Salih Muslim: Ad Afrin la Turchia uccide i curdi con armi europee

Il funzionari delle relazioni estere di TEV-DEM ed ex segretario del PYD Saleh Muslim ha affermato: “Nessuna ha il diritto di dire alla popolazione di Afrin di andarsene. La terra appartiene alla popolazione di Afrin. I ragazzi stanno proteggendo la loro terra. Perchè dovrebbero abbandonarla?”

L’incontro dove i partiti curdi, le istituzioni, le organizzazioni professionali e gli individui hanno espresso la loro solidarietà con Afrin ad un livello nazionale, continua a l’Aja. L’incontro è stato organizzato dal Congresso Nazionale del Kurdistan (KNK) e dal Comitato per la protezione di Afrin.

“Intervenendo, il funzionario relazioni estere di Tev-Dem ed ex segretario del PYD Saleh Moslem ha sottolineato che: “Lo stato turco sta massacrando la popolazione ad Afrin con le armi dell’Europa. Questo è inaccettabile.”

In riferimento ai massacri dello Stato turco in Kurdistan, Moslem ha affermato: “Lo Stato turco, che ha attaccato Kobane, Shengal e Kirkuk per mezzo delle sue bande, oggi sta attaccando Afrin. Essi adeso vogliono completare il massacro ad Afrin. Per noi non c’è differenza tra Afrin e le altre regioni del Kurdistan. Afrin è la continuazione del massacro a Sur. Cizre. Nusaybin e Shengal. Lo Stato turco cerca di completare i suoi massacri contro gli armeni, i siriaci ed i curdi nel 20° secolo. Questa per i curdi non è una questione personale. Per noi è una questione di onore e di dignità.”

Facendo appello ai popoli d’Europa. Moslem ha proseguito: “La resistenza messa in atto in Medio Oriente oggi è anche per la vostra sicurezza. Gli attentati che hanno avuto luogo in Europa hanno mostrato tutto. Vogliono prendere Afrin dai curdi e darla a quei terroristi. Oggi stiamo difendendo l’Europa e l’umanità. Vogliamo che l’Europa attui le sue stesse leggi mentre la popolazione di Afrin viene massacrata con le armi dell’Europa. Carri armati tedeschi vengono utilizzati nell’attacco ad Afrin. La Nato e L’Unione Europea hanno leggi, normative e convenzioni che oggi sono state calpestate. Noi non vogliamo che essi “vengano e combattono per noi” ma che ” mettano in pratica le loro stesse leggi e regolamenti”. Non è umano che veniamo massacrati da armi europee, noi non accettiamo questo.”

Sottolineando che la popolazione di Afrin sta resistendo agli attacchi, Moslem ha affermato: ” Nessuno ha il diritto di dire alla popolazione di Afrin di andarsene o meno. La terra appartiene alla popolazione di Afrin. I ragazzi stanno proteggendo le loro terre, stanno lottando. Perchè dovrebbero abbandonare le loro terre? Non dovrebbero farlo mai e tutti dovrebbero saperlo. Abbiamo bisogno di fare quello che è degno per l’onore curdo. È tempo dell’unità e tutti dovrebbero agire conseguentemente. Questo è il motivo per la cui questo incontro è di grande importanza perchè centinaia di organizzazioni curde sono qui rappresentate. Saluto tutti.”