte di un intervista apparsa su Özgür Gündem,il direttore del giornale Sedat Yilmaz ed uno dei suoi autori,Veysi Sarısözen,si sono seduticon il co-presidente del KCKCemil Bayık.Cemil Bayik ha parlato delle imminenti elezioni presidenziali in Turchia e sullo stato del processo di pace,più in generale,nonché delle condizioni mutevoli all’interno della regione in generale.Di seguito una traduzione in inglese della prima parte di questa intervista.
–Sono passati due anni dall’inizio del processo di pace iniziato a Oslo e che il popolare leader curdo Abdullah Öcalan ha annunciato al pubblico al Newroz nel 2013. Puoi parlarci della fase in cui siamo giunti?
Il nostro movimento ha dichiarato molti cessate il fuoco unilaterali dal 1993.Perché abbiamo dichiarato così tanti cessate il fuoco?Con la lotta, che abbiamo intrapreso così profondamente, abbiamo messo il problema curdo allo scoperto.Ora che questo problema è stato posto allo scoperto,deve essere risolto attraverso politiche democratiche.Dopo questo passaggio abbiamo tentato di condurre la Turchia in un cessate il fuoco ed in una discussione sul problema curdo.
Nonostante tutti i nostri sforzi lo stato non aveva risposto positivamente al nostro impegno per un cessate il fuoco.Hanno interpretato questo come debolezza e cercato di spingere per i loro interessi beneficiando di esso.Questi cessate il fuoco non hanno avuto effetto.Il prezzo di Oslo e’ un processo di dialogo.
Le questioni che necessitavano di essere discusse reciprocamente sono state discusse,una sufficiente quantità di comprensione reciproca si è sviluppata.Ora non c’è nulla da raggiungere con il dialogo.Il leader Apo ha avviato un processo storico al Newroz del 2013.
L’obbiettivo e’ quello di passare dal processo del dialogo al processo di negoziazione.Abbiamo rilasciato tutti i prigionieri che avevamo;abbiamo proclamato un cessate il fuoco;abbiamo iniziato a ritirare le forze della guerriglia nel Kurdistan del sud.Abbiamo posto le basi per i negoziati.Ma lo stato non ha fatto passi verso i negoziati.Perchè non hanno preso iniziative?Perchè non sono state adottate sufficienti misure per rafforzare la mano di Apo e costringere lo stato ed il governo ai negoziati.Lo stato ed il governo dovevano adottare provvedimenti, ma non lo hanno fatto.Perché non avevano alcun approccio verso il nostro obiettivo di risolvere la questione curda attraverso mezzi politici.
Il loro obbiettivo era quello di rafforzare la loro posizione beneficiando del cessate il fuoco per fare qualsiasi cosa era possibile, per assumere il controllo del processo di pace,per svuotarlo dei contenuti e renderlo privo di significato.Lo stato ed il governo,che avevano visto che i metodi militari non avrebbero portato alla cessazione del problema,hanno tentato di distruggere il PKK attraverso mezzi politici.Mentre noi abbiamo seguito tutte le condizioni del cessate il fuoco,loro hanno soltanto fermato le loro grandi operazioni.Allo stesso tempo hanno iniziato a costruire nuove basi militari,strade e dighe.Hanno aumentato il numero dei guardiani di villaggio.Hanno costruito nuovi muri e scavato nuovi fossati al confine.Non c’è stato nessun cambiamento per quanto riguarda le condizioni della nostra leadership.
Non c’è stato nemmeno il più piccolo cambiamento nel trattamento delle forze democratiche in Turchia.In sintesi condizionano a esprimere il loro vecchio atteggiamento.Beneficiando del nostro cessate il fuoco e del ritiro delle forze della guerriglia hanno portato la guerra nel nord in Rojava.Mentre noi abbiamo seguito tutte le condizioni[del cessate il fuoco] loro non le hanno seguite ed hanno continuato a fare cosa pensavano fosse migliore.Abbiamo tentato di avvertirli molte volte.
Abbiamo detto loro che avremmo adottato nuove misure se non c’era un cambiamento nelle politiche adottate contro il nostro popolo,il nostro movimento e la nostra leadership.E così, quando nessuna attenzione e’ stata prestata alla nostra critica e ai nostri avvertimenti,abbiamo interrotto il ritiro dei guerriglieri.Questi sforzi che sono stati tutti unilaterali, hanno raggiunto il loro limite.
Dopo questo mese non abbiamo più niente da fare.Il parlamento deve approvare una legge creando le basi per i negoziati prima che vada in pausa.Se questa legge passa creerebbe un fondamento giuridico per la costituzione di una base per i negoziati e sarebbe un passo positivo.
Sia che lo stato ed il governo la utilizzino o meno per fare un passo verso in negoziati oppure no,diverrà chiaro quando sarà approvata.Se dopo che la legge e’ stata approvata, non passano immediatamente ai negoziati e questo diventa un tentativo di temporeggiare e di stallo,noi certamente non continueremo a mostrare la stessa posizione che abbiamo manifestato così a lungo.
Possono insistere sulle loro posizioni.Ma renderemo le nostre posizioni chiare e andremo per la nostra strada.Gli sviluppi della regione hanno reso necessario questo.Non può essere accettato da noi un ulteriore stallo.Ogni giorno che passa con questo stallo danneggia sia il popolo curdo che tutto il popolo della Turchia.
Noi abbiamo responsabilità storiche, sia nei confronti del nostro popolo, che nei popoli della Turchia e noi adempiremo a questo.Non sacrificheremo queste responsabilità storiche al gioco di potere dell’Akp e questo deve essere compreso.Fino ad oggi abbiamo sopportato a causa della responsabilità che sentiamo verso i popoli e la storia.Questo e’ un punto d’arrivo e non c’è altra controparte.
-In alcuni ambienti c’è un affermazione che il movimento curdo e Öcalan stanno facendo un accordo segreto con l’AKP e che “in cambio dell’Autonomia democratica stanno dicendo di si alla dittatura di Erdoğan”. Che cosa dici di queste accuse?
Sappiamo che ci sono siffatte valutazioni.Infatti sappiamo che queste valutazioni e queste accuse esagerate stanno aumentando.Queste sono valutazioni e accuse davvero ingiuste .Siamo un movimento che ha lottato contro questo governo e questo stato in Turchia per anni nelle circostanze più difficili.Noi siamo un movimento che sin dall’inizio ha difeso una soluzione della questione curda come democratizzazione della Turchia.La Turchia non può democratizzarsi senza che venga risolto il problema curdo.
Se si presta attenzione è noto che volevano creare una nuova costituzione, ma non se ne fece nulla.Perchè?Nessuna nuova costituzione può essere redatta avendo a che fare con la questione curda.Perché c’è ancora una mentalità che non accetta il popolo curdo come un popolo, e una mentalità che vuole distruggere questo popolo.L’AKP è andato al potere attraverso la lotta che il PKK ha intrapreso.
Sia il capitale nazionale e le forze della modernità capitalista volevano bloccare il PKK attraverso questo potere.Probabilmente il PKK non ha spiegato tutto questo sufficientemente all’opinione pubblica.Le forze democratiche non lo hanno sufficientemente capito e non si sono assunte responsabilità.Come conseguenza di l’AKP, i suoi alleati e la Cemaat,di Güleni ,ecc.. sono in grado di dire che la tutela della Turchia appartiene a loro.
Se avete intenzione di lottare così tanto e pagare un prezzo così alto e poi permettere ad altri di venire e prendere quello che emerge allora dobbiamo cercare dentro di noi.Le forze democratiche e di sinistra in Turchia hanno bisogno di cercare dentro loro stesse.Se il governo non adotta provvedimenti sulla questione curda,non ci sarà una democratizzazione ed il fascismo si svilupperà, ed ora è in fase di sviluppo.La lotta curda per la libertà non è solo per il popolo curdo e adempirà alla sua responsabilità storica nei confronti del popolo della Turchia e del Medio Oriente.
-Il vostro movimento ha dichiarato la scorsa settimana che questi ultimi giorni determineranno cosa accadrà.Se il governo non farà le correzioni che volete cosa succederà?
Adesso non sono rimaste settimane ma giorni.Alla fine di questo mese il parlamento turco andrà in pausa.Una legge che svilupperà una base legale[per i negoziati] necessita di esserci prima che il parlamento vada in pausa.Se non è così allora il processo è certamente alla fine.Non esiteremo a prendere provvedimenti verso la nostra strada e verso i nostri obiettivi.Naturalmente noi esamineremo la legge che ne esce.
Se tale legge risponderà o meno e quanto vi è una base per i negoziati.Cercheremo di vedere quanto corrisponde a quello che vogliamo.Se è così allora si valuterà come uno sviluppo positivo.Se non è così e cercano di ritardare dicendo che si terranno negoziati [più tardi] allora non la accetteremo.Gli sviluppi stanno accadendo molto rapidamente.Vogliamo che vengano assunti provvedimenti che rispondano agli sviluppi in Medio Oriente.Abbiamo le nostre responsabilità e non le tradiremo.
Se il governo e lo stato non costituiranno nemmeno una base legale e vogliono guadagnare tempo allo scopo di vincere la presidenza,non lo accetteremo.Con la fase che abbiamo raggiunto,si è visto che il PKK non verrà distrutto tramite la politica,[lo stato turco]le sue politiche si sono ridotte significativamente ed è una situazione veramente difficile.
Il PKK e’ in un grado di essere un attore ed un elemento significativo nella politica ,sia del Kurdistan che del Medio Oriente.Adesso non possono essere fatte politiche in Medio Oriente senza il PKK.
Si stanno sviluppando condizioni a favore del PKK e vedi che la posizione del PKK si sta sviluppando in ogni direzione.C’è solo una strada davanti a loro,che dovrà negoziare.Non c’è altra strada tranne una soluzione alla questione curda attraverso politiche democratiche.Se pensano che ci possano essere altre strade,allora stanno commettendo un grave errore di valutazione.O la democratizzazione della Turchia verrà accettata e le forze democratiche si svilupperanno attorno ad un programma comune per portare la Turchia fuori dalla crisi che sta attraversando,o le vecchie politiche continueranno.E questo è la guerra. Nessuno può essere certo dove la guerra porterà la Turchia.
-Nella tua opinione quali provvedimenti saranno adottati che mostreranno se il governo e’ disposto ad aprire un processo di negoziazione?
La legge che deve essere approvata necessita di parlare dei negoziati.Certe condizioni necessitano di essere soddisfatte in modo che i negoziati possano avere luogo.Una di queste condizioni è quella che ci sia una la supervisione di terze parti.Se non c’è una terza parte allora nessuno conoscerà chi fa o non fa uno sforzo a favore di una soluzione e chi lavora per sabotare il processo.Recentemente ci sono stati alcuni avvenimenti a Lice e vicino a Lice.Durante questi avvenimenti che cosa hanno fatto i comunicati rilasciati dallo show del governo e cosa ha fatto la stampa che li sostiene apertamente.E’ come se il PKK stia tentando di far fallire il processo di pace che è stato sviluppato positivamente.Hanno fatto tali dichiarazioni.
Eppure lo stato ed il governo erano la causa di Lice.Le postazioni militari sono le fondamenta della guerra.Questa non era semplicemente una postazione militare.Le stanno costruendo nei posti più strategici e questi sono preparativi di guerra.Stanno costruendo strade.Queste non sono strade che vanno incontro ai bisogni delle persone.La reazione delle persone era diretta a questo.Quelle rivolte[Sherildan] sono giuste e corrette.
Tre persone di noi sono diventate martiri.Ci sono ancora feriti nell’ostello.Se c’era un comitato di controllo e una terza parte,allora la verità di quello che è successo a Lice sarebbe venuta fuori.Chi ha iniziato quegli avvenimenti sarebbe venuto fuori.
Questo mostra che certamente ci deve essere un comitato di osservazione.Senza non ci saranno negoziati.Un’altra condizione per i negoziati è che le condizioni del leader Apo siano cambiate.Il leader Apo è il capo negoziatore.Ha fatto tanti grossi sacrifici unilaterali allo scopo di lavorare ad una soluzione e ha aumentato il pericolo per se stesso per condurci ai giorni nostri.Non vi è alcuna possibilità per lui di dirigere il processo negoziale in condizioni di pesante isolamento.Non è possibile portare avanti un processo di negoziazione con solo un comitato di tre persone del BDP che va avanti e indietro [a Imralı].Le condizioni del leader Apo devo essere riviste.Per condurre questo processo ha bisogno di essere libero.Se lo stato ed il governo vogliono risolvere la questione curda attraverso strumenti politici e se su questo sono sinceri,allora devono creare le condizioni che consentano al nostro leader di dirigere questi negoziati.Incontri devono essere svolti in molti ambienti.
C’è bisogno di incontri e dibattiti tra turchi, curdi e altre persone,tra gli scrittori,la stampa e molti gruppi di lavoro sulla politica su come svilupperemo una soluzione e dobbiamo spiegare che tipo di Turchia vogliamo.Hanno bisogno di accettare questa critica e questi suggerimenti.Senza questo poi l’approvazione di una legge non sarà sufficiente per i negoziati e le trattative non avranno nessun incontro.Adesso noi non sappiamo nemmeno come verrà approvata la legge.
Fonte :Rojavareport 27 Giugno 2014