Turchia, ucciso il leader degli avvocati curdi. Scontri a Istanbul

Ancora violenza contro i curdi in Turchia dopo l’attentato del 10 ottobre ad Ankara che ha fatto oltre 100 morti. Il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Diyarbakir, Tahir Elci, è stato ucciso in un attacco armato in questa città a maggioranza curda nel sudest della Turchia. Dopo che si è diffusa la notizia ci sono stati scontri a Istanbul: la polizia turca ha disperso con cariche e cannoni ad acqua circa 2mila manifestanti turchi che si erano riuniti in Piazza Taksim, luogo di ripetuti scontri negli ultimi anni, per un corteo di solidarietà. Stesso copine a Diyarbakir, dove gli agenti hanno respinto con cannoni ad acqua gruppi di manifestanti che protestavano lanciando pietre.

Elci è morto nell’attacco al termine di una conferenza stampa nella quale aveva lanciato un appello alla fine delle violenze tra lo stato turco e la minoranza curda: «Non vogliamo pistole e scontri qui», aveva dichiarato poco prima di essere ucciso. Anche due poliziotti sono rimasti uccisi e altri due agenti feriti durante la sparatoria. Elci era noto per la sua posizione riguardo al Pkk, che – diceva – «non è un gruppo terroristico» ma una «organizzazione politica armata con grande seguito», una posizione che gli era costata un periodo di detenzione e minacce di morte. Il governo di Ankara considera invece il Pkk una «organizzazione terroristica».

La notizia della morte di Elci e del poliziotto nell’attacco a Dyarbakir è stata confermata dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riferisce il sito web del giornale turco Hurriyet. Restano tuttavia poco chiare le circostanze dell’attacco. L’ambasciatore americano in Turchia, John Bass, si è detto «scioccato e profondamente addolorato per l’omicidio di Tahir Elci», descritto come «un campione per coloro che cercano un futuro in cui i cittadini possano vivere in pace e con dignità».

Elci, insieme ad altri avvocati, aveva tenuto una conferenza stampa su scontri che si erano registrati nel distretto di Sur, nella provincia di Diyarbakir. L’agenzia di stampa turca Dogan cita testimoni oculari secondo i quali un «uomo con la barba» ha sparato contro Elci.

A metà ottobre Elci era stato arrestato e rilasciato dopo 24 ore per le sue dichiarazioni sul Pkk. Per lui erano stati chiesti fino a sette anni e sei mesi di carcere con l’accusa di «propaganda a favore di un’organizzazione terroristica».

Alberto Negri, Il sole 24 Ore