Bayık della KCK: La pace e una soluzione sono possibili solo attraverso la lotta

Il co-presidente del Consiglio Esecutivo della KCK Cemil Bayık ha dichiarato quanto segue in un articolo che ha scritto per i giornali Azadiya Welat e Yeni Özgür Politika che è stato tradotto da ANF English service:

“Non ricordiamo un altro leader fascista nella storia del mondo che ammette la sua crudeltà tanto apertamente quanto Tayyip Erdoğan. Tayyip Erdoğan ora dice che sterminerà il popolo curdo, senza bisogno di coperture. Alcune coorti curde potranno desiderare di coprire la faccia fascista di Tayyip Erdoğan, ma Tayyip Erdoğan rompe queste coperture. Dice che metterà fine ai curdi. Dice che non può esserci nazione, volontà politica, amministrazione su queste terre eccetto quella turca. Parlando del “Uno” ogni giorno mostra la sua mentalità dicendo che non riconoscerà i curdi, il Kurdistan e la volontà politica dei curdi. Dicono tutti che continueranno questa guerra fino a quando la guerriglia se ne sarà andata.

Nessuno deve aspettarsi un approccio per una soluzione della questione curda dal governo dell’AKP. Coloro che si aspettano passi dal governo dell’AKP dopo questi discorsi e queste pratiche stanno ingannando se stessi. Quando il governo dell’AKP con i suoi alleati fascisti dicono che distruggeranno e stermineranno i curdi, non si può cadere nella disattenzione o abbassare la guardia. La democratizzazione della Turchia e la soluzione della questione curda non è possibile fuori dalla lotta. La risposta data per anni da questo governo agli sforzi del leader Apo è molto chiara. Nel periodo attuale la volontà del popolo curdo è sotto un attacco più diretto. Vogliono completare il genocidio spezzando questa volontà. Questo è molto chiaro, nessuno deve avere dubbi in proposito. La decisione, l’obiettivo, l’approccio e la pratica del colonialismo genocida sono questi.

Quello che è importante è quale sarà la posizione del popolo curdo e delle forze della democrazia di fronte a questo. Bisogna vedere una cosa: la questione curda può essere risolta solo attraverso una lotta per la democrazia e un’amministrazione democratica. Dato che la mentalità dominante in Turchia è negazionista e genocida, dato che questa è la politica dello Stato e del governo, è impossibile risolvere la questione curda con gli attuali partiti politici e governi. Perché il problema non è se la richiesta politica è troppo alta o troppo bassa. C’è una politica di negazionismo e genocidio. Quindi solo stabilendo un’amministrazione democratica in Turchia attraverso una lotta per la democrazia e la libertà la questione può essere risolta. Diversamente, con mentalità e governi antidemocratici questa questione non può essere risolta. Non ci si può aspettare un approccio razionale da questi governi. In questo senso è possibile solo far crescere la lotta contro questi governi. Nulla può essere fatto nel nome della democrazia, della libertà e della pace prima di aver compreso questo fatto e senza agire di conseguenza. Chiunque abbia aspettative al fuori di questo quadro sta prendendo in giro se stesso e la gente. E questo consentirà al colonialismo genocida di mettere in atto le sue politiche senza ostacoli.

Durante la più recente visita a İmralı, il leader del popolo curdo ha di nuovo fatto l’analisi che se lo Stato vuole, la questione curda può essere risolta in sei mesi. Questo è un fatto. Perché il leader del popolo curdo mira a risolvere la questione curda senza problematizzare i confini dello Stato. E ha espresso questo come autonomia democratica nell’ambito della democratizzazione della Turchia. Questa è la localizzazione della democrazia. Ma la mentalità in Turchia non accetta la liberazione dell’esistenza dei curdi, della loro lingua o cultura; meno che mai soluzioni ragionevoli come questa e quindi usa tutti gli strumenti di guerra fino all’estremo per spezzare la volontà di libertà della popolazione. Con la guerra sporca, con la guerra speciale, vogliono sradicare la lotta del popolo curdo per una vita libera e democratica.

Questa realtà mostra che la soluzione della questione curda in Turchia avverrà attraverso la democratizzazione insieme alle forze della democrazia, o con la creazione di una sua propria soluzione democratica da parte del popolo curdo attraverso una società organizzata e democratica e la sua difesa. Queste due opzioni sono interconnesse. Se questa lotta duale viene realizzata, allora la Turchia sarà democratizzata e la questione curda sarà risolta. E a questo scopo la lotta deve aumentare senza mai aspettarsi nulla dai poteri attuali.

Senza dubbio ciascuno vuole una soluzione senza difficoltà, senza conflitto e guerra. Il Movimento di Liberazione Curdo ha provato questa via con pazienza, ma non è stata possibile. Il Movimento di Liberazione Curdo ha mostrato gli approcci più ragionevoli, ma non ha funzionato. In questa situazione chiunque pensi che la libertà si possa raggiungere e che la pace possa arrivare senza resistenza, prende in giro se stesso e mette il suo collo sotto la lama del colonialista genocida. In questo senso la pace non può arrivare senza aumentare la lotta e non si può raggiungere una vita libera e democratica.

La pace e la soluzione sono possibili solo attraverso la lotta. Tayyip Erdoğan dice che tutta l’oppressione e gli attacchi che ci sono stati fino ad ora sono solo l’inizio, che non si fermerà, che sta continuando e che farà di più. Quindi chiunque sostiene qualcosa di diverso dalla lotta, sta servendo agli scopi del colonialismo genocida. In questo senso, a qualsiasi discorso di pace che non chiede di sviluppare la lotta o che non tende attivamente a sviluppare la lotta non va ascoltato. In questo senso, l’unico pensiero nelle menti di coloro che vogliono la pace e una soluzione deve essere lotta, lotta, lotta.”