WDR/NDR: PKK si scusa con la Germania

Il capo operativo del movimento dei lavoratori vietato PKK, Cemil Bayik, ha chiesto scusa al popolo tedesco per i blocchi delle autostrade e le autoimmolazioni da parte di sostenitori della sua organizzazione negli anni 90. Da allora il suo partito è cambiato e ha poco in comune con il vecchio PKK. Così Bayik in un’intervista con un team di ricercatori di WDR e NDR. Il portavoce per le questioni estere del gruppo parlamentare dell’SPD Rolf Mützenich ora a fronte di questi toni nuovi valuta una rivalutazione del movimento in Germania – tenendo anche conto della lotta contro la milizia terroristica Stato Islamico.

“A nome del PKK voglio chiedere scusa al popolo tedesco. Cose del genere non succederanno mai più.” Questo è quanto ha affermato il leader operativo del Partito dei Lavoratori Curdi vietato in Germania, il PKK, Cemil Bayik, un’intervista con WDR e NDR. La sua organizzazione nello scontro ormai annoso con la Turchia non punta più uno stato proprio, ma a una soluzione politica. “Non vogliamo più combattere contro la Turchia. Diciamo: basta con i combattimenti. Né noi, né lo stato turco con questa guerra abbiamo raggiunto i nostri obiettivi”, ha aggiunto Bayik. L’intervista è stata fatta in condizioni sulle montagne di Qandil in una situazione nascosta. In quella zona il PKK controlla un’area di circa 50 km quadrati.

Le risorse militari della guerriglia del PKK al momento vengono impiegate soprattutto nella lotta contro l’autoproclamato Stato Islamico in Siria e in Iraq. Così attualmente il PKK ad esempio è impegnato in una durissima lotta casa per casa nella città di Sinjar. La zona di Sinjar nell‘agosto dello scorso anno è diventata tristemente famosa. Allora Stato Islamico aveva ucciso e rapito centinaia di persone appartenenti alla comunità religiosa degli yezidi. Migliaia di persone sono state costrette a fuggire dalla milizia terroristica. Attualmente IS occua circa tre quarti della città. Appena dai 20 ai 50 metri separano i combattenti del PKK dalle postazioni dell’IS. Quasi quotidianamente si svolgono pesanti combattimenti. Il PKK viene appoggiato da truppe dei peshmerga curdi e da attacchi aerei della coalizione internazionale guidata dagli USA.

In Germania e nell’Unione Europea il PKK è considerato un’organizzazione terroristica e fornirgli sostegno può essere punito con pene molto pesanti. Per via dell’impegno contro IS e delle affermazioni die vertici del PKK, Rolf Mützenich, a capo del gruppo parlamentare dell’SPD e portavoce per le questioni estere del, ora considera una rivalutazione. Parlando con WDR e NDR ha detto: “Queste affermazioni hanno toni nuovi e danno effettivamente chances per una rivalutazione se il PKK rinuncia in modo credibile e durevole alla violenza.”

Una rivalutazione del PKK viene chiesta anche dal governatore indipendente della città irakena di Kirkuk, Nejmeddin Karim. Anche davanti alle porte della città petrolifera unità del PKK spesso combattono al fronte contro IS in posizioni più avanzate delle truppe regolarmi dei peshmerga. “I tedeschi non possono essere più turchi dei turchi stessi. La Turchia già tratta con il der PKK.”

http://www1.wdr.de/daserste/monitor/sendungen/peschmerga114.html