Basta armi dall’Austria alla Turchia

Armi austriache contro civili nella Turchia orientale
di Michael Vosatka

Unità speciali della polizia turca usano fucili di precisione Steyr nelle zone curde

Commando speciali turchi evidentemente usano fucili di precisione di origine austriaca contro civili. Secondo il deputato dei Verdi Peter Pilz, cecchini della polizia usano fucili Steyr. Il “Dipartimento per Operazioni Speciali della Polizia Turca”, le unità anti-terrorismo della polizia turca, nel 2011 per vie traverse hanno acquistato 600 pezzi del fucile di precisione SSG 08. La Polis Özel Harekât (PÖH) è operativa nei territori curdi, immagini mostrano componenti delle truppe con il SSG 08.

“Arma sportiva”
Il fucile fabbricato dal produttore austriaco Steyr Mannlicher viene commercializzato come “arma sportiva”. Per questa ragione l’arma, che viene usata soprattutto da cecchini dell’esercito e della polizia non ricade nell’obbligo di permesso secondo la legge pena di guerra. Contrariamente ad armi che vengono classificate come materiale bellico, per il SSG 08 non serve un permesso da parte del Ministro degli Interni e della Difesa, ma solo da parte del Ministero dell’Economia. Per questo non è stato necessario né un certificato sull’uso finale, né un controllo della situazione dei diritti umani nel Paese di destinazione. Dal 2012 l’esportazione di beni di difesa come lo SSG 08 è soggetta a permessi anche all’interno dell’UE, la regolamentazione della materia nel commercio estero a questo proposito applica direttive dell’Unione Europea.. Nell’autunno 2011, 600 pezzi del fucile erano stati forniti dall’Austria alla ditta Kilic Feintechnik in Germania. Questa ditta è specializzata nella produzione di cannocchiali di puntamento. Kilic aveva chiesto la fornitura dei fucili alla polizia turca, cosa che è stata concessa dalle autorità tedesche, come provano le risposte alle interrogazioni parlamentari nel Bundestag.

Schüsse “auf alles, was sich bewegt”

Pilz [N.d.T. deputato dei Verdi nel parlamento austriaco] lo scorso fine settimana insieme a deputati di SPÖ, ÖVP e FPÖ ha partecipato all’assemblea della NATO a Istanbul e in quell’occasione visitato esponenti del partito filo-curdo HDP e del quotidiano “Cumhuriyet”. Politici dell’HDP in quell’occasione hanno riferito che durante azioni di salvataggio dopo azioni di artiglieria sulle città curde di Diyarbakır e Cizre gli hanno sparato da grandi distanze in modo mirato. Accanto a lui un uomo è stato colpito alla testa, ha raccontato uno degli esponenti dell’opposizione turca al deputato dei Verdi. La rivista di attualità “Spiegel” all’inizio di settembre 2015 ha riferito di attacchi di cecchini contro civili a Cizre nella Turchia occidentale. “L’esercito spara su chiunque osi uscire in strada”, viene riferito citando un attivista curdo. Un altro ha riferito di cecchini che “sparano su tutto ciò che si muove, anche donne e bambini”.

Sanzioni

Già nell’estate Waffenembargo aveva chiesto un embargo per le armi per quanto riguarda la Turchia. In occasione della visita di deputati austriaci in Turchia lo scorso fine settimana, i rappresentanti di tutti e quattro i parti si sono presentati in modo compatto. In quell’occasione hanno discusso anche con parlamentari di altri Paesi su possibili sanzioni contro il governo di Ankara.

Basta armi dall’Austria alla Turchia

Partiti concordi, Verdi
Responsabile per la Sicurezza Pilz ha imposto la sua richiesta di un divieto di forniture di armi dall’Austria alla Turchia. Tutti i sei partiti rappresentati nel Consiglio Nazionale giovedì hanno votato una mozione in proposito. “Con la giornata di oggi l’Austria è il primo Paese che applica una sanzione cotro il regime turco di Erdogan. Facciamo all’UE perché ci segua”, ha gioito Pilz rispetto all’intesa.
Pilz già nell’estate aveva chiesto un simile embargo per le armi. “Armi dall’Austria vanno a finire nella zona di guerra siriana nelle mani di ribelli islamisti”, così Pilz all’epoca.

Critiche sul modo di procedere di Erdogans con opposizione e giornalisti

L’attuale richiesta di decisione critica il modo di procedere del governo turco contro politici del’opposizione, giornalisti e la popolazione curda, così come le aspirazioni di una grande Turchia del Presidente Recep Tayyip Erdogan. “I richiedenti sono quindi convinti che in queste circostanze non debba esserci alcun tipo di fornitura di materiale bellico, materiali di difesa o dual- use per scopi militari o di polizia verso la Turchia”, si dice nella motivazione della richiesta.
Il governo per quanto riguarda richieste di esportazione in base alla legge sul materiale bellico e sul commercio estero verso la Turchia a “tenere conto del pericolo di conflitti armati e del pericolo che i prodotti forniti vengano usati per la repressione dei diritti umani “.
La richiesta di decisione è soltanto una richiesta non vincolante al governo, ma Pilz e il capogruppo SPÖ Andreas Schieder nella presentazione dell’iniziativa si sono mostrati fiducioso rispetto al fatto che il governo vi si atterrà. Va prestata attenzione al fatto, “che non possano essere impiegate in Turchia armi provenienti dall’Austria “, così Schieder. Questo sarebbe anche condiviso dal governo. Il vice-capogruppo FPÖ Walter Rosenkranz tuttavia ha sottolineato che armi sportive e da caccia non sarebbero interessate.

Come Pilz, anche il capogruppo ÖVP Reinhold Lopatka ha chiesto all’UE di compiere passi per garantire la democrazia in Turchia. “Se l’Unione Europea vuole essere presa sul serio, allora deve chiedere in modo massiccio alla Turchia che standard che per noi sono scontati, abbiano valenza anche in Turchia.”

Armamenti austriaci per milardi

Secondo Lopatka “negli ultimi tempi niente” è stato fornito alla Turchia per quanto riguarda armi da guerra. Pilz tuttavia ha detto che nel dicembre 2011 sono stati forniti 604 fucili di precisione Steyr alla polizia turca. Armi del genere ora vengono usate anche contro la popolazione civile curda. Queste armi secondo la legge austriaca sono considerate armi per uso civile e non hanno bisogno nemmeno di autorizzazioni come materiale bellico, ha criticato il deputato dei Verdi.
A sostegno delle sue accuse, Pilz ha condiviso un video sulla sua pagina Facebook, nel quale si vedono poliziotti turchi che maneggiano fucili di precisione Steyr:
Pilz inoltre ha presentato numeri della gazzetta ufficiale UE dell’anno 2014, secondo i quali l’Austria da ultimo ha esportato armamenti per un valore di oltre 40 milioni di Euro a Turchia, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti. Dal 2010 solo agli Emirati è andato materiale bellico per un valore di oltre 120 milioni di Euro, così Pilz.

Esportazioni di armi permesse illegalmente?

Pilz ha mosso gravi accuse contro il Ministero degli Esteri rispetto all’export di armi. “Sono completamente sicuro che si sono verificate autorizzazioni illegali al Ministero degli Esteri e quindi violazioni contro la legge sul materiale bellico”, ha detto il deputato. Ha fatto riferimento a una fornitura di granate agli Emirati Arabi di cui si è saputo già all’inizio dell’anno, che secondo quanto riferito da Pilz sono state usate nello Yemen dove è in corso una guerra civile.
Pilz lo scorso fine settimana insieme a deputati di SPÖ, ÖVP e FPÖ ha partecipato all’assemblea della NATO a Istanbul e in quell’occasione incontrato anche esponenti del partito filo-curdo HDP e del giornale “Cumhuriyet” critico rispetto al governo. Come ha riferito lo “Standard”, politici dell’HPD avrebbero riferito a Pilz che durante operazioni di salvataggio dopo attacchi di artiglieria nelle città curde di Diyarbakir e Cizre gli avrebbero sparato in modo mirato da grandi distanze. Proprio accanto a uno degli oppositori turchi, un uomo sarebbe stato colpito alla testa, così è stato raccontato a Pilz.

Il governo turco sostiene l’opposizione siriana e persegue la caduta del capo di stato siriano Bashar al- Assad, ma afferma che non ci sono forniture di armi. L’HDP invece accusa il governo di Ankara di aver fornito armi anche a IS in Siria.