Bayık: lo stato di Turchia vuole la guerra

I co-presidenti del Consiglio Esecutivo dell’ Unione delle Comunità del Kurdistan (KCK) Cemil Bayık e Besê Hozat hanno accolto una delegazione della commissione irachena del Kurdistan meridionale, costituita per sostenere la campagna di raccolta firme per la liberazione del leader del popolo curdo Abdullah Öcalan nelle zone di difesa di Media controllate dai guerriglieri delle HPG (Forze Difesa del Popolo).

Durante l’incontro di martedì, Bayık ha ringraziato la delegazione per i suoi sforzi e sottolineato che Öcalan rappresenta la nazione curda, enfatizzando il nesso tra la libertà del leader curdo e quella del popolo curdo.

Bayık ha ringraziato anche il governo, la gente, i partiti politici e le organizzazioni non governative del Kurdistan meridionale dove –ha detto – la gente è riuscita ad avere uno status nazionale pagando prezzi elevati.

Commentando anche l’argomento all’ordine del giorno, Bayık ha evidenziato che il popolo curdo attualmente sta attraversando un periodo impegnativo, riferendosi al processo in corso alla ricerca di una soluzione pacifica e democratica della questione curda.

Parlando dei recenti sviluppi nel Medio Oriente, il membro dell’esecutivo del KCK ha osservato che la libertà del leader curdo Abdullah Öcalan è una condizione imprescindibile per garantire la stabilità nel Medio Oriente.

Rispondendo alle domande dei giornalisti della regione federale del Kurdistan, Bayık ha detto che il Congresso Nazionale Curdo va tenuto appena possibile come richiesto da Öcalan, dal popolo curdo e dal PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan).

Bayık ha detto che il congresso deve concludersi con la definizione di una strategia e di principi democratici per i curdi, aggiungendo che questa strategia è necessaria affinché il popolo curdo si possa proteggere da massacri.

Sottolineando che la storia ha impone ai curdi la creazione dell’unità nazionale, Bayık ha aggiunto che nessuno potrà impedire che questa unità venga raggiunta.

Commentando i recenti sviluppi nel Kurdistan occidentale, il membro dell’esecutivo del KCK ha detto; “La regione di Rojava oggi sta affrontando un assedio, proprio come è successo a Mahabad in passato. È dovere di ognuna delle parti del Kurdistan, in particolare della parte meridionale (Regione Federale del Kurdistan), di sostenere Rojava oggi e di impedire quest’assedio. Fino ad oggi il popolo di Rojava ha combattuto e sacrificato la propria vita sia nel nord che nel sud del Kurdistan. Oggi è tempo che il nord e il sud del Kurdistan facciano la propria parte”.

Bayık ha anche criticato il perdurare della chiusura del valico di confine di Sêmalka tra il Kurdistan occidentale e quello meridionale, evidenziando che l’embargo non aiuta il popolo curdo.

Valutando la situazione attuale del processo di soluzione democratica, Bayık ha detto che lo stato turco non solo ha fallito nello svolgimento del proprio ruolo, ma che intende anche ingannare la gente fino alle elezioni con un presunto “pacchetto democrazia”.

Bayık ha commentato la non attuazione di passaggi da parte da parte turca come un’intenzione dello stato turco di fare la guerra invece di proporre una soluzione al problema.

“Stiamo sospendendo il ritiro dei guerriglieri ed eserciteremo il nostro diritto alla difesa necessaria quell’ora ci sia un’operazione militare”, ha sottolineato Bayık, aggiungendo che i gruppi di guerriglieri che si sono ritirati dal Kurdistan settentrionale al Kurdistan meridionale torneranno in Turchia se lo stato dovesse intensificare la guerra.ANF