UIKI: Richiesta di sostegno per la fase di pace
Cari colleghi e amici,
il conflitto armato tra lo Stato turco e il movimento di liberazione kurdo, proseguito per quasi tre decenni, sembra ora essere giunto a una svolta storica. E’ corretto affermare che il raggiungimento di una soluzione politica a questo conflitto avrà un impatto positivo sul processo di cambiamento in tutto il Medio Oriente.
L’8 maggio, data in cui il PKK ha iniziato a ritirare le sue forze dalla Turchia verso il nord dell’Iraq, è un importante passo in avanti, ed è parte di un accordo seguito a mesi di attente trattative tra rappresentanti dello Stato turco e Abdullah Öcalan, il leader incarcerato del PKK.
Alla fine dello scorso anno è stato reso noto che si era riaperta la fase del dialogo, bloccato a luglio 2011. Come risultato di questi colloqui Abdullah Öcalan ha reso la sua storica dichiarazione il 21 marzo 2013, in occasione dei festeggiamenti del Newroz (il capodanno kurdo). Öcalan ha parlato di un nuovo inizio:
”La nostra lotta è contro la repressione, l’ignoranza e l’ingiustizia, contro il sottosviluppo imposto e contro ogni forma di oppressione (…) Oggi ci stiamo risvegliando verso una nuova Turchia e un nuovo Medio Oriente (…) Davanti ai milioni di persone che ascoltano la mia chiamata, io dico che una nuova era ha inizio, un’era in cui la politica prevarrà sulle armi. E’ tempo di ritirare le nostre forze armate al di fuori dei confini (…)“.
La questione kurda inevitabilmente riguarda l’Iraq, l’Iran, la Siria e in particolare la Turchia, e rimane uno dei grandi problemi irrisolti del Medio Oriente. Il conflitto tra lo Stato turco e il movimento di liberazione kurdo continua fino ai giorni nostri. A causa di questo conflitto finora più di 40.000 vite sono state perse; circa 4.500 villaggi sono stati evacuati o bruciati, mentre milioni di persone sono diventati profughi dispersi su diversi territori.
Dall’esperienza di altri conflitti contemporanei abbiamo imparato che sono necessarie forti personalità per avere successo in un processo di questo tipo, processo in cui la leadership può convincere la propria comunità a cercare soluzioni pacifiche. Alcuni esempi sono rappresentati da Nelson Mandela, Gerry Adams, José Ramos Horta e Aung San Suu Kyi. E’ sicuramente corretto dire che Abdullah Öcalan rientra in questa categoria. E’ grazie a lui che nel corso degli ultimi anni l’attenzione del movimento di liberazione kurdo si è concretamente spostata dalla soluzione militare verso una soluzione politica.
Questo è anche il motivo per cui dal 1993 i governi turchi che si sono succeduti hanno di volta in volta avvicinato Öcalan, riconoscendone cosi il ruolo chiave nella ricerca di una soluzione.
Per di più, la stragrande maggioranza dei kurdi continua a unirsi nel nome di Öcalan. Nel 2006-2007, 3,5 milioni di kurdi hanno firmato una petizione in cui si affermava che “lo consideriamo il nostro rappresentante politico”.
Inoltre, Öcalan ha evitato più gravi catastrofi e perdite di vite umane esercitando un’influenza decisiva per porre fine a uno sciopero della fame durato ben sessantotto giorni nelle carceri turche, alla fine dello scorso anno. E’ stato una figura centrale nello sviluppo della fase di negoziato verso la pace che è riuscito a porre così saldamente all’ordine del giorno. Il New York Times l’ha indicato come una delle cento persone più influenti al mondo.
Öcalan è indispensabile per risolvere definitivamente il conflitto turco-kurdo in quanto leader che gode della fiducia del popolo kurdo, e come primo motore del processo di pace. L’isolamento in carcere, con tutte le limitazioni che questo inevitabilmente comporta, è un ostacolo che gli impedisce di svolgere appieno il suo ruolo in questo momento critico.
La tua firma a questa petizione contribuirà al processo di pace democratico e aiuterà a garantire maggiori possibilità di successo e condizioni eque per i negoziati a entrambe le parti. La storia recente in Sudafrica ha dimostrato che non si sarebbe raggiunta la fine pacifica dell’apartheid senza il rilascio dal carcere di Nelson Mandela come negoziatore.
Il tuo sostegno ci aiuterà a rendere la campagna molto più efficace. La richiesta di libertà per Öcalan è fondamentale per garantire una soluzione pacifica per uno dei conflitti più complessi e importanti del Medio Oriente.
Vi ringraziamo per il vostro sostegno in questa fase così delicata e cruciale della storia del popolo kurdo.
Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia
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