Öcalan cittadino onorario di Palagonia”La storia ci darà ragione”
Cittadinanza onoraria al popolo curdo e al presidente Abdullah Öcalan. Una targa e una cerimonia suggellano la decisione dell’amministrazione comunale di Palagonia, guidata dal sindaco Valeria Marletta, di conferire la cittadinanza onoraria al popolo curdo nella persona del suo cittadino più rappresentativo: il leader del Pkk, Abdullah Öcalan.
Palagonia chiama Kobane passando dalla storia della Resistenza italiana. Infatti, la cerimonia è stata preceduta da un intenso dibattito sulla lotta partigiana. Un filo rosso che collega l’esperienza della Resistenza italiana alle vicende del popolo curdo, dal mancato riconoscimento di uno Stato alla lotta contro Daesh guidata dalle donne.
Al dibattito hanno preso parte il sindaco Valerio Marletta, il capogruppo consiliare Palagonia Bene Comune Francesco Di Biasi, l’assessore Nicola Giaquinta, l’attivista delle Lega antirazzista Alfonso Di Stefano e due ospiti d’eccezione: il partigiano Nicolò Di Salvo e la presidente dell’Uiki Onlus Ozlem Tankirulu.
Il partigiano Di Salvo, nome di battaglia “Corsaro”, ha raccontato le vicissitudini vissute quando combatteva nelle brigate Garibaldi in Emila Romagna tra “atti di eroismo e atroci crudeltà”, una lotta senza quartiere condotta contro le truppe di occupazione naziste per “ridare una linea morale al nostro Paese”.
Il testimone di quella lotta di popolo passa adesso alle nuove generazioni. E’ a loro che “Corsaro” si rivolge. “Abbiamo messo la nostra vita a servizio di questo Paese per la democrazia e la libertà, adesso tocca a voi: ricordatevi di fare la storia”. Il sindaco Marletta ha sottolineato l’importanza delle donne italiane nella lotta di liberazione e di quelle curde a Kobane. “E’ lo stesso amore per la libertà che le ha spinte a combattere”, ha detto il primo cittadino che ha colto l’occasione per ricordare a quanti tacciano di terrorismo l’organizzazione di Ocalan che la stessa terminologia durante il fascismo serviva per appellare uomini del calibro di Sandro Pertini e Antonio Gramsci.
“La storia ci darà ragione”, ha chiosato Marletta. “Discendiamo dai partigiani: la resistenza contro il fascismo continua in Kurdistan e in Medio Oriente e in tutte le altre parti del mondo”, ha spiegato Ozlem Tankirulu facendo il punto sulla lotta del popolo curdo che si difende allo stesso tempo dagli “attacchi dell’Isis e del governo turco” mentre tenta di costruire un modello di democrazia dal basso.
di Roberta Fuschi
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