Roma in piazza il 12 novembre: Con la resistenza del popolo curdo Libertà per Abdullah Öcalan e tutti i prigionieri politici
12 novembre 2016 dalle ore 10.00 alle ore 13.00
sit-in a Roma in Piazza di Porta San Giovanni
La repressione del governo e del presidente turco ha raggiunto un nuovo picco: Selahattin Demirtas e Figen Yüksekdag e altri 11 deputati del Partito Democratico dei Popoli (HDP) sono stati arrestati in tutta la Turchia. Da quando l’HDP è entrato in parlamento nel 2015 è diventato il principale obbiettivo delle politiche autoritarie dell’AKP. Nonostante numerosi attacchi contro dirigenti e strutture del partito, l’HDP finora ha rappresentato il principale ostacolo all’introduzione di un sistema presidenziale in Turchia.
Il 30 ottobre, Gülten Kisanak e Firat Anli, co-sindaci della Municipalità di Diyarbakir sono stati arrestati e messi in carcere. Le municipalità curde gestite da burocrati designati dal governo centrale ora sono 28. Circa 30 sindaci democraticamente eletti si trovano in carcere e altri 70 sono stati destituiti dal governo centrale.
Dal tentativo di colpo di stato del 15 luglio 2016, l’AKP ha colto l’occasione per eliminare qualsiasi opposizione. Con la dichiarazione dello stato di emergenza, migliaia di dirigenti, consiglieri comunali e provinciali, accademici, docenti, avvocati e giuristi sono stati licenziati e incarcerati con accuse prive di fondamento. Non c’è libertà di espressione e di stampa, libertà accademica, né un sistema giudiziario giusto e indipendente. Oltre 170 organi di informazione sono stati vietati. Più di 130 giornalisti sono in carcere, tra cui autori e intellettuali di fama internazionale.
Continua anche la segregazione del leader del popolo curdo Abdullah Öcalan. Il 12 novembre è l’anniversario dell’arrivo a Roma del Presidente Abdullah Öcalan. Le sue proposte politiche per una soluzione politica della questione curda e per la democratizzazione della Turchia oggi si confermano più che mai valide. Anche per questo chiediamo la sua liberazione e quella di tutti prigionieri politici.
Condanniamo l’arresto dei co-presidenti, deputati e dirigenti dell’HDP e ne chiediamo l’immediato rilascio.
Condanniamo la detenzione e la rimozione dall’incarico dei sindaci nelle municipalità della regione curda in Turchia.
Condanniamo la politica del governo turco che vuole cancellare le conquiste democratiche del movimento curdo – possibile modello di convivenza per tutto il Medio Oriente.
Condanniamo l’atteggiamento dell’Unione Europea e delle Istituzioni Internazionali che assistono inerti alla degenerazione autoritaria in Turchia.
Chiediamo la revoca dell’accordo Turchia UE sui profughi, che calpesta i diritti umani e alimenta un circuito di sfruttamento della disperazione.
Chiediamo l’immediata cessazione dei rapporti diplomatici e commerciali con la Turchia e la sospensione delle trattative per il suo ingresso nella UE.
Salutiamo e sosteniamo la mobilitazione nazionale dei e delle migranti che oggi manifestano per i loro diritti. La loro lotta è la nostra lotta!
12 novembre 2016 dalle ore 10.00 alle ore 13.00
sit-in a Roma in Piazza di Porta San Giovanni
Rete Kurdistan Roma – Centro Socio-Culturale Curdo Ararat