Un rifugiato: la maggior parte dei mercenari sono fuggiti in Turchia
Un rifugiato proveniente da al-Ashara, città del governatorato di Deir el-Zor, ha dichiarato che “i mercenari dello Stato islamico stanno fuggendo come topi, dopo gli attacchi ricevuti dalle forze democratiche siriane”, sottolineando poi che la maggior parte di questi sono fuggiti in Turchia. I combattenti delle Forze democratiche siriane hanno continuato a liberare centinaia di persone in fuga, vittime delle violenze dei mercenari e del regime ba’thista e, ogni giorno, centinaia di rifugiati arrivano nelle aree liberate.
Jumah al-Hussein, della città di Al-Ashara, del governatorato di Deir el-Zor, è uno delle centinaia di rifugiati arrivati nelle aree liberate. In un incontro con ANHA, in un campo per sfollati, Jumah ha raccontato delle pratiche di violenza adottate dai mercenari ISIS.
Jumah al-Hussein ha cominciato ringraziando le Forze democratiche siriane per essersi prese cura delle famiglie in fuga: “Avevamo sentito parlare delle Forze democratiche siriane, ma non ci saremmo mai immaginati che la loro umanità potesse arrivare a tanto.” Ha continuato raccontando che i mercenari utilizzavano i civili come scudi umani per bloccare l’uscita delle case e proteggersi dagli attacchi dalle Forze democratiche siriane.
Secondo Al-Hussein “i mercenari dell’ISIS, cosiddetti Amirs, riescono a fuggire verso la Turchia perché lo Stato turco ne facilita l’entrata: “La maggior parte dei mercenari parla correntemente il turco ed è cosa risaputa che i mercenari dell’ISIS e lo Stato turco non sono altro che due facce della stessa medaglia. Lo Stato turco è il principale sostenitore dei mercenari.”
Jumah al-Hussein ha concluso facendo appello alle Forze democratiche siriane, esortandole di dirigersi verso le aree ancora occupate e liberarle dall’oppressione dei mercenari. Importante da menzionare inoltre è che i mercenari dell’ISIS sono riusciti ad infliggere un pesante colpo con l’utilizzo di un veicolo con a bordo dell’esplosivo, uccidendo centinaia di persone.