YPJ: Dedichiamo la vittoria di Raqqa a Öcalan e a tutte le donne

La comandante delle YPJ, Nesrin Abdullah, ha affermato: “Le YPJ sono state una speranza per tutte le donne siriane durante la campagna di Raqqa, difendendo donne curde, arabe e di altre nazioni e diverse religioni e piantando semi di fratellanza tra i popoli”.

Le Forze Democratiche della Siria (SDF) guidate da YPG / YPJ hanno liberato Raqqa dall’occupazione di ISIS dopo una battaglia di 135 giorni.

A partire dalle prime ore del mattino, centinaia di combattenti delle Unità di difesa delle donne (YPJ) hanno iniziato a riunirsi nella piazza al-Naim dove è stata ufficialmente annunciata la liberazione della città. La piazza, dove le bande dell’ISIS hanno commesso esecuzioni di massa, è stato decorata con un’enorme immagine del leader del popolo curdo Abdullah Öcalan, con bandiere delle unità di difesa del popolo (YPG) e delle donne (YPJ), delle unità femminili di Shengal (YJŞ) e delle Forze Democratiche della Siria (SDF).

Nella dichiarazione ufficiale a nome del comando YPJ, Nesrin Abdullah ha affermato di aver dedicato la vittoria di Raqqa al capo popolare curdo Abdullah Öcalan e a tutti le combattenti che hanno perso la vita durante la campagna di liberazione.

Abdullah ha dichiarato di aver pronunciato la dichiarazione in arabo per rispetto del popolo arabo e ha parlato delle sofferenze delle donne che, come ha detto, hanno pagato il più alto prezzo sotto i regimi maschili dominanti. Ha sottolineato che la storia delle donne, piena di dolore, di coraggio, di resistenza e di lotta, ha raggiunto una nuova fase con le YPJ fondate il 4 aprile 2013.

Abdullah ha osservato che da allora le YPJ hanno intrapreso una lotta storica per le donne che ha iniziato a porre fine alle loro sofferenze. E poi: “Le donne si sono liberate dal regime di sfruttamento maschile in tutti gli aspetti, politici, sociali, culturali e militari, e hanno offerto una soluzione ai problemi posti dagli artefici della morale. L’istituzione dell’esercito delle donne contro Ahrar Al-Sham, Al-Nusra e ISIS è stata una risposta ai poteri in Siria e un passo importante per i popoli siriani”.

Ha notato che più donne hanno aderito al loro esercito dopo che la loro compagna Warşin ha portato avanti una grande resistenza ed è caduta un martire per l’emancipazione femminile: da qui, la forza militare delle donne è stata la luce della libertà per i popoli della Siria.

Definendo le donne come parte della resistenza, Abdullah ha sottolineato che l’esercito femminile ha intrapreso un ruolo di primo piano e ha costruito fin dall’inizio forti resistenze contro le bande. Ha ricordato Arin Mirkan, la quale ha sacrificato la sua vita ed è diventata un simbolo della vittoria, così come le compagne Şevîn, Sozdar, Hebûn, Silava, Zozan e decine di altre compagne che hanno reso chiaro, con la loro posizione, che la marcia per la libertà delle donne non cesserà mai.

Mettendo l’accento sull’importanza ideologica e strategica delle YPJ nella liberazione di Raqqa, la comandante Abdullah ha dichiarato quanto segue: “Le nostre combattenti hanno svolto un ruolo attivo sin dal lancio della campagna di Raqqa. Abbiamo aggiunto questa spalla di successo alla spalla delle forze YPG e SDF. Le YPJ sono state una speranza per tutte le donne siriane durante la campagna di Raqqa, difendendo le donne curde, arabe e di altre nazioni e diverse religioni e piantando semi di fratellanza tra i popoli”.

Abdullah continuò: “Abbiamo inflitto il più pesante colpo alle bande che l’hanno chiamata la loro capitale. Con questa nostra lotta, abbiamo emancipato e glorificato l’onore calpestato delle donne Êzidî. Abbiamo emancipato migliaia di donne e figli prigionieri Êzidî. Le donne arabe che hanno aderito alle YPJ durante questo processo hanno formato due battaglioni dentro i quali hanno partecipato, e hanno portato avanti una grande lotta nella battaglia per Raqqa. Anche un battaglione delle YJŞ ha avuto un ruolo attivo in questa campagna e ha vendicato i propri cittadini. Abbiamo salvato 450 mila civili dalla morsa delle bande e aiutati a raggiungere zone sicure. Durante la campagna storica di Raqqa, 30 combattenti donne sono cadute martiri. Dedichiamo la liberazione di Raqqa a tutte le donne del mondo”.

La dichiarazione si è conclusa con lo slogan “Jin, Jiyan, Azadi” [Donna, Vita, Libertà] e le celebrazioni nella zona continuano.