Senza la rivoluzione delle donne non c’è rivoluzione!

Emina Amar, rappresentante della Commissione delle donne del Cantone di Cizire (Siria del Nord), invita a scendere in piazza sabato 26 maggio per l’autodeterminazione delle donne e dei popoli.

Emina Amar invita a manifestare sabato 26.05 per l'autodeterminazione delle donne e dei popoli

Emina Amar, rappresentante della Commissione delle donne del Cantone di Cizire (Siria del Nord), invita a scendere in piazza sabato 26 maggio per l'autodeterminazione delle donne e dei popoli.“La resistenza delle donne curde è la stessa lotta delle donne italiane, e in tutto il mondo, per i loro diritti. Non importa se ad Afrin o in tutta Europa, le donne devono organizzarsi tutte insieme contro lo stesso nemico e supportarsi a vicenda perché i diritti delle donne sono uguali e ovunque si deve lottare insieme per raggiungerli.”Sabato 26 maggio saremo in piazza a 40 anni dalla 194, per rivendicare la libertà di decidere sui nostri corpi e sulle nostre vite, per il diritto all'aborto libero e sicuro, a fronte di una legge insufficiente. Vogliamo liberarci dai ricatti e dalla violenza di genere, dal controllo sui nostri corpi e dai ruoli e dagli stereotipi di genere, vogliamo lottare per la nostra autodeterminazione.Lottiamo contro una società patriarcale e neoliberista, come le compagne curde fanno strenuamente nei territori occupati e devastati dall'invasione turca e combattendo quotidianamente le milizie di DAESH.Infatti sabato 26 saremo in piazza anche al fianco delle compagne e dei compagni curde, che hanno lanciato una giornata globale di azione contro l’invasione turca di Afrin e le violenze di Erdogan nei confronti dei fratelli e delle sorelle curde. Il progetto del confederalismo democratico rappresenta la fine di ogni forma di neoliberalismo e nazionalismo, di ogni forma di patriarcato e maschilismo, di discriminazione e sessismo. Senza la rivoluzione delle donne non c’è rivoluzione!

Publiée par YaBasta Bologna sur Mercredi 23 mai 2018

“La resistenza delle donne curde è la stessa lotta delle donne italiane, e in tutto il mondo, per i loro diritti. Non importa se ad Afrin o in tutta Europa, le donne devono organizzarsi tutte insieme contro lo stesso nemico e supportarsi a vicenda perché i diritti delle donne sono uguali e ovunque si deve lottare insieme per raggiungerli.”

Sabato 26 maggio saremo in piazza a 40 anni dalla 194, per rivendicare la libertà di decidere sui nostri corpi e sulle nostre vite, per il diritto all’aborto libero e sicuro, a fronte di una legge insufficiente. Vogliamo liberarci dai ricatti e dalla violenza di genere, dal controllo sui nostri corpi e dai ruoli e dagli stereotipi di genere, vogliamo lottare per la nostra autodeterminazione.
Lottiamo contro una società patriarcale e neoliberista, come le compagne curde fanno strenuamente nei territori occupati e devastati dall’invasione turca e combattendo quotidianamente le milizie di DAESH.

Infatti sabato 26 saremo in piazza anche al fianco delle compagne e dei compagni curde, che hanno lanciato una giornata globale di azione contro l’invasione turca di Afrin e le violenze di Erdogan nei confronti dei fratelli e delle sorelle curde. Il progetto del confederalismo democratico rappresenta la fine di ogni forma di neoliberalismo e nazionalismo, di ogni forma di patriarcato e maschilismo, di discriminazione e sessismo.

Senza la rivoluzione delle donne non c’è rivoluzione!