Perseguitato chi è contro la guerra

il governo turco procede duramente contro i critici della sua crociata in Siria: aperto procedimento per terrorismo contro la nuova Presidente dell’HDP- La reazione delle autorità non si è fatta attendere a lungo: appena 24 ore dopo che il Partito Democratico dei Popoli (HDP) nell’ambito del suo terzo congresso ha eletto due nuovi Presidenti, la procura generale turca ha avviato un procedimento contro una dei due, Pervin Buldan. L’accusa era prevedibile: sostegno al »terrorismo«, con il quale si intende la lotta del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) per una democratizzazione della Turchia. Buldan è in buona compagnia: Oltre a migliaia di altri iscritte e iscritti e simpatizzanti HDP, i suoi due eminenti predecessori, Selahattin Demirtas e Figen Yüksedag, si trovano in carcere ormai da più di un anno con le stesse accuse.

La base del procedimento è un intervento di Pervin Buldan nel congresso HDP. »La signora Buldan, a nome del partito, ha espresso la sua posizione sull’invasione turca a Afrin. Questo è bastato. Le autorità hanno immediatamente aperto un procedimento. Temono che sotto la guida del Partito Democratico dei Popoli possa nascere una grande coalizione contro la guerra«, spiega Sinan Önal, rappresentante dell’HDP in Germania lunedì a junge Welt.

Dall’inizio dell’offensiva militare contro il cantone a maggioranza curda di Afrin nel nord della Siria il 20 gennaio, il clima in Turchia si è di nuovo inasprito. Lunedì il Ministero degli Interni ha affermato di aver finora arrestato 666 persone per le loro dichiarazioni contro la guerra, la maggioranza per pronunciamenti su Internet.

Il drastico intervento nel Paese dovrebbe avere a che fare anche con il fallimento dell’esercito fortemente e tecnologicamente armato a Afrin. Dopo tre settimane le conquiste territoriali dell’esercito invasore sono esigue. Ben oltre una dozzina di carri armati e veicoli corazzati e elicotteri da combattimento e un drone armato sono già stati abbattuti da parte delle Unità di Difesa del Popolo e delle Donne YPG/YPJ. Solo la scorsa settimana, secondo quanto riferito dalle Forze Siriane Democratiche (FSD) , sono stati uccisi 130 soldati turchi.

Ankara compensa l’assenza di successi militari con la campagna denigratoria nazionalista nel Paese. Oppositori della guerra dovranno »pagare un prezzo alto« aveva annunciato Erdogan. La direzione di marcia delle corrispondenze stampe del panorama dei media turchi, già di per sé addestrati a essere assoggettati alle autorità, è stata dettata dal governo in un piano di 15 punti. E nazionalisti turchi mobilitano in massa per la campagna nei social-media »La Siria deve bruciare, Afrin deve essere annientata«.

Il portavoce HDP Önal ritiene che per via delle sue particolari relazioni con Ankara, anche Berlino sia in obbligo: »Se il governo tedesco non reagisce, contribuisce al fatto che Erdogan e i suoi partner nazionalisti, razzisti continuino la loro dittatura.« Sarebbero necessari passaggi drastici: »Noi invitiamo il governo tedesco a interrompere tutte le relazioni con il governo turco. E questo fino a quando saranno avviati un processo di democratizzazione, colloqui di pace e passi per una soluzione della questione curda.«

di Peter Schaber

https://www.jungewelt.de/artikel/327151.kriegsgegner-verfolgt.html