Ragazzini detenuti torturati e costretti a seguire corsi religiosi

I detenuti del PKK nel carcere di tipo E di Mardin hanno scritto una lettera esponendo il trattamento brutale dei ragazzini in prigione.La lettera dice che i ragazzini sono soggetti a tortura e costretti a partecipare a corsi religiosi.

I bambini, la cui età varia dai 13 ai 16 anni e che sono stati arrestati in momenti diversi per aver lanciato pietre contro la polizia,sono stati mandati nel carcere di tipo E di Mardin dove stati esposti alla tortura da parte dai funzionari della polizia e dall’amministrazione carceraria.

Bambini che hanno ormai più di 18 anni sono state portati ai blocchi dove alloggino i prigionieri del Pkk.Hanno detto ai detenuti del PKK a cosa sono stati sottoposti mentre erano ospitati nei blocchi per ragazzini.

I detenuti del Pkk hanno raccontato le storie dei bambini in una lettera dicendo che quello a cui sono stati sottoposti era molto più brutale di quello che potevano spiegare nella lettera.I ragazzini sono stati esposti a tortura fisica e psicologica e sono stati costretti a ricevere educazione da una persona che i ragazzini chiamavano “Imam”.

La lettera ha anche affermato che i ragazzini erano spaventati nello spiegare quello a cui sono stati esposti in quanto minacciati,insultati e perseguitati dal personale del carcere.

“Un bambino non poteva alzarsi dal letto durante l’appello,in quanto aveva da poco subito un intervento.Le guardie carcerarie lo hanno trascinato dal letto tirando la sua gamba.Quando il naso ha cominciato a sanguinare gli altri ragazzini del blocco hanno reagito.Decine di funzionari hanno fatto irruzione nel blocco ed hanno picchiato i ragazzini,minacciandoli di camminare sulle loro teste se non fossero rimasti in silenzio.

Poi hanno compiuto tale minaccia mettendo i bambini a terra e calpestando la testa molte volte “,prosegue la lettera.I bambini esposti a queste torture sono anche costretti a leggere il Corano ad alta voce come “attività” di una persona i bambini chiamano”imam”ma il cui nome non è conosciuto,scrive la lettera,aggiungendo che ai ragazzini non è consentito rimanere per più di 10-15 minuti.

I prigionieri del Pkk affermano nella lettera che ai ragazzini non è permesso di avere contatti con nessuno tranne che con alcune persone,i cui nomi rimangono un mistero, e aggiungono che ciò che spiegano nella lettera è solo una piccola parte del quadro complessivo.

I prigionieri del Pkk concludono la lettera avvertendo che la situazione richiede una soluzione urgente e darà luogo a problemi più grandi, se non si farà nulla.