Messaggio dai bambini di Afrin sulla madrelingua
I bambini di Afrin che hanno vissuto in esilio nelle loro terre e hanno accolto la Giornata della Lingua Curda che si celebra ogni anno il 15 maggio, dicono che il loro unico sogno è di tornare a Afrin e continuare la loro istruzione nella loro madrelingua.
I bambini di Afrin che sono stati esposti a bombardamenti aerei, carri armati e attacchi con obici da parte dell’esercito turco e dell’Esercito Siriano Libero (ESL) per 58 giorni, hanno accolto la Giornata della Lingua Curda che si celebra ogni anno il 15 maggio nel cantone di Shehba. Uno studente prima media, Mufide Hamdi, una dei bambini di Afrin costretti a lasciare la loro terra e la loro scuola, ha raccontato come segue quello che ha affrontato a Afrin; “Erdoğan e le sue bande hanno attaccato Afrin. I bambini che andavano a scuola venivano uccisi mentre si recavano presso le scuole. I bambini che giocavano nelle strade e nei parchi giochi sono stati uccisi. Non avevamo paura e siamo andati a scuola lo stesso. Siamo stati costretti a migrare a Shehba dopo aver affrontato le atrocità di Erdoğan. Tutto ciò che voglio è continuare la mia istruzione a Afrin.”
‘Io amo la lingua curda. Non abbiamo paura di Erdoğan anche se lui ha attaccato la nostra terra, le nostre case e le nostre scuole,” dice Rezan Hebib, uno dei bambini che continuano a essere istruiti nella loro madre lingua nel campo Berxwedan. Un’altra alunna, Meryem Muhammed intanto ha detto “Erdoğan non vuole che riceviamo la nostra istruzione nella nostra madrelingua. Lui è nemico del popolo curdo e della lingua curda. Ma deve sapere che noi riceveremo la nostra istruzione nella nostra madrelingua qualsiasi cosa faccia e che non dimenticheremo mai quello che fa. Come bambino di Afrin, io dico che Afrin appartiene a noi e che apparterrà a noi.”
Ufe Reşit, un insegnante che insegna in una scuola aperta per i bambini di Afrin, diche che hanno fatto lezione ai bambini nella loro madrelingua. Ufe continua come segue; “Abbiamo aperto una scuola nel campo Berxwedan per i bambini. I bambini e le donne sono le persone più colpite e quindi facciamo del nostro meglio per tenere viva la speranza.” Affermando che lo Stato turco ha preso di mira la lingua curda nelle quattro parti del Kurdistan, Ufe ha detto che non rinunceranno mai alla loro madrelingua nonostante tutti gli attacchi.
Tolin Mihemed – Lilav Eli