PYD: Abbiamo una responsabilità comune per prevenire un altro genocidio
E’ iniziato con Kobane e Sinjar, e ora stiamo assistendo agli stessi sviluppi in Til Temir, Sere Kani e Al Hasaka. Dal 22 febbraio, queste aree sono sotto un attacco brutale e barbaro da parte dello Stato islamico. Innescato dalle loro battute d’arresto a Kobane, Til Hemis e Til Birak, i terroristi hanno lanciato una grande campagna terroristica. Nessuno è stato risparmiato, tra cui donne, bambini e i cosiddetti “apostati.” Ancora una volta abbiamo assistito alla orrenda riduzione in schiavitù delle donne per mano dei terroristi, alle decapitazioni di civili innocenti e alla distruzione di chiese e moschee. E’ purtroppo ancora sconosciuto il tragico destino dei nostri 300 fratelli e sorelle cristiani rapiti.
Contro questa barbarie, un’alleanza di forze tra cui le YPG, YPJ, il consiglio militare siriaco e Sotoro, hanno radunato una fiera resistenza, nonostante la mancanza di armi e di attrezzature tecniche moderne. Decine di uomini e donne coraggiosi hanno perso la vita per proteggere il loro onore, le loro terre ed i loro luoghi sacri di culto. Se non fosse per questi uomini e donne coraggiosi, che meritano il riconoscimento e la lode di tutta l’umanità, la perversione di queste forze oscure si sarebbe diffuso in tutta l’Europa. I ricordi dolorosi di Parigi, Copenaghen e Bruxelles sono fin troppo noti.
Con questo in mente, ci appelliamo a tutti i difensori dei diritti umani e della democrazia in tutto il mondo per raggiungere i figli e le figlie della Mesopotamia. Crediamo fermamente che il sistema politico del Rojava, dove nessuna distinzione viene fatta tra etnia, sesso o credo, sia l’unica soluzione possibile contro la crisi in Siria, e nel Medio Oriente nel suo complesso.
Il nostro appello è un appello urgente alla comunità internazionale affinché venga in soccorso di tutte le persone della nostra regione, curdi, assiri, siriaci, arabi, turkmeni e ceceni.
Invitiamo i nostri amici in tutto il mondo e in Europa, siano questi individui o organizzazioni, ad alzare la voce per costringere, entro i confini della legalità, i loro governi a fornire ai nostri popoli i mezzi necessari per la difesa e la protezione legittime.
Abbiamo la responsabilità comune di prevenire un altro genocidio del genere di quello cui abbiamo assistito alla fine del 20° secolo. Di fronte alla barbarie del cosiddetto Stato islamico e dei loro crimini contro l’umanità, il silenzio può essere interpretato solo come consenso.
Siamo certi che alla fine le forze della democrazia e della fraternità vinceranno.
Il Partito di Unione Democratica, PYD