Violenti scontri in Turchia

di Maxime Azadi –

La polizia turca è brutalmente intervenuta Martedì 10 settembre in diverse città contro le migliaia di dimostranti che denunciavano la violenza della polizia la quale il 9 settembre ha ucciso un giovane della provincia di Hatay. Segno dell’amplificazione della protesta popolare contro le politiche repressive e autoritarie del governo dell’AKP.

A Istanbul, la polizia ha chiuso il parco di Gezi e la piazza Taksim. Migliaia di persone sono scese per le strade di Istanbul marciando verso piazza Taksim, a seguito della chiamata alla piattaforma di solidarietà Taksim per denunciare l’uccisione di Ahmet Atakan.

Violenti scontri hanno avuto luogo a Kadikoy tra la polizia e migliaia di manifestanti. Diverse persone sono rimaste ferite tra cui un manifestante che ha ricevuto una granata di gas lacrimogeno in testa. Molte persone sono inoltre state interpellate. Gli scontri si sono diffusi per le strade che portano alla piazza Taksim. La polizia ha usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua. Anche i giornalisti sono stati presi di mira dalla polizia sulla strada Istiklal. Sono stati picchiati con i manganelli.

Ad Ankara i manifestanti si sono riuniti in piazza Kizilay prima di essere attaccati dalla polizia che ha scatenato violenti scontri. Migliaia di altri manifestanti sono scesi nelle vie Tuzlucayir e Dikmen per raggiungere Kızılay. Diverse persone sono rimaste ferite a causa della violenza della polizia tra cui un giornalista, Rabia Celik .

A Smirne migliaia di persone si sono radunate sul viale “Kibris” prima di dirigersi verso i locali del partito AKP attualmente al potere nel quartiere di Konak, gridando slogan come “l’assassino di Ahmet è Tayyip Erdogan”, “Stato assassino”, “Siamo tutti Ahmet”. La risposta della polizia è stata violenta come nelle altre città.

Altre manifestazioni si sono svolte in città come Eskisehir e Antep.

La polizia turca è stata accusata di aver ucciso Ahmet Atakan di anni 22, in un evento tenutosi a Hatay Lunedi 9 Settembre. Secondo i testimoni, il giovane operaio edile ha ricevuto proprio in testa una granata di gas lacrimogeno lanciata a 5 metri di distanza da un poliziotto. I manifestanti si erano riuniti per sostenere la resistenza degli studenti che protestano da parecchi giorni ad Ankara contro un progetto di costruzione di un’autostrada che deve passare attraverso un campus della loro università. Nello stesso quartiere di Hatay un altro giovane è stato ucciso il 3 giugno dalla polizia dopo aver ricevuto una granata di gas lacrimogeno in testa.

Dal movimento di protesta di Gezi, apparso alla fine di maggio del 2013, almeno cinque manifestanti sono stati uccisi dalla polizia, più di 10.000 persone sono rimaste ferite di cui delle decine gravemente.

ActuKurde