Le Forze di Pubblica Sicurezza delle Donne nel Rojava Lanciano una Hotline Antiviolenza

Componenti delle Forze di Pubblica Sicurezza delle Donne hanno lanciato una hotline per aiutare le donne che affrontano problemi di violenza.

Le Forze Generali di Pubblica Sicurezza delle Donne nel Rojava hanno affermato che non accetteranno una posizione delle donne come cittadine di seconda classe e che sono intenzionate a lottare perché questo non avvenga.

La creazione della hotline segue la morte di Nadya Riyad Ehmed, una ragazza di 18 anni di Amûde nel cantone di Cizîrê Canton che si è suicidata il 19 giugno dopo essere stata costretta da suo padre ad un matrimonio forzato. Nella dichiarazione del gruppo si afferma “per prevenire simili incidenti in futuro prenderemo precauzioni stringenti. Non permetteremo che la mentalità dell’egemonia maschile diventi dominante nel Rojava.”

Una questione di autocritica

La dichiarazione sottolinea che eventi come il suicidio di Amûdê non verranno ignorati, dicendo “noi, le Forze di Sicurezza Pubblica delle Donne, stiamo costruendo un nuovo modello di vita nel Rojava che parte dal punto di vista delle donne e riteniamo che eventi del genere siano occasioni per fare autocritica e dichiariamo che prenderemo le precauzioni necessarie perché simili eventi non si ripetano.”

Un pericolo per la vita democratica

La dichiarazione contiene anche un ammonimento agli uomini che non desistono dal commettere violenza contro le donne, dicendo “Noi mettiamo in guardia quegli uomini che non desistono dal compiere atti di violenza contro le nostre compagne che nel Rojava stanno costruendo un modello di vita che è democratico, ecologico e che emancipa le donne.

La violenza contro le donne è una macchia nera sulla reputazione del Rojava e nuoce alla nostra dichiarazione di impegno per una vita democratica. Non esiteremo ad introdurre la legislazione necessaria per prevenire la violenza contro le donne del Rojava che con la loro rivoluzione delle donne sono un esempio per il mondo intero. La dichiarazione conclude fornendo 6 numeri telefonici che possono essere contattati da donne che sono minacciate dalla violenza o la subiscono per ricevere aiuto.