1 maggio: Giro di vite della polizia turca

La polizia di Istanbul ha attaccato migliaia di persone che si sono riversate nelle strade il primo maggio in occasione della Festa Internazionale del Lavoro. Coloro che hanno tentato di arrivare in pizza Taksim hanno dovuto affrontare un attacco brutale delle forze di polizia dispiegate intorno a questo luogo simbolo.

Le immagini di violenza sono state condivise sui social network. In alcune di queste si mostrano dei poliziotti che usano i cannoni ad acqua anche in un cimitero e che inseguono le persone sui tetti delle case.

Molte persone hanno iniziato a riunirsi nella piazza di Besiktas già alle prime ore del giorno. Il gruppo, guidato da Disk, Kesk, Tmmob e Ttb, ma che includeva anche lavoratori, sindacati, ong, partiti politici, associazioni femminili e giovanili, ha cantato slogan con i quali venivano scandite le proprie rivendicazioni.

Nell’area erano anche presenti dei membri dell’HDP, operai del cantiere navale di Tuzla (tristemente famoso per i casi di morti sul lavoro) e i fan club di Besiktas e Carsi.

I dirigenti di Disk, Kesk, Tmmob e Ttb hanno iniziato parlare con la polizia intorno alle 12, ora nella quale sarebbe dovuta partire la marcia, per chiedere che venissero tolte le barricate e fosse concesso ai manifestanti di arrivare a Piazza Taksim dove, secondo quanto avevano detto le stesse forze dell’ordine, sarebbe potuto entrare simbolicamente un piccolo gruppo di 300 persone.

Queste discussioni sono durate per due ore, durante le quali il presidente del Disk, Kani Beko, ha avuto modo di sentire anche il governatore di Istanbul, Vasip Sahip, il quale aveva risposto positivamente alla richiesta di raggiungere piazza Taksim.

La polizia ha iniziato ad attaccare il gruppo poco prima che Kani Beko iniziasse il suo discorso di fronte alla folla, dopo il colloquio avuto con il governatore. Le forze dell’ordine hanno usato proiettili di gomma, gas lacrimogeni e cannoni ad acqua, mentre i manifestanti hanno reagito usando sassi e bottiglie di plastica.

Persone attaccata dalla polizia

Gli scontri si sono diffusi nelle strade vicine dopo che la polizia ha deliberatamente colpito alcune persone usando proiettili di gomma. Molte sono state colpite brutalmente e fermate dalla polizia, che ha anche inseguito alcuni manifestanti all’interno di alcuni edifici. Negli scontri sono stati coinvolti anche uomini della stampa che stavano coprendo gli avvenimenti del primo maggio.

Anche coloro che si sono dati appuntamento a Kurtuluş, Hacıahmet, Dolapdere e Okmeydanı e che volevano raggiungere piazza Taksim sono stati attaccati e fermati dalla polizia.

Gli scontri sono continuati in varie parti della città e centinaia di persone sono state fermate.

Yüksekdağ: La gente viene fermata solo perché tiene tra le mani dei garofani

La Co-presidente dell’Hdp, Figen Yüksekdağ, ha raggiunto i sindacalisti a Besiktas prima che chiedessero che venissero rimosse le barricate intorno a piazza Taksim. “Il 7 giugno demoliremo anche le barricate politiche” ha dichiarato.

Altri membri dell’Hdp, inclusi i deputati Pervin Buldan, Sabahat Tuncel e Halil Aksoy, si sono uniti ai sindacati a Besiktas. Yüksekdağ ha tenuto un piccolo discorso, nel quale ha detto che la città di Istanbul è stata messa in uno stato di emergenza. “L’assedio che è iniziato alcuni giorni fa è continuato – ha aggiunto -. Vorremmo un primo maggio nel quale i lavoratori possano essere liberi. Alle persone viene impedito di raggiungere piazza Taksim solo perché hanno dei garofani in mano”.

Le barricate devono essere rimosse

Yüksekdağ ha poi lanciato un appello all’Akp: “Vorremmo veder cadere tutte le barricate intorno a piazza Taksim. Oggi a Istanbul ci sono uno stato di emergenza e una specie di battaglia. Alle persone viene impedito di raggiungere piazza Taksim solo perché hanno dei garofani in mano”. Ha poi aggiunto che il 7 giugno demoliranno anche le barricate politiche.