Ex agente segreto: Güney membro del MIT

Murat Şahin, ex membro dell’ Organizazzione di Intelligence Nazionale turca (MIT) che vive in Svizzera, ha dichiarato che Ömer Güney, agli arresti dal 19 gennaio in relazione agli omicidi di Sakine Cansız, Fidan Doğan e Leyla Şaylemez, è un membro del MIT.

Sakine Cansız, co-fondatrice del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), Fidan Doğan, rappresentante del Congresso Nazionale del Kurdistan (KNK) a Parigi, e Leyla Şaylemez, membro del movimento giovanile kurdo, sono state giustiziate a Parigi il 9 gennaio. I moventi e gli autori delle esecuzioni rimangono ancora sconosciuti, così come i dettagli sull’ unico indagato, Ömer Güney.

Parlando al quotidiano kurdo Yeni Özgür Politika delle uccisioni di Parigi, l’agente del MIT Murat Şahin ha sostenuto che Ömer Güney era un membro dell’agenzia di intelligence e, ha aggiunto, lavorava nella sua stessa unità. Secondo il quotidiano, Sahin ha dichiarato di aver detto ciò che sa di Güney per far luce sulle uccisioni delle tre donne kurde. Şahin ha sottolineato di essere pronto a testimoniare qualora il procuratore francese che conduce le indagini lo chiamasse.

Il nome di Şahin ha avuto un’ampia diffusione sulla stampa lo scorso anno, in occasione del suo arresto durante un’operazione che ha colpito l’organizzazione Karargah Devrimci (Quartier Generale Rivoluzionario) il 6 dicembre 2011. Şahin è stato rilasciato nel corso di una settimana dopo aver dichiarato nella sua testimonianza, come riportato dai media turchi, che era un membro del MIT. Il fascicolo riguardante Sahin è stato separato dai fascicoli delle altre persone arrestate con lui e il suo lavoro per l’agenzia di intelligence è stato menzionato nei fascicoli delle altre persone detenute.

Şahin ha dichiarato di aver iniziato ad avere problemi dopo il suo ritorno in Svizzera, avvenuto in seguito al suo rilascio, perché, secondo lui, le autorità turche volevano utlizzarlo come testimone all’interno di un processo congiunto riguardante il KCK (Unione delle Comunità Kurde), l’Ergenekon ed il Karargah Devrimci. Şahin ha aggiunto che la rivelazione del suo nome ha avuto un impatto negativo sulla sua famiglia e i suoi conoscenti, e di essersi sentito sfruttato: “Su insistenza di mio padre, ho deciso di lasciare il lavoro dopo questo incidente; non avevo altra scelta: dovevo nascondermi dietro il MIT o troncare tutti i legami con loro”.

Şahin avrebbe iniziato a lavorare per il MIT nel 2006 dopo che un’individuo, chiamato Mutlu, l’avrebbe convocato presso l’ambasciata turca a Zurigo e lo avrebbe quasi costretto ad iniziare a lavorare per l’istituzione, minacciandolo di mettere a repentaglio la sicurezza della sua famiglia se avesse rifiutato la sua proposta. Şahin ha raccontato di aver continuato a lavorare con un altro funzionario dell’ambasciata turca a Berna, Ali Dogan, che aveva sostituito Mutlu dopo quattro anni.

Şahin ha poi dichiarato di aver visto Ömer Güney in una foto che un altro agente del MIT gli aveva mostrato nel corso di una visita ad Ankara.

Ha raccontato: “Non ho mai incontrato Ömer né lavorato con lui, ma la “Zia”[nome in codice di una donna alla guida dell’unità in cui lavorava Şahin ad Ankara] una volta mi ha fatto vedere una sua foto e mi ha chiesto ‘Conosci questo Heval (compagno in curdo), che lavora per noi a Parigi?’. Quando le ho detto di non conoscerlo, non ha chiesto o detto altro. Probabilmente stava controllando se lo conoscessi o no. Non ho dubbi che la persona sulla foto fosse Ömer Güney”.  Sahin ha affermato di ritenere che Guney sia l’uomo che ha premuto il grilletto, ma che fosse accompagnato da alcune persone a Parigi. E ha aggiunto: “Era impossibile per lui commettere questi omicidi da solo, doveva essere assistito da 2 o 3 agenti ben addestrati. Gli omicidi di Parigi devono essere stati organizzati dai membri del MIT che sostengono la guerra. E’ noto che alcuni membri sostengono la guerra e altri una soluzione della questione kurda. Se Guney non fosse stato arrestato, sarebbe stato allontanato da Parigi o gli sarebbe successo qualcosa di “strano”. Se è lui che ha premuto il grilletto, non può parlare né fornire alcun dettaglio”.

Sahin ha detto che l’infiltrazione di Guney in un’associazione kurda era un metodo ben noto, e ha aggiunto: “E’ abbastanza facile infiltrarsi nelle associazioni in Europa, ma la cosa difficile è stabilire uno stretto rapporto con gli obiettivi. Credo che Ömer abbia guadagnato la loro fiducia mostrando un atteggiamento socievole, amichevole e accomodante. Altrimenti sarebbe stato difficile per lui arrivare così vicino agli obiettivi”.

Şahin ha sottolineato di essere pronto a raccontare alla polizia francese ed alla magistratura ciò che sa dell’indagato, a condizione che venga garantita la sua sicurezza. “Come kurdo, mi vergogno di questo incidente”, ha aggiunto, raccontando di provenire da una famiglia kurda del distretto di Karakocan a Elazığ.

ANF ZURIGO