Il co-presidente Dicle (DTK): sull’isolamento di Öcalan la nostra pazienza è giunta al limite
L’incontro generale interno del Congresso per la Società Democratica (DTK) ha preso inizio nella Sala del Teatro della Municipalità di Amed.
L’incontro è tenuto dalla co-presidente del DTK Leyla Güven, da Hatip Dicle, del DBP, dal co-presidente Sebahat Tuncel, da alcuni deputati dell’HDP, dai co-sindaci del DBP, in presenza di attiviste del KJA, e dell’Assemblea delle Madri per la Pace con alcuni altri politici dell’HDP.
Qui, a discorsi aperti, il co-presidente del DTK Hatip Dicle ha affermato che la sospensione del processo di risoluzione democratica con cui il popolo curdo e Abdullah Ocalan hanno tentato di aprire una via verso una Repubblica democratica, ha preparato le basi per l’attentato allo Stato del 15 Luglio.
Dicle ha detto che Ocalan aveva allarmato l’AKP tempo prima, riguardo la possibilità di un colpo di stato del genere e della possibilità di un indomani per Erdogan, come quello di Morsi.
Dicle ha sottolineato che la democrazia e una risoluzione di pace non potranno avere luogo in Turchia sino a che non verrà risolta la questione curda. E ha continuato: “L’unico modo per rendere sicura la Turchia è un cammino verso la democrazia e la pace. Ma siamo testimoni oggi del fatto che il paese sta anni luce distante da questo patto e si sta formando un nuovo fronte nazionalista che esclude i curdi e gli aleviti. Vediamo anche come il governo inizia a prendere di mira i curdi e i circoli democratici, una volta che quelli pro-Fetullah Gulen saranno eliminati”.
Riguardo le condizioni aggravate dell’isolamento di Ocalan che continuano ormai dal 5 Aprile, Dicle ha detto che i curdi non saranno sollevati né soddisfatti dalle sole note del Ministro di Giustizia in questa attuale fase, quando la vita del Presidente e anche quella del Primo Ministro sono in pericolo.
Dicle ha descritto il corrente momento storico come un test, per riniziare il processo di risoluzione e ritornare ai tavoli dei negoziati. “Noi continueremo sempre di più a scendere nelle strade e a manifestare che la nostra pazienza è giunta al suo limite su questo punto, fino a che non riceveremo notizie da Ocalan” ha infine aggiunto.