Zeynep Kuray: i processi KCK prendono di mira l’identità kurda
La giornalista di ANF Zeynep Kuray ha parlato con l’agenzia di notizie in seguito al suo rilascio, avvenuto dopo la quarta udienza del cosiddetto caso KCK (Unione delle Comunità Kurde) contro i giornalisti kurdi.
Due dei ventisei giornalisti agli arresti dall’operazione del 20 Dicembre 2011 sono stati rilasciati ieri, la Kuray ed il giornalista di DİHA Sadık Topaloğlu.
La Kuray ha criticato la direzione del tribunale per aver ordinato il rilascio di soli due giornalisti ed ha aggiunto: “Le operazioni ed i processi KCK non stanno solamente prendendo di mira i giornalisti kurdi ma anche l’identità kurda. I giornalisti che lavorano per i media ufficiali possono andare a Kandil per le interviste ma noi affrontiamo un processo per aver fatto lo stesso lavoro. Namık Durukan (giornalista che lavora per il quotidiano Milliyet) è stato premiato per la sua notizia sui cosiddetti Protocolli di Imralı, mentre noi siamo stati criminalizzati per aver scritto notizie simili”.
“Non sono contenta di essere stata rilasciata oggi, ho invece pianto molto. Mi hanno punito rilasciandomi mentre hanno lasciato i miei amici e colleghi dietro le sbarre”, ha aggiunto, sottolineando che i giornalisti kurdi non smetteranno mai di fare il loro lavoro, che effettuano rischiando la vita. “Si sbagliano se pensano di intimidirci. La prima volta che siamo stati condotti in tribunale, eravamo da un lato del complesso carcerario mentre gli indagati del caso Ergenekon erano dall’altra parte. Queste sono le persone responsabili per i delitti di autore non identificato e le operazioni con armi chimiche contro i guerriglieri in Kurdistan. Eravamo processati per aver indagato su questi crimini, mentre loro lo erano per aver tentato un colpo di stato contro il Governo AKP, non per aver tramutato il Kurdistan in un bagno di sangue. Questo è il modo in cui funziona la magistratura turca. Un giorno gli assassini, coloro che li difendono e coloro che sono rimasti in silenzio nonostante i massacri si ritroveranno sul banco degli imputati”.
La Kuray, che ha continuato a scrivere mentre era in carcere, ha detto che tornerà al suo lavoro oggi stesso senza perdere neanche un minuto ed ha aggiunto: “Continueró a lavorare per ANF. La stampa ed il popolo kurdo sono cresciuti sempre più forti nonostante i molti attacchi. La mia prima notizia parlerà dei nostri colleghi che non sono stati rilasciati”.
ANF Istanbul