Sale a quarantasei il bilancio delle vittime ad Hatay
Il vice-Primo Ministro turco Beşir Atalay ha dichiarato oggi che il bilancio delle vittime dell’esplosione nel distretto di Reyhanlı ad Hatay è salito a quarantasei; più di un centinaio sono state ferite e tra di loro cinquantuno stanno ancora ricevendo cure mediche all’ospedale.
Il distretto al confine turco-siriano sta ospitando decine di migliaia di rifugiati siriani che fuggono dal clima di conflitto in Siria degli ultimi due anni. Il luogo è stato colpito ieri da due micidiali esplosioni che hanno causato un grande panico e tensione nella regione; la popolazione locale starebbe cercando di lasciare la cittadina.
Tre le vittime delle esplosioni, coloro che sono stati identificati sono stati consegnati alle famiglie. Si sono tenute cerimonie funerarie prima del seppellimento di alcuni presso il cimitero di Asri.
La polizia sta proseguendo le indagini sul posto.
Intervenendo dopo l’accaduto, il Primo Ministro turco Recep Tayyip Erdoğan ha dichiarato che gli attacchi potrebbero essere stati effettuati da “coloro che non accettano il processo di soluzione kurdo attualmente in corso nel paese”.
Anche il Ministro degli Interni Muammer Güler ha affermato che gli attacchi avevano come obiettivo il processo di soluzione della questione kurda.
Il vice-Primo Ministro turco Bülent Arınç ha affermato: “Bashar al-Assad con il suo Mukhabarat (servizi segreti) è il solito sospetto nella progettazione e realizzazione di un tale attacco”.
Il Tribunale Penale di Reyhanlı invece ha imposto un divieto di trasmissione ai media online e della stampa riguardante gli attacchi, proibendo la diffusione di qualsiasi tipo di informazione a riguardo. Nessuno ha rivendicato la responsabilità dell’attacco finora.
Quattordici persone erano state uccise in un altro micidiale attacco a Febbraio presso il valico di confine di Cilvegözü nel distretto di Reyhanlı.
ANF Hatay