Babel Film Festival: vince un film sulla vicenda dei Curdi

E’ “Song of my mother”, del regista curdo Erol Mintas, il vincitore della quarta edizione del Babel Film Festival, a cui va il premio ‘Maestrale’ per il miglior lungometraggio.

Il film, acquistato da Lab80, sarà distribuito nei cinema italiani nei prossimi mesi.

La giuria ha premiato una storia che affronta il tema della vicenda curda.

Il film racconta la storia di un giovane insegnante, Alì, che vive con la sua anziana madre Nigar nel quartiere Tarlabasi, che dagli Novanta ospita tantissimi immigrati curdi.

Quando l’incessante riqualificazione della città li costringe a trasferirsi per la seconda volta, i due finiscono a vivere nell’anonimato della più estrema periferia di Istanbul.

Il Babel Film Festival, rassegna cinematografica dedicata alle minoranze linguistiche, ha assegnato altri dieci premi.

‘Solo andata, il viaggio di un Tuareg’ di Fabio Caramaschi si è aggiudicato il premio ‘Maestrale’ per il miglior documentario.

Il premio ‘Maestrale’ per il miglior cortometraggio-fiction è andato a ‘Rubai’: storia ambientata in Irlanda.

A ‘Container 158’ di Stefano Liberti è andato il premio ‘Unica’-Città di Cagliari, mentre gli studenti delle scuole superiori di Cagliari hanno conferito il premio ‘Diritto di parola’ a ‘Letters to Tacloban’.

Gli altri riconoscimenti sono andati a: ‘La terra al suo cielo’ di Paola Mereu (premio Holden), Yazidi d’Armenia di Ignazio Mascia (premio Fedic-Cineclub Fedic di Cagliari), Animal Park (premio del pubblico Ficc), ‘S’orchestra in limba’ di Monica Dovarch (premio Aamod, archivio del Movimento operaio e democratico), ‘La morte sull’albero’ di Renato Morelli (premio Italymbas’).

I profughi del centro Cara di Elmas, che hanno partecipato al Festival in qualità di spettatori ma anche di giurati, hanno conferito il premio ‘One Wor(l)d’ a ‘Hamou Beya’, film sui Bozo, della regione del Mopti in Mali, e degl interessi ambientali e socio-economici legati all’estrazione della sabbia nel fiume Niger.

La giuria principale ha inoltre assegnato una menzione speciale lungometraggio per ‘Nallua’ di Christian Mathieu Fournier e una menzione speciale documentario a ‘Skattome Kannò’ di Christian Manno e Pantaleo Rielli.

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