Turchia: possibili scenari delle elezioni

Quali risultati ci si possono aspettare. Le elezioni de 24 giugno in Turchia comprendono tutti i rischi e le opzioni democratiche possibili.  Ci sono molti scenari per queste elezioni.  Da un lato c’è un esito in cui potrebbero prevalere fascismo, incertezza e caos e dall’altro la democrazia e la speranza di pace.

Vittoria di Erdoğan: Secondo questo scenario Erdoğan vincerà le elezioni presidenziali e l’AKP manterrà la maggioranza dei seggi in Parlamento.

In questo caso grazie dal referendum costituzionale tenuto nell’aprile 2017, il Presidente concentrerà il potere nelle sue mani. Erdoğan trascinerà la Turchia in un periodo ancora più buio che potrebbe prendere una direzione ancora più macabra.

Secondo turno: Secondo questo scenario, Erdoğan sarà costretto a correre per il secondo turno e in questo caso l’elezione sarà più incerta che mai.

In un caso del genere, l’opposizione che unisce i propri voti rappresenta una delle più grandi paure di Erdoğan.
Il candidato dell’opposizione che correrà per il secondo turno ha una reale possibilità di vincere contro Erdoğan se gli altri candidati lo/la sostengono.
Esperti e sondaggi sembrano ritenere questo lo scenario più probabile.

Vittoria di Pirro: La vittoria di Pirro è una mezza vittoria. In questo scenario, Erdoğan vincerà le elezioni presidenziali, ma l’AKP perderà la sua maggioranza in Parlamento.

In questo caso la Turchia potrebbe essere trascinata in una profonda incertezza e nuove elezioni sono tra gli esiti possibili in uno scenario del genere.

La sconfitta di Erdoğan e dell’AKP: In questo scenario, Erdoğan perderà le elezioni presidenziali e l’AKP la maggioranza in Parlamento.

Questo risultato rappresenterà ‘il sogno che si avvera’ per l’opposizione e la fine del regime di Erdoğan.
Tuttavia anche questo risultato porta in sé grandi pericoli. Erdoğan potrebbe non accettare questo risultato e scatenare un nuovo periodo di caos.

Elezioni fraudolente: Questo è lo scenario che preoccupa di più l’opposizione. E sfortunatamente sta acquistando importanza.  La campagna elettorale non è stata svolta in modo equo e in un ambiente trasparente. Media, dipendenti pubblici, soldati, polizia e magistratura hanno tutti lavorato per Erdoğan.

Questo è avvenuto in particolare nelle città curde che determineranno il destino delle elezioni: qui le irregolarità sono iniziate con il trasferimento e la fusione di seggi elettorali.  Lo scenario Erdoğan ‘inganna e prende’ è possibile. In una situazione del genere, quello che ancora una volta aspetta la Turchia è “incertezza” e “caos”.