Dichiarazione del Commissione europea sulla Situazione a Kobanê
Presidenza Italiana, A nome dell’Alto Rappresentante/Vice-Presidente dell’Unione Europea
Plenaria del PE, Strasburgo, 22 Ottobre 2014
Signor Presidente, onorevoli deputati,
è un onore per me intervenire oggi a nome dell’Alta rappresentante e Vicepresidente Cathy Ashton per affrontare una questione che desta grande preoccupazione: la situazione in cui versa la città sotto assedio di Ayn al-Arab (Kobanê).
Nel corso del dibattito in plenaria del mese scorso sulla situazione in Iraq e in Siria, abbiamo tutti riconosciuto la complessa minaccia terroristica che l’ISIS/Da’esh rappresenta non solo per l’Iraq e la Siria, ma anche per tutta la regione e per l’Europa.
Le intenzioni dei terroristi sono chiare: il loro obiettivo è occupare un territorio quanto più vasto possibile, conseguire l’autonomia finanziaria e diffondere la loro legge basata sulla forza. Le azioni deprecabili di cui si rendono colpevoli passano dall’omicidio efferato di ostaggi e prigionieri ad abusi contro bambini e donne, alla persecuzione di esponenti di minoranze religiose ed etniche e al vilipendio di siti sacri e culturali.
Signor Presidente, onorevoli deputati, siamo qui oggi per discutere della situazione a Kobanê, stretta d’assedio dai terroristi da oltre un mese.
La lotta è feroce e impari: i terroristi sono riusciti a trasferire a Kobanê forze ingenti e una grande quantità di attrezzature pesanti e sofisticate, di cui si sono impossessati dopo la caduta di Mosul. La velocità di questo trasferimento dimostra le competenze logistiche dell’ISIL e l’importanza strategica che Kobanê riveste per il gruppo terroristico.
Dall’altro lato della barricata ci sono le poche centinaia di combattenti locali e volontari, che possono contare solo su armi modeste, con grande coraggio continuano a difendere la loro città strada per strada e casa per casa. Kobanê è già diventata un simbolo della resistenza al regime del terrore e dell’oppressione imposto dall’ISIS. La caduta di Kobanê trasmetterebbe il messaggio che l’ISIS può sconfiggere questa resistenza e potrebbe aumentare l’attrattiva che l’ISIS stesso esercita in Siria e altrove, oltre a incoraggiare i terroristi a proseguire la loro azione offensiva nei confronti di altri obiettivi.
Tutto ciò è inaccettabile per l’Unione europea e i suoi partner. È giunto il momento di mostrare con i fatti quanto siamo determinati a contenere e sconfiggere l’ISIS.
Kobanê è un esempio ulteriore di come sia necessario per la coalizione agire sul piano militare per contenere l’ISIS. Ma mentre questo impegno militare è tuttora in corso, bisogna riconoscere che il dispiegamento di forze armate da solo non basta.
Saranno necessari un impegno costante e azioni globali e coordinate per contrastare la minaccia regionale rappresentata dal terrorismo e dall’estremismo violento, nonché per affrontare l’instabilità e la violenza di fondo che hanno permesso all’ISIS/Da’esh e ad altri gruppi terroristici di prendere piede. Questo è ciò di cui l’UE nel suo complesso ha bisogno e che è impegnata a realizzare.
L`ISIS ha potuto proliferare grazie a politiche non inclusive in Iraq e all’instabilità in Siria, frutto della guerra brutale condotta dal regime di Assad contro il proprio popolo, delle massicce violazioni dei diritti umani e degli ostacoli posti sistematicamente alle riforme democratiche.
Il nostro impegno in campo politico deve andare di pari passo con il nostro impegno diplomatico, la nostra cooperazione in materia di sicurezza e lotta al terrorismo e le nostre politiche volte a promuovere lo sviluppo socio-economico nella regione.
Dal punto di vista militare, è fondamentale che la decisione annunciata lunedi delle autorità turche di autorizzare il passaggio dei peshmerga iracheni diretti a Kobanê si traduca in azioni concrete prima che sia troppo tardi. L’UE ha invitato pubblicamente la Turchia ad aprire le sue frontiere per garantire che gli approvvigionamenti raggiungano le popolazioni di Kobanê. Ci auguriamo che questo appello non resti inascoltato.
Più in generale, consideriamo che la lotta contro l’ISIS sia un elemento chiave della nostra politica estera verso la Turchia. È fondamentale che tutti i partner regionali attuino le pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, comprese la 2170 e la 2178, e intensifichino gli sforzi a livello nazionale per arginare il flusso di combattenti stranieri e impedire all’ISIS/Da’esh di beneficiare dei profitti derivanti dalle vendite illegali di petrolio e altri beni.
La Turchia ha dato prova di grande generosità accogliendo oltre 170 000 rifugiati provenienti da Kobanê. La Commissione europea ha presentato un pacchetto di aiuti umanitari di emergenza pari a 3,9 milioni di euro per sostenere la fornitura di prodotti non alimentari e assistenza sanitaria, nonché di aiuti alimentari ai rifugiati che non alloggiano nei campi profughi. Come saprete, l’UE continua a guidare la risposta internazionale alla crisi umanitaria in Siria con la mobilitazione di quasi 3 miliardi di euro dal 2011.
La Commissione si impegna in un dialogo serrato con le autorità turche su come migliorare il sostegno continuo ai rifugiati di Kobanê in Turchia. Secondo quanto riferito, tuttavia, da 7.000 a 10.000 civili sono ancora intrappolati nella città e hanno bisogno di assistenza e si teme che l’ISIS abbia già commesso abusi su vasta scala nelle aree intorno a Kobanê che si trovano sotto il suo controllo.
La situazione drammatica di Kobanê non deve indurre la comunità internazionale a dimenticare la situazione catastrofica di altre città e aree siriane e irachene lacerate dalla guerra civile.
Gli sforzi internazionali per una transizione guidata dalla Siria al suo interno restano per l’UE una priorità, al fine di mantenere l’unità, la sovranità e l’integrità territoriale del paese, salvaguardandone al tempo stesso il carattere multietnico e multireligioso. Non è possibile una pace duratura in Siria se non si tengono in considerazione le legittime rivendicazioni di tutti i comuni cittadini siriani, compresi quelli che appartengono a gruppi etnici e religiosi, inclusi i curdi siriani.
L’UE è determinata a sostenere tutti gli sforzi per una soluzione politica, raggiunta di comune accordo sulla base del comunicato di Ginevra del 30 giugno 2012 e in linea con le pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. A tal fine continueremo a dare pieno sostegno alla missione dell’inviato speciale dell’ONU de Mistura.
Signor presidente, onorevoli deputati, attendendo con interesse di discutere con voi questo tema, vi ringrazio dell’attenzione.
Conclusioni
Ho seguito con estremo interesse questo dibattito, che giunge al momento opportuno, e ve ne ringrazio.
Sono sicura che la nuova Alta rappresentante e Vicepresidente Federica Mogherini, a cui auguro buon lavoro, vi terrà aggiornati sugli sviluppi in termini politici e di sicurezza e sulla risposta dell’UE alla crisi a Kobanê e più in generale in Siria e in Iraq.
La priorità immediata è sostenere gli sforzi regionali e internazionali per arginare e sconfiggere l’ISIS a Kobanê e nel resto della regione. Oggi Kobanê è il simbolo della resistenza contro l’ISIS. È necessario che diventi per tutti i siriani e gli iracheni il simbolo della possibilità di sconfiggere l’ISIS e di mettere fine al suo regime terroristico. Prendiamo nota della decisione del governo turco di facilitare il passaggio dei curdi iracheni peshmerga per venire in aiuto dei curdi siriani che difendono Kobanê. E` fondamentale che tale decisione si traduca in atti concreti il più presto possibile.
L’Unione europea continuerà a sostenere la sovranità e l’integrità territoriale dell’Iraq e della Siria, ad adoperarsi per alleviare le sofferenze di tutte le persone coinvolte loro malgrado negli scontri in questi due paesi e ad assistere i paesi limitrofi, specialmente il Libano e la Giordania, che si trovano ad affrontare sfide enormi sul piano sociale e della sicurezza.
Sarà necessario un impegno costante da parte nostra e della comunità internazionale. Lunedì il Consiglio Affari esteri ha chiesto all’Alta rappresentante e Vicepresidente di elaborare una strategia regionale complessiva per la Siria e l’Iraq, e contro la minaccia dell’ISIS, che tenga conto della dimensione diplomatica e di quella politica, dei problemi relativi alla sicurezza, degli aspetti umanitari e dello sviluppo socio-economico.
Il Parlamento europeo ha un ruolo importante nel sostenere questo sforzo. Il vostro impegno personale a difesa dei diritti e dei valori umani universali è indispensabile.
Onorevoli deputati, desidero ringraziarvi a nome dell’Alta rappresentante e Vicepresidente. Contiamo sul vostro appoggio, oggi e nei prossimi mesi.