APPELLO ALL’AZIONE Contro i crimini di guerra commessi dall’esercito turco ad Afrin

Dal 20 gennaio 2018, l’esercito turco e gruppi armati islamisti radicali, il cosiddetto Esercito Siriano Libero (ESL, o FSA), attaccano in modo crescente la Regione di Afrin, nella Siria Settentrionale. Quale risultato, ci troviamo di fronte a conseguenze irrimediabili come vittime civili, distruzione di insediamenti civili e del patrimonio storico-culturale.
Prima di esaminare da un punto di vista legale gli ultimi sviluppi che stanno avendo luogo nella Regione di Afrin, sollecitiamo:Scarica in PDF

1. Uno stop immediato agli attacchi condotti dal governo turco e dai gruppi armati contro Afrin;
2. Che i crimini contro la popolazione civile siano esaminati da organizzazioni esperte come la Mezzaluna Rossa e documentati, a seguito di una missione d’inchiesta nelle aree interessate;
3. Che le Nazioni Unite, la NATO, il Consiglio d’Europa intervengano immediatamente per fermare questi attacchi e proteggere la popolazione civile nella regione.

Secondo le dichiarazioni ufficiali, il 20 gennaio – con la partecipazione di 72 aerei da guerra – fu lanciato un attacco aereo contro la Regione di Afrin, a seguito del quale la regione fu bombardata da obici di artiglieria pesante, con portata 30-40 km. I confini di Afrin furono violati su diversi fronti lungo la frontiera turca mentre la città venne pesantemente attaccata dal fronte di Azez, che si trova all’interno dei confini siriani.

Come riportato dalla stampa turca, nel corso degli attacchi da Azez, nell’offensiva svolsero un ruolo attivo i militanti del FSA, apertamente trasportati nella regione da circa 20 autobus turchi. Stando a certe affermazioni, i residenti di alcuni campi profughi in Turchia furono volontariamente o con la forza condotti nella regione di Afrin per combattere.

Dall’inizio dell’offensiva gli insediamenti civili sono stati sistematicamente presi di mira e, come risultato, molti civili tra cui bambini sono stati uccisi e molti altri gravemente feriti. Parte di questa popolazione civile colpita è rappresentata da quegli sfollati interni arabi che erano fuggiti e si erano rifugiati ad Afrin per via dei continui scontri nelle loro città di origine, come Idlib.

Non ci sono numeri o immagini che riguardano le vittime civili a parte quelli forniti dalla stampa e da fonti turche. Nel documentare l’offensiva di Afrin, la stampa turca è costretta a seguire una direttiva di 15 articoli fornita dal Primo Ministro turco Binali Yildirim. In questo modo, i giornali e le stazioni TV turche rapportano con un linguaggio da propaganda bellica militarista, quasi come se appartenessero tutti allo stesso organo di stampa. Per di più, nei due giorni successivi all’avvio dell’offensiva militare del 20 gennaio 2018, più di 300 persone furono trattenute per aver postato sui social media contenuti contro la guerra e critici dell’offensiva in corso contro Afrin e molte di loro sono state imprigionate. In sole due settimane il numero di persone detenute per via dei loro post sui social media è salito fino a 449. Oltre a questo, il Comitato Esecutivo Centrale dell’Associazione Medica Turca (TTB) è stato preso di mira dal Presidente Erdogan per la sua affermazione che “la guerra rappresenta prima di tutto un problema di sanità pubblica.” A seguito delle dichiarazioni di attacco del presidente, la Procura aprì un’indagine penale contro il TTB e alla fine, il 30 gennaio, alcuni membri del Comitato Esecutivo furono arrestati a seguito dell’irruzione delle forze di sicurezza nelle loro abitazioni. È stato anche spiccato un mandato di cattura contro coloro i quali sostennero in pubblico il Comitato Esecutivo del TTB, inclusi gli avvocati.

In un paese in cui rapportare in maniera veritiera sulla guerra od opporsi ad essa è causa di pesanti attacchi e inchieste giudiziarie arbitrarie, non è realistico aspettarsi dei rapporti obiettivi sulle vittime civili. È, pertanto, cruciale che una missione indipendente composta da esperti osservi e indaghi su queste accuse sul campo e scopra la verità riguardo le vittime civili.

Con la presente vorremmo richiamare la vostra attenzione su alcuni fatti riguardanti l’offensiva contro Afrin, che causa sempre maggiori vittime civili, giorno per giorno: Leggi tutto..  in PDF – Efrin Dossier:  Appello contro i crimini di guerra del esercito Turco