Altun della KCK: Erdoğan è anche il finanziatore ideologico per ISIS
Il componente del Consiglio esecutivo della KCK, Rıza Altun, ha detto che il Presidente turco Erdoğan ha fornito alle attività delle bande ISIS-Al Nusra finanziamento economico, militare, politico e ideologico.
Il componente del Consiglio esecutivo della KCK, Rıza Altun, ha affermato che lo Stato turco guidato da Erdoğan è la forza fondamentale che ha causato e scatenato il problema delle bande ISIS-Nusra sul Medio Oriente e ha proseguito: “Nonostante questo sia noto, Europa, USA e Russia non hanno un approccio corrispondente nei confronti della Turchia. La loro strategia non è chiara, non si può dire quello che prevedono per il Medio Oriente e le loro tattiche sono difficili da capire.”
ANF ha parlato con il componente del Consiglio esecutivo della KCK (Unione delle Comunità del Kurdistan) della situazione intorno all’operazione su Raqqa, dei possibili risultati e delle posizioni delle parti.
Qual è l’obiettivo dietro al fatto di colpire il quartier generale delle YPG, la componente maggiore e forza guida delle FSD mentre continua l’operazione su Raqqa?
Il risultato dell’operazione determinerà il destino della Siria. Spezzare ISIS significherà la loro ultima sconfitta. Aprirà la strada a una Siria democratica, libera e federale. Questa la base dell’operazione che le FSD conducono.
Le potenze regionali e internazionali costruiscono la loro politica su questo. La Turchia non fa parte di questa operazione, sono stati fermati a Manbij. L’operazione continuata con le FSD da fastidio sia alla Turchia sia alla Russia. Entrambi non fanno parte di questo processo, ma il processo su quel fronte continua.
Quando le FSD libereranno Raqqa, sarà un risultato strategico importante per le FSD e I loro alleati e non sarà un buon risultato per il regime, Russia e Turchia. In effetti dietro l’ultimo attacco della Turchia c’è anche il desiderio di intervenire su questo, far riturare le forze delle YPG e delle FSD dal fronte di Raqqa, impedendo così la liberazione di Raqqa e alle FSD e agli USA di ottenere un risultato importante. “Tutto si sgretolerà quando sarà rimescolato il mazzo, posso ripristinare la mia politica e presentarmi con una forza maggiore. Posso spezzare questa alleanza e instaurare un’alleanza che si basa su di me,” è il loro ragionamento tattico.
Anche il primo e l’ultimo degli attacchi a Shengal sono collegati al sabotaggio dell’operazione su Raqqa.
Lasceranno vivere ISIS, ISIS avrà una vita più lunga, avranno sabotato le vittorie da ottenere nella lotta contro ISIS e i risultati che porterebbero e reso più profondo il caos. Nel maggiore caos, molte forze saranno indifese e si riorganizzeranno. La politica e le alleanze si modificheranno e così ancora una volta la fortuna sorriderà alla Turchia e al KDP.
Mentre sta succedendo tutto questo, da che parte stanno gli USA, l’Europa e la Russia, e anche le forze regionali?
In particolare negli ultimi 5 anni, dopo che la struttura della banda ISIS-Nusra ha prosperato in Siria e in Iraq, la posizione della Turchia si è chiarita. La forza fondamentale che ha causato e scatenato il problema delle bande ISIS-Nusra sul Medio Oriente è lo Stato turco guidato da Erdoğan. Erdoğan è il principale attore che gli fornisce finanziamento economico, militare, politico e ideologico.
Cosa intende per “finanziamento ideologico”?
Usare costantemente argomenti islamici quando parla è finanziamento ideologico. Sta arrivando al punto di essere il finanziatore ideologico di ISIS. Perfino che lui dica Daesh invece di ISIS mostra un approccio ideologico. Sta costantemente alimentando ISIS dal punto di vista ideologico, politico, militare ed economico. Anche le sue politiche in Iraq e in Siria sono incentrate sul fatto di aprire spazio per ISIS. L’ha fatto per aprire la strada alla formazione della mentalità di ISIS e generalizzare la sua egemonia sul Medio Oriente attraverso questi centri.
C’è un approccio contrario che corrisponde a questo?
Anche se la situazione è questa e tutti lo sanno, ancora non c’è un approccio che possa corrispondere a questo. È la stessa cosa per l’Europa, gli USA e la Russia. Le strategie non sono chiare, non si può dire cosa prevedono per il Medio Oriente e le loro tattiche sono difficili da capire. In linea generale dicono un Medio Oriente democratico e questo è quanto. Non puoi esprimere una richiesta e un ordine dicendo solo “Un Medio Oriente democratico”.
Possiamo parlare degli attori uno per uno?
Certo, guardiamo un po’ più da vicino. Queste sono tutte discussioni di per sé lunghe, ma ne parlerò brevemente.
Gli USA vogliono tenere la Turchia in un equilibrio per portare la Turchia su una posizione utile agli interessi degli USA ed evitare di cancellarla anche al punto di cancellazione, nonostante tutti gli approcci di sfida mostrati dalla Turchia. Accettano le accuse nei loro confronti attraverso le politiche che seguono.
L’approccio dell’Europa è peggiore. L’UE, guidata dalla Germania, si è presa tutte le accuse di Erdoğan senza reagire. L’UE ha reiterato il suo desiderio di vedere Erdoğan dalla sua parte. Erdoğan li ha chiamati fascisti, li ha screditati ideologicamente, politicamente, dal punto di vista del sistema, culturalmente e moralmente. L’ha fatto con entusiasmo. Dicendo “Non chiuderemo le nostre relazioni con la Turchia, vogliamo continuare la nostra relazione, vogliamo vedere Erdoğan dalla nostra parte”, l’Europa ha sia legittimato i dubbi risultati del referendum che tutto quello che Erdoğan ha detto. Questa politica incoraggia il governo di Erdoğan a diventare più fascista. In questa forma è impossibile frenare Erdoğan. Se Erdoğan viene incoraggiato, renderà più profonda la sua egemonia sulla società e i suoi attacchi ai gruppi etnici e religiosi nella regione diventeranno più violenti.
La Russia è in un’alleanza tattica non chiara con la Turchia sulla base del conflitto che ha rispetto alla presenza europea e statunitense nel Medio Oriente e dell’alleanza della Russia con la Siria e l’Iran. Stanno anche pensando di integrare le FSD nel regime attraverso la forza della Turchia. In effetti non penso che gli ultimi attacchi siano stati fatti senza che la Russia lo sapesse. Io penso che la Russia abbia consentito un attacco del genere. Come gli USA hanno colpito il regime, la Russia potrebbe aver colpito il quartier generale delle YPG tramite la Turchia vendicandosi in questo modo.
Può dare dettagli sulla questione della Russia?
Per ora questo è quello che posso dire: c’è una sola ragione dietro alla tattica della Russia e il suo spingere la Turchia nel Rojava. Vogliono usare l’ostilità della Turchia nei confronti dei curdi per condannarli al governo di Assad. La loro politica è questa. Questa è una politica molto pericolosa e la Russia deve decisamente rinunciarvi.
Perché?
Mi lasci spiegare: In primo luogo minacciare i curdi con la Turchia è una grande delusione. Non otterranno altri risultati che di esporsi. Come hanno combattuto negli ultimi 40 anni, i curdi continueranno la loro lotta contro i turchi anche d’ora in avanti.
In secondo luogo dal punto di vista strategico è un grande errore. I curdi vogliono una Siria democratica e federale. I curdi che hanno questa richiesta sono un popolo nativo, non sono una forza esterna o l’estensione di qualcuno. Hanno portato dentro la Turchia e li hanno fatti entrare a Jarablus e Bab, e ora dicono che faranno lo stesso per Efrîn. Quindi, la Turchia mostrerà gratitudine e se ne andrà facilmente? Pensandoci dal punto di vista strategico, siamo di fronte una cosa orribile. Sfortunatamente, politiche pragmatiche e tattiche possono portare alla distruzione della strategia in virtù di interessi a breve termine. Ora c’è un pericolo di questo genere.
Cosa ci si aspetta da chi plaude all’attacco della Turchia, coloro che gli hanno spianato la strada e coloro che lo tollerano?
Potranno essere molto delusi in futuro. Far entrare la Turchia significa rendere più profonda la crisi, il caos e l’insolubilità. Un ingresso della Turchia in questo modo può comportare il rischio di rendere più profonda la frammentazione della Siria. Il ruolo della Russia anche sotto questo aspetto è un ruolo chiave. Dicendo che vogliono consegnare i curdi al regime devono rischiare di perdersi, insieme al regime.