Il 1° maggio – Democrazia in tutto il mondo contro lo sfruttamento e l‘oppressione
Il 1° maggio come giornata internazionale di lotta della classe lavoratrice, è da sempre nel segno della solidarietà senza confini nella lotta globale per un mondo libero, giusto e basato sulla parità di diritti. Il 1° maggio significa intrecciare le lotte locali contro l’oppressione e lo sfruttamento a livello globale, e abbattere una volta per tutte i confini (nazionali) realmente esistenti o creati artificialmente, ma anche linee di divisione nelle nostre menti. Il 1° maggio significa una presa di posizione collettiva delle persone in tutto il mondo contro la politica di guerra e sfruttamento dei poteri dominanti. 1 maggio 2018
Il progetto di società del Movimento di Liberazione Curdo che, tra l’altro, viene messo in pratica in Rojava/Siria del Nord, negli ultimi anni è diventato un punto di cristallizzazione di una solidarietà a livello mondiale. Perché lì è stato costruito un modello di società democratico, ecologico e basato sulla liberazione delle donne che rende possibile una vita comune e libera dei popoli e delle comunità religiose. Il Rojava in questo modo non solo per i popoli del Medio Oriente, ma per le persone che in tutto il modo credono in un mondo migliore, è diventato una speranza concreta. Innumerevoli persone dai più diversi Paesi si sono recate in Rojava per diventare parte della rivoluzione. Molte internazionaliste e molti internazionalisti hanno perso la vita nella difesa del Rojava.
La paura di chi domina questo mondo, il cui potere si basa sulla separazione, lo sfruttamento e l’oppressione degli esseri umani, di una rivoluzione con la forza di attrazione del Rojava è enorme. Così da ultimo è stato anche a Afrin. L’esercito turco ha attaccato la regione insieme a bande islamiste da terra e dal cielo. Per questo ha avuto il via libera dalla Russia che ha aperto lo spazio aereo su Afrin. La Turchia, munita di carri armati, armi, elicotteri e aerei dei partner della NATO, ha commesso massacri nei confronti della popolazione civile, mentre il resto della cosiddetta Comunità Internazionale degli Stati è rimasta inerte a guardare questa guerra di occupazione in violazione della legalità internazionale. Anche ora, mentre la Turchia continua a commettere crimi di guerra e mettere in atto una pulizia etnica a Afrin, continua il silenzio della Comunità Internazionale degli Stati.
Ma la Turchia non usa i suoi attacchi di occupazione solo contro la Siria del Nord e da diverse settimane avanza militarmente anche nel Kurdistan del sud/Iraq del nord, occupa suolo iracheno e bombarda la popolazione civile. Attraverso gli attacchi aerei dell’esercito turco finora sono state assassinate dozzine di civili.
La sua sporca guerra contro le curde e i curdi e le forze democratiche, la Turchia la finanzia tra l’altro attraverso il turismo. Il denaro che arriva in Turchia attraverso il turismo viene usato per guerre e massacri.
La nostra risposta ai guerrafondai e profittatori per questo può essere e sarà il rafforzamento della nostra solidarietà internazionale. Dobbiamo sviluppare ulteriormente la solidarietà internazionale con la lotta del Movimento di Liberazione Curdo, anche per poter rispondere in modo adeguato alla crescente politica di criminalizzazione, che in particolare la Germania ha portato al divieto di manifestazioni e bandiere, perquisizioni e arresti.
Dobbiamo essere capaci di trasferire la solidarietà internazionale nata nell’ambito della rivoluzione in Rojava anche a altre aree che richiedono la nostra lotta comune contro le condizioni di oppressione e sfruttamento. In quanto forze democratiche, è nostro compito costruire la democrazia globale contro il capitalismo.
Bijî Yek Gulan – Viva il 1° maggio!
Boicottaggio del turismo in Turchia!
Bijî piştgiriya gelan – Viva la solidarietà tra i popoli!
Bijî tekoşîna azadî û demokrasî – Viva la lotta per la libertà e la democrazia!
Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia