Un analisi del 2016; la ‘Mobilitazione Nazionale’ di Erdogan è un appello al genocidio curdo
Duran Kalkan del comitato esecutivo del PKK ha affermato che nel 2016 la resistenza del PKK nel 2016 ha raggiunto i 40 anni di resistenza e che ” questa resistenza ha rovinato l’ambizioso gioco, ha fermato un attacco pericoloso e ha rovinato il piano di un vile genocidio.”
“Nonostante tutti i massacri e gli attacchi da parte del fascismo dell’ AKP-MHP, non sono riusciti a fare uscire un filo di paglia dalla sua balla, non sono riusciti a dissuadere nessuno dalla resistenza”, ha detto Kalkan e ha aggiunto che il risultato più importante del 2016 è stata la rivelazione che la resistenza curda non può essere dissipata o frantumata.
Kalkan ha sottolineato che i commenti sulla “Mobilitazione Nazionale” di Erdogan sono molto pericolosi e ha aggiunto: “Erdogan vuole il genocidio dei curdi. Tutti dovrebbero adottare le dovute precauzioni. Naturalmente i curdi resisteranno fino alla fine. Non si può mai essere certi chi nella nazione si mobiliterà contro chi e quindi chi resterà vivo e chi morirà. ”
Duran Kalkan del comitato esecutivo del PKK ha parlato con ANF sugli sviluppi che hanno caratterizzato lo scorso anno e le questioni all’ordine del giorno.
Il 2016 è stato l’anno della resistenza nelle città del Nord Kurdistan,ancora viva nella memoria. In questo contesto, cosa si può dire dei risultati dell’anno e quali sono le valutazioni sulla lotta per la libertà del Kurdistan fatta dal PKK ?
Ci stiamo avvicinando alla fine di un anno storico per le lotte. Il 2016 è stato un anno di grande difficoltà, dolore e grandi vittorie. Il piano d’azione dell’AKP è stato in gran parte annullato e il risultato è stato che hanno quasi raggiunto il punto di collasso. Tayyip Erdoğan e molti funzionari dell’AKP dicono “Noi non ci piegheremo, noi non ci arrenderemo” di fronte alla recente attività rivoluzionaria. Se dicono questo vuol dire che hanno questi concetti nella loro mentalità. Sono ad un punto in cui stanno valutando la loro situazione. In questo senso il disagio, il dolore e il prezzo che è stato pagato non è stato vano. Al contrario questo è un anno che passerà alla storia della resistenza curda. Soprattutto le resistenze dell’ autogoverno democratico iniziate a Cizre e Sur e proseguiti a Gever, Şırnak e Nusaybin hanno dimostrato a tutti gli amici e ai nemici l’insistenza del popolo curdo per una vita libera. Stiamo concludendo quest’anno su questa base.
” Il 2016 è stato un anno di RESISTENZA”
Per il nostro movimento, è stato un anno di grande resistenza e di grandi vittorie. Il leader ha resistito, il popolo ha resistito, la guerriglia ha resistito, le politica democratica ha resistito. I giovani e le donne hanno dimostrato una resistenza eroica per la libertà seguendo la linea Apoista. Lo slogan dell’anno è stato dichiarato da Mehmet Tunç, caro figlio di Cizre, membro dell’assemblea del popolo, il simbolo della resistenza di Cizre, all’inizio dell’anno: di fronte agli attacchi fascisti / annientamento dell’Akp, “Noi non ci pieghiamo e siamo orgogliosi di noi “. IL 2016 è stato un periodo di eroismo di cui tutti i popoli della regione, tutta l’umanità, non solo i curdi, possono essere orgogliosi per sempre e non solo oggi. Si potrebbe dire che ci sono anni difficili e ci sono anni miracolosi, dove dove si è dimostrato grande eroismo. Il 2016 è stato un anno così per la resistenza del PKK.
Ma naturalmente ogni anno ha la propria caratteristica. Questo è della resistenza totale contro il fascismo dell’ AKP-MHP. Così come i cuori di tutti i curdi e le forze democratiche hanno lottato per Kobanê e nella resistenza contro l’ISIS in Rojava nel 2015, così hanno vinto con l’eroica resistenza di fronte ai vili attacchi e massacri del fascismo dell’ AKP-MHP a Cizre, Sur, Nusaybin , Şırnak, Gever, Amed, Botan e altre città e paesi del Nord Kurdistan nel 2016. Il 2015 è stato l’anno delle grandi vittorie per il Rojava e il 2016 è stato l’anno della grande resistenza e delle grandi vittorie in Bakure Kurdistan.
“Il popolo curdo ha resistito alle atrocità del regime”
Gli attacchi e le imposizioni del sistema genocida fascista sono molto chiare. Volevano farci inginocchiare, piegare verso il basso e farci arrendere. Stavano per fare inchinare e arrendere il popolo curdo imponendo tutti i tipi di massacri atroci con il piano d’azione del Collasso. Hanno mobilitato tutte le loro forze per raggiungere questo obiettivo. Hanno messo il futuro della Turchia come garanzia e utilizzato tutto il loro potere per schiacciare la resistenza curda. Hanno definito questa manovra come la “nuova guerra d’indipendenza e di posizione nazionale”. Ma soprattutto hanno mescolato fascismo bianco, nero e verde e hanno creato un’ unione razzista / sciovinista / fascista per attuare il genocidio curdo attraverso i più atroci di massacri. Speravano di poter esercitare di nuovo la tirannia così come hanno fatto nella storia contro molti popoli, contro i curdi e di fare arrendere il popolo curdo.
Hanno utilizzato gas e bruciato vivi i feriti, hanno bombardato i cimiteri, hanno lasciato i corpi per le strade per settimane, hanno trascinato i corpi dietro ai veicoli, hanno fatto di tutto. Hanno fatto ricorso a tutti i tipi di stragi attraverso le loro varie strutture organizzate, hanno orchestrato massacri a Suruç, Ankara, Amed e Antep. Il loro obiettivo era quello di intimidire, ingannare, per sopprimere il popolo curdo e farlo rinunciare alla lotta per la libertà e farlo arrendere.Ma il popolo curdo ha resistito contro queste atrocità.
Su questa base il 2016 è stato un anno di resistenza. Per essere più chiari, la resistenza di Cizre e Sur è diventato il simbolo della resistenza del popolo curdo dall’inizio dell’anno. Nelle parole di Mehmet Tunç, Cizre non si arrende e non si è arresa, è impressa la linea dell’ eroismo di cui essere sempre orgogliosi. E’ un modo chiaro per definire la linea della resistenza.
Quelli che hanno lanciato questi attacchi speravano che i curdi non sarebbero stati in grado di resistere, avrebbero dovuto arrendersi e se qualcuno cercava di resistere sarebbero stati schiacciato. Ma i curdi hanno dimostrato di avere abbastanza coraggio, sacrificio e forza per resistere alla distruzione degli aggressori. La resistenza ha fatto vincere i di uovo i curdi.Con la linea di Mazlum Doğan “la resistenza è vita” il popolo curdo ha prevalso con la resistenza nel 2016.
Come vede le prestazioni dei guerriglieri nella lotta nel 2016? Che cosa significa il fatto che i guerriglieri dell’ HPG e le YJA Star fanno azioni estese nonostante le condizioni invernali, cosa ci dicono per il prossimo anno?
Sì, nella primavera 2016 ci siamo uniti alle resistenze eroiche che ho descritto prima. Le condizioni invernali erano dure. Abbiamo avuto difficoltà a mantenere l’unità delle resistenze in montagna, pianura e città. Con la primavera è stato più facile. La guerriglia si è trasferta in azione sia in città che in montagna. Il 2016 è stato un anno di grande guerra in tutte le montagne del Kurdistan. Non ci sono state zone di montagna o regione che non abbia effettuato azioni e sferrato colpi contro il nemico. La guerriglia ha condotto una guerra di efficace di vendetta. Questa è stata una guerra che si è sviluppata con il sacrificio. Questa magnifica resistenza è iniziata con i combattimenti di Zinar e Doğa. C’è stata una grande guerra rivoluzionaria da Elazig a Cizre che ha fatto inginocchiare il nemico, ha dato una risposta contro tutti i fascisti assassini e ha vendicato i massacri. Questa storia è già nota e non vi è alcuna necessità di raccontarla ancora una volta.
“Erdogan vive con la paura di scomparire ogni giorno”
Questa resistenza ha posto la coalizione dell’ AKP-MHP in una zona profonda. Di conseguenza il governo Davutoğlu a maggio è caduto e c’è stato un tentativo di colpo di stato nel mese di luglio. L’amministrazione di Erdogan ha rovesciato la situazione ed è tornato al potere. Naturalmente si può discutere su quanto abbia recuperato, non del tutto. E’ giunto ad un punto tale che vive con la costante sindrome della fuga e del collasso. Ha una grande paura, non riesce a dormire, non potrà rimanere ancora. Ha paura di tutti. Perché ha cercato di costruire la sua dittatura minacciando e ingannando tutti.
Sta cercando di superare le sue paure e mantenere il suo potere attraverso l’ intimidazione e il controllo con pressione, minacce e aggressività. A questo punto stanno cercando di implementare l’ istituzionalizzazione di una nuova costituzione per mantenere al potere il governo Erdogan-Bahceli ancora per un lungo periodo di tempo. Pensa di poter prolungare la sua vita come un dittatore assoluto prendendo il sopravvento sul il partito, lo Stato e tutto il resto. Tayyip Erdoğan sta cercando di tenere tutte le redini attraverso le persone che si occupano della legislatura. Egli sa che un giorno crollerà e che dovrà affrontare la giustizia. Sta cercando di creare una base giuridica da dove potersi difendersi quando sarà messo sotto processo. Ci sono due aspetti per lui che danno tanta importanza a questo emendamento costituzionale. In primo luogo potrebbe coprire tutti i poteri e diventare un dittatore assoluto. Il secondo è che egli possa dimostrare di essere entro i limiti della legge quando sarà processato.
Nel 2016 abbiamo visto l’ AKP cercare di creare una separazione tra il popolo curdo e il Pkk, sia attraverso la politica che la propaganda. Quando l’AKP non ci è riuscito con la propaganda e la guerra psicologica, ha iniziato a minacciare attraverso pressioni dicendo “Nessuno può pronunciare il nome del PKK”. Ma ancora non è riuscito a creare un sentimento anti-PKK. In che modo un curdo si può separare dal PKK o dalla soluzione della questione curda?
Come faranno a creare questo curdo separato dal PKK? Chi potranno essere questi curdi distinti dal PKK? Chi lotta per l’esistenza e la libertà del popolo curdo? Quei servi che portano in giro il nome dell’ AKP, rappresentano i curdi? Questo è impossibile. La nazione democratica per i curdi nasce e si sviluppa con il PKK in testa. I curdi gridano ogni giorno che ” il PKK è il popolo, la gente è qui”. Vedono il PKK come una propria identità e lì trovano la loro esistenza. Il PKK è lo spirito e la volontà del popolo kurdo. I curdi senza il PKK sarebbero già stati estinti. Il PKK fa rivivere i morti. Lo stato sa anche a questo. Il MIT documenta chiaramente questi iscritti. In questo senso ad esempio non c’è curdo senza PKK. Infatti il PKK sta cercando di risolvere la questione curda. Ma dicono, “Il problema è il PKK, sono terroristi”. Sì il PKK esiste perchè c’è un problema, e così fa “terrore”. Che cos’ è questo problema? E ‘la questione curda. Chiedo a questi cosa pensano della libertà del popolo curdo e della loro esistenza.
Negano il curdo e persino vogliono annientare il curdo. Poi quando sono con le spalle al muro, dicono, “Non siamo contro i curdi, siamo contro il PKK e il terrore”.
Il PKK è uguale al popolo curdo. Il PKK è un movimento politico, dedicato alla soluzione della questione curda. Il Leader Apo ha detto nell’ultimo incontro, “Sono ad Imralı, il 5 aprile 2015, sono pronto alla risoluzione politica della questione curda.” La leadership curda è arrivata a questo punto. Il PKK e il popolo curdo si stanno dedicando a questo fino alla morte. Sostengono questa linea di pensiero senza il minimo dubbio o distrazione. I curdi e il PKK hanno fatto i più grandi sacrifici per trovare una soluzione. Nel passato hanno proposto soluzioni, hanno dichiarato il cessate il fuoco. Hanno lavorato disinteressatamente per sviluppare questa linea politica.
In modo democratico il PKK non ha creato questo periodo di conflitto. Alcuni leccapiedi dell’ AKP scrivono le cose più vili. Un giorno risponderà la storia, per l’umanità nei tribunali della democrazia. Si dice che ” il PKK ha fatto questo e quello dopo le elezioni del 7 giugno.”
Chiediamolo a Davutoğlu che ha usato le armi? Chi ha istruito Ahmet Davutoglu? Quante volte si è vantato di aver fatto 400 attacchi aerei in una sola notte? Quindi come mai si sostiene che il PKK ha iniziato questa guerra? Quando i jet hanno bombardato i campi del PKK la notte del 24 luglio, quando le operazioni di genocidio politico contro la politica curda infuriava, non era il PKK che stava ancora una volta sviluppando una soluzione politica e democratica? Come il PKK potrà influenzare il clima politico in questo quadro? Questa è la ricerca e lo sforzo.
Mentre il PKK stava cercando una soluzione è iniziato un attacco vile e atroce per l’annientamento. E il PKK sta resistendo anche contro questo, lotta per esistere contro chi vuole il PKK annientato. Cercare una risposta sugli autori dei massacri e degli attacchi e vendicare tutte le persone uccise.
seguirà la seconda parte……