Roma, Presidio di protesta in difesa della libertà di stampa 9,10 maggio presso sede di EUTELSAT

Il gestore satellitare Eutelsat in base a una decisione dell’ente di sorveglianza turco per radio e tv (RTÜK) vuole interrompere la messa in onda dei canali tv curdi Ronahi TV, NewsChannel e Sterk TV.

L’anno scorso in Turchia sono stati vietati 150 canali radio e tv e diversi quotidiani. Centinaia di giornalisti hanno perso il lavoro. Secondo „Reporter senza Frontiere “ (RSF) la Turchia è uno dei Paesi dove non c’è libertà di stampa. Tra i 180 Paesi dove viene limitata la libertà di stampa, la Turchia è al 155° posto. Sono quasi 200 i giornalisti rinchiusi nelle carceri turche, tra cui il giornalista turco-tedesco Deniz Yücel, e anche il giornalista e blogger italiano Gabriele del Grande nei giorni scorsi è stato vittima della repressione e degli attacchi alla libertà di stampa da parte del governo turco.

Solo pochi giorni fa i bombardamenti dell’esercito turco nel Rojava (Siria) hanno colpito in modo mirato sedi di canali radio e centri stampa.

E ora il regime di Erdogan estende ancora una volta la repressione e la persecuzione delle voci critiche e dell’opposizione fino all’Europa: l’ente di sorveglianza turco RTÜK ha deciso un divieto dei canali TV curdi messi in onda in Europa e lo ha comunicato agli enti europei competenti esercitando pressione sui gestori satellitari nei vari Paesi perché interrompano le trasmissioni dei canali curdi. Già nell’ottobre 2016 Eutelsat aveva fermato la messa in onda del canale di notizie MedNuce TV e del canale Newroz TV, con sede rispettivamente in Belgio e in Svezia.

A metà novembre 2016 un tribunale parigino ha dichiarato illegittima l’interruzione delle trasmissioni e condannato Eutelsat a un risarcimento, che fino ad oggi non è stato pagato. Eutelsat è il terzo gestore satellitare al mondo, fondato come organizzazione sovranazionale grazie ad un accordo tra 26 Paesi europei e trasmette programmi televisivi in Europa, Medio Oriente, Africa, India e una gran parte dell’Asia e dell’America. Ora il governo turco con la stessa procedura ha di nuovo invitato il gestore satellitare ad interrompere le trasmissioni dei canali televisivi curdi Ronahi TV, NewsChannel e Sterk TV.

Per questo ci appelliamo a rappresentanti dei media, ONG, parlamentari, attivisti per i diritti umani e ad organizzazioni nazionali e internazionali a solidarizzare con il canali tv curdi e a non cedere alle pressioni della Turchia. La Turchia ancora una volta attacca la libertà di stampa e la legislazione vigente. Non è accettabile che la Turchia trasferisca la sua politica di persecuzione e divieto dei media critici anche in Europa. La libertà di stampa e di opinione sono diritti fondamentali che devono valere per tutti.

PRESIDIO DI PROTESTA IN DIFESA DELLA LIBERTÀ DI STAMPA
PRESSO LA SEDE DI EUTELSAT A ROMA IN VIA LEONIDA BISSOLATI 54

9, 10 E 11 MAGGIO 2017 DALLE 15.00 ALLE 18.00

Centro Socio-Culturale Curdo Ararat
Rete Kurdistan Roma