Si spera nella de-escalation

Colloqui sulla Siria a Ginevra: l’incaricato speciale dell’ONU diffonde ottimismo- All’inizio della tornata di colloqui tra siriani a Ginevra, l’incarico speciale dell’ONU per la Siria, Staffan de Mistura, ha messo evidenza il contesto regionale, internazionale e geopolitico della guerra in Siria. Non solo i colloqui di Astana di alcuni giorni prima sarebbero importanti, anche altri eventi hanno effetti sulla situazione in Siria.

»Qui non parliamo in una situazione di vuoto«, ha detto de Mistura nella sua conferenza stampa di avvio lunedì pomeriggio. I colloqui sono parte di »processo politico ampio «. Il lavoro ad Astana si è svolto »molto bene«, anche se i media non ne hanno dato conto. Anche se l’obiettivo perseguito – segnare »zone di de-escalation« e la loro messa in sicurezza – non è stato raggiunto, i partecipanti hanno »fatto i compiti a casa«. Tranne che sulla situazione a Idlib, ad Astana ci si è messi d’accordo rispetto a tutti gli altri temi, così de Mistura.

Retroscena del »conflitto di Idlib« è che lì si sono mescolati gruppi terroristici e cosiddetti gruppi armati moderati, cosa che impedisce una de-escalation controllata nel territorio. La Turchia deve agire sui suoi gregari affinché si allontanino dal Fronte Nusra e dagli altri gruppi vicini ad Al-Qaeda e si ritirino. La lotta contro il Fronte Nusra e i suoi alleati a Idlib poi va portata avanti dall’esercito siriano e dai suoi alleati.

Per ora da zona di ritirata per i miliziani »moderati« alleati della Turchia sta fungendo Jarabulus al confine con la Turchia che si trova sotto il controllo dell’esercito turco. Ankara vuole allargare la zona al territorio tra Jarabulus e Asas (a nord di Aleppo). Questo a loro volta vogliono impedirlo le Unità di Difesa del Popolo curde YPG e le Unità di Difesa delle Donne YPJ, secondo quanto ha riferito l’agenzia stampa Reuters facendo riferimento alle dichiarazioni di un comandante delle YPG.

L’ex consulente dell’esercito turco e esperto di sicurezza Metin Gurcan di recente ha spiegato la posizione di Ankara nel portale Internet Al Monitor con il fatto che lì si sarebbe pronti a convincere i gruppi armati a ritirarsi da Idlib – se la Russia e la Siria concedono alla Turchia l’accesso ad Afrin che si trova sotto il controllo delle YPG e YPJ. Per sottolineare la sua richiesta, l’esercito turco all’avvio die colloqui di Astana aveva iniziato a bombardare Afrin. Unità YPG e YPJ hanno risposto al fuoco.

De Mistura a Ginevra ha salutato l’accordo tra USA, Russia e Giordania di segnare insieme nel sudovest della Siria una zona di de-escalation e di imporre una tregua. Come segnale di buona volontà l’esercito siriano già all’inizio dei colloqui di Astana (inizio luglio) aveva dichiarato una tregua unilaterale per la zona. USA e Russia avrebbero avuto lunghi negoziati nella capitale giordana di Amman e ci sarebbe una »possibilità molto grande«, che l’accordo tenga, così de Mistura. L’attuazione viene osservata dal »Centro di Operazioni Militari« (COM) ad Amman.

Attualmente la situazione in Siria e nella regione sarebbe soggetta a cambiamenti rapidi. Si tratterebbe ora di »decostruire«, i diversi livelli del conflitto ha detto il diplomatico dell’ONU. Starebbe anche notando una semplificazione nella ricerca di soluzioni e un accordo ad esempio per la lotta contro »Daesh (il nome per IS in arabo, jW) e altre organizzazioni terroristiche« e per quanto riguarda la de-escalation del conflitto.

Sulla base della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell‘ONU 2254 potrebbero iniziare »colloqui politici pragmatici e realistici tra i siriani«. Oltre al governo e all’opposizione dovrebbero prendervi parte anche le donne, rappresentanti della società civile e »leadership locali«, »di cui sentiamo la voce«.

di Karin Leukefeld, Junge Welt